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Il sangue non è acqua
"Il sangue non è acqua" (Pequod), di Paolo Agaraff, è un libro con diversi piani di lettura. Ad un primo approccio può sembrare un romanzