A Franco Claretti, sindaco leghista di Coccaglio (Brescia) sull’iniziativa della WHITE CHRISTMAS

La redazione di PeaceLink-Europace pubblica la lettera aperta di Jean Paul Pougala al sindaco leghista.
24 dicembre 2009
Jean Paul Pougala
In fuga dalle tenebre

Ginevra il 22/12/2009

 

Caro Sindaco

 

Permettimi di darti del tu, perché sono cosi’ emozionato di sentirmi in perfetta sintonia con te e le tue idee che posso solo darti del tu, che non è mancanza di rispetto, ma un segno di una profonda ricerca di somigliare a te. Ho appena saputo della tua bellissima iniziativa, della White Christmas, il Bianco Natale, e cioè il Natale solo per i Bianchi. Allora mi sono detto, “tu sei un Genio”, “tu sei un Grande” come ce ne sono pochi in questo secolo.  Come ti è venuta questa illuminata idea che secondo me ti farà vincere un premio Nobel? Si ma quale premio Nobel? Non importa quale. Appena il mondo intero saprà che sei il baluardo per la difesa della nostra razza pura bianca, con un’ idea cosi’ originale, ti verrà dato certamente un premio. Come dice il tuo assessore alla Sicurezza Claudio Abiendi "per me il Natale non è la festa dell'accoglienza, ma della tradizione Cristiana, della nostra identità". Ma quanto ha ragione ! Aggiungo che è un dovere la difesa di tali tradizioni Cristiane, anzi, è un obbligo divino, come ce lo ricorda il 208° papa Niccolo V. (nato Tomaso Parentucelli) che con la sua bolla del 16 giugno 1452 detta “Dum Diversas” al re del Portogallo Alfonso V°  diede l’inizio alle deportazioni dalla Guinea di questi “clandestini”, allora chiamati Saraceni, che duro’ 400 anni. Ecco il breve testo intitolato “Divino amore communiti”, che accompagnava la bolla papale:

 

« Noi, rafforzati dall’amore divino, spinti dalla carità Cristiana, e costretti dagli obblighi nel nostro ufficio pastorale, desideriamo, come si conviene, incoraggiare ciò che è pertinente all’integrità e alla crescita della Fede, per la quale Cristo, nostro Dio, ha versato il suo sangue, e sostenere in questa santissima impresa il vigore delle anime di coloro che sono fedeli a noi e alla vostra Maestà Reale. Quindi, in forza dell’autorità apostolica, col contenuto di questa lettera, noi vi concediamo la piena e libera facoltà di catturare e soggiogare Saraceni e pagani, come pure altri non credenti e nemici di Cristo, chiunque essi siano e dovunque abitino; di prendere ogni tipo di beni, mobili o immobili, che si trovino in loro possesso (…); di invadere e conquistare domini, terre, luoghi, villaggi, campi, possedimenti  a qualunque re o principe essi appartengano e di ridurre in schiavitù i loro abitanti; di appropriarvi per sempre, per voi e i vostri successori, i re del Portogallo… »

Come facciamo a condividere il nostro santo bianco Natale con questi Saraceni che abbiamo spogliati di tutti i possedimenti mobili e immobili per quasi 6 secoli e che ci appartengo di diritto come schiavi, come ha autorizzato il nostro Santo Padre?

 

Ma sindaco solo adesso mi viene un dubbio, anzi, più di uno e cioè:

 

1- Come la mettiamo se questi Saraceni vengono a fare i preti nella nostra santissima terra bianca della Padania per mancanza di preti nostrani? Non credi che bisognerebbe obbligare ogni famiglia padana a dare un figlio alla chiesa per tutelare la nostra identità Cristiana e la nostra purezza razziale? Non si può’ scherzare con cose serie come celebrare i nostri battesimi, i matrimoni e perfino i funerali da Saraceni.

 

2- Sei  sicuro che apparteniamo a questa famosa razza pura ariana   ? Com’ è che abbiamo partecipato con i Tedeschi ad uccidere 6 milioni di Ebrei per affermare questa supremazia Bianca di cui parli e alla fine i nostri compagni di avventura ci designano a giorni alterni in Germania come Arabi-Pizza-Pasta ?  Hai visto quello spot  della Media Markt nel 2008 che inonda impunemente le reti televisive tedesche dipingendo gli Italiani attraverso il protagonista: “Toni,  maschilista, imbroglione e seduttori volgare”? 

 

3- E i nostri cugini francesi ? Ci hanno perfino dato un sopranome dispregiativo di “Rital”, riducendo tutto il nostro valore come nazione e come popolo a quella “R” moscia che per loro noi non riusciamo a pronunciare. E la nostra identità comune Cristiana con loro? E’ dal conflitto contro gli Asburgo nella guerra dei trenta anni, che tradirono l’unità cristiana alleandosi con i musulmani dell’impero Ottomano in una lotta pur sempre tra Cristiani (Cattolici contro Protestanti). 

 

4- Il sociologo Tedesco Max Weber(1864-1920) dice che il sistema capitalista che conosciamo e che ci ha aiutato a produrre tanta ricchezza è di stampo Protestante che inneggia a meritare il paradiso qui su terra producendo al massimo e non di stampo Cattolico in cui il paradiso è la ricompensa dei fannulloni (basta che siano poveri), dove essere ricchi è considerato un peccato. E oggi si può infatti constatare che i paesi europei più ricchi sono i Nordici, guarda caso: Protestanti e i più poveri sono quelli del Sud d’Europa, e manco a dirlo, Cattolici. Nel continente americano, la parte del nord Protestante è la più ricca e la parte del Sud detta Latina Cattolica la più povera. Allora sindaco, quando parli del Bianco Natale e dell’identità Cristiana, di quale identità parli? Quella Protestante o quella Cattolica? Perché, a guardarci bene, non esiste un’ identità cristiana, caso mai c’è una identità di vedute dei Cattolici molto diversa dai Protestanti. Se la domenica sei in ritardo alla messa Cattolica abituale potresti fermarti al primo centro di culto dei Testimoni di Geova o dei Valdesi per fare la messa di quella domenica, dato che si parla pur sempre dello stesso Gesù?  Accetteresti, come fanno i Protestanti, di andare a messa con un prete donna?  O un prete sposato? Dov’è il punto in comune che ti fa parlare dell’identità cristiana? E il Bianco natale non è già in atto con il babbo natale Protestante che sta pian piano sostituendo anche in Italia il presepe Cattolico?

 

5- Hai tu una spiegazione per il fatto che perfino i nostri connazionali che hanno successo all’estero sono i primi a nascondere la loro origine italiana cambiando spesso nome e cognome? Gli esempi non mancano: il famoso cantante Francese Yves Montand è nato il 13/10/1921 in Toscana con il nome di Ivo Livi.  Il comico Francese Coluche alla nascita il 28/10/1944, si chiamava Colucci come suo padre nato e cresciuto a Frosinone. L’allenatore dello Strasburgo Jean-Marc Furlan, per dimostrare oltr’alpe che nel suo sangue non c’è traccia d’Italia, ha un ritornello che usa appena abbia l’impressione che chi sta passando sia del nostro paese ed è: “Italiano di Merda”. Ma viene pur sempre da Cinto Caomaggiore in provincia di Venezia. E’ perfino cittadino onorario della città veneta, cioè un padano DOC. Ma è lo stesso che  commentando ad esempio la partita con il Lione del 22 Aprile 2008 accusa il nostro Fabio Grosso, terzino sinistro della nostra nazionale di calcio e giocatore del Lione, chiamandolo “Italiano di merda” durante la partita e aggiunge a fine partita :  "Non si può dire che l’italiano abbia rinnegato i suoi geni e la sua razza", la "Razza di macaronì".

 

Quindi se con quelli del nostro stesso sangue italico, solo perché approdati all’estero, c’è questo razzismo casalingo o familiare, Sei sicuro sindaco che condividiamo lo stesso Bianco Natale con gli altri Bianchi Europei o Americani ?

 

a- In Svizzera, nel Ticino gli Italiani sono chiamati “Minchiaweisch” (dall’Italiano Minchia e tedesco weisch cioè capisci?), altrove, ci chiamano Tschinggali, cioè Zingari o vagabondi.

 

b- In Inghilterra, ci chiamano Shitalian dall’inglese shit, cioè escrementi.

 

c- Il 27/2/1969, un mese dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, durante  la sua prima visita da presidente in Italia, Richard Nixon dichiara: “Gli Italiani non sono solo diversi degli altri Europei, ma hanno anche un odore diverso (puzza). Alle proteste, manifestazioni  e scontri che ne seguirono, con polizia nella città universitaria, ci fu perfino un morto, lo studente Domenico Congedo.

 

d- Perfino nel terzo mondo, nel Cattolicissimo Brasile, ci chiamano Carcamano cioè furbone, truffatore, viene del fatto che alcuni nostri connazionali laggiu’, fruttivendoli o pescivendoli, calcavano la mano sul piatto della bilancia barando sul peso.

 

e- Negli USA, ci chiamano WOP, cioè clandestini. Dall’italiano Guappo, vuole dire Without paper, without passport. Ma il termine più usato per noi è:  MozzarellaNigger  vuole dire Negri-Mozzarella, perché in America, gli Italiani sono assimilati in modo dispregiativo agli Africani e Afroamericani. Con la mozzarella bianca significa Negri un po più chiari… Quando il nostro Presidente del Consiglio Berlusconi dice che il Presidente Obama e sua moglie sono abbronzati, non fa altro che dare ragione a quel luogo comune e razzista statunitense contro gli Italiani che ci vuole dei Bianchi, non veramente bianchi, ma un  po’ abbronzati. E da qui lo stupore dello stesso Obama che ha subito sulla sua pelle questa discriminazione che accomuna a diverso grado, certo, gli Africani e gli Italiani.

 

E anche in virtù di tutto questo, sindaco, vale veramente la pena lanciarci in una nuova guerra sulla purezza razziale con gli altri Cristiani che ci considerano di colore? Alcuni esempi ci possono far capire meglio:

 

- in Australia, dal 1891, anno di arrivo del primo migrante italiano nel  paese, fino al 1980, tutti gli immigrati italiani venivano schedati come Coloured o Semi-White  cioè di colore, o mezzi-bianchi perché non sufficientemente Bianchi.

 

- Per il tuo Bianco Natale, potresti leggere il seguente testo ai tuoi invitati? 

 

E’ dell’Ottobre 1912, dalla relazione dell'Ispettorato per l'immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani:  «Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10. Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, sopratutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali»

 

Non voglio concludere questa lettera sul tuo Bianco Natale senza una parola per commemorare gli 11 nostri  connazionali  ingiustamente accusati dell’omicidio del capo della polizia del New Orleans e linciati a morte nel 1890, solo perché avevano una pelle un po’ più scura dei bianchissimi ariani immigranti dal Nord Europa. Un altro pensiero va altrettanto a due altri Italiani,  l’operaio  Ferdinando Nicola Sacco e il pescivendolo  Bartolomeo Vanzetti, erroneamente giustiziati sulla sedia elettrica il 23/6/1927 nel penitenziario di Charlestown vicino Boston negli USA per la morte di un contabile e di una guardia della fabbrica di calzature dove lavorava Sacco, malgrado la testimonianza di un Portoricano che scagionava entrambi, solo perché non erano sufficientemente Bianchi. Ci sono voluti 50 anni perché nel 1977 il governatore Michael Dukakis riconoscesse  che quella condanna fu su base puramente razzista e li riabilito’. Il tuo bianco Natale non è anche un insulto alla memoria di questi due nostri connazionali condannati e uccisi perché troppo abbronzati?

 

Allora sindaco voglio chiederti una cosa. Da tutto quello che ti ho appena enunciato credi che il tuo Bianco Natale abbia veramente un senso? Lo sai cosa si può provare al controllo di polizia in qualche aeroporto del mondo non appena tiri fuori il tuo passaporto Italiano? Ti rendi conto che sei perquisito e controllato 3 volte più di tutti quelli che ti hanno preceduto? Perché allora non costruire una nuova identità italiana, partendo da tutti quelli che amano l’Italia, per fronteggiare insieme e con orgoglio tutte queste frustrazioni che alcuni dei nostri connazionali vivono sempre peggio quando vanno o risiedono all’estero? E, credimi, se qualcuno è fuggito dalla miseria, dalla persecuzione o dalla guerra ed è approdato in Italia, il più delle volte questo paese diventa l’unico posto di vera pace che egli conosce. Queste persone hanno pertanto un amore per la nuova patria che non si può quantificare con il metro di quanto siano bravi a parlare la lingua di Dante.  E’ un sentimento più profondo che non si può descrivere. Pero’, d’altra parte, sentirsi appellati con dispregiativi del tipo “clandestini, extracomunitari, Bingo-Bongo”, crea in loro una frustrazione tale che il rigetto della nuova patria è ancora più forte del disgusto per il motivo che li ha originariamente spinti al “viaggio”. Ma forse questo non lo puoi capire se non hai ancora capito fino ad ora che su questa terra siamo un po’ tutti dei clandestini, scappando da qualche tenebra, alla semplice ricerca di un posto dove aspettare, nella quiete, la nostra ultima ora. Ed è singolare che alcune persone come te non abbiano ancora imparato dove ci ha portato più di 70 anni fa lo stigmatizzare la razza, l’etnia.

 

Se questo può rassicurarti sappi che in Africa, con la crescita economica degli ultimi 5 anni, per la prima volta si è invertito il flusso di quelli che lasciano i vari paesi Africani, le migrazioni avvengono ora per il 75% all’interno della stessa Africa. Ed è previsto che da qui a 5 anni, non ci saranno più gommoni dall’Africa per le coste italiane o spagnole.

 

Sei ancora in tempo allora, perché non inviti al pranzo di Natale, uno dei tuoi nuovi cittadini? E piuttosto che Bianco o Nero Natale perché non  lo chiami  Azzurro Natale?

 

Buon Azzurro Natale

 

Jean-Paul Pougala (*)

pougala@email.it

 


Note: (*) Jean-Paul Pougala è cittadino Italiano di origine Camerunese, autore del Libro “In fuga dalle Tenebre” G. Einaudi 2007. Oggi, Pougala è professore di sociologia all’Università della Diplomazia di Ginevra in Svizzera.


- L'Italia, una nuova Ventotene per gli stranieri?
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http://www.peacelink.it/editoriale/a/29159.html

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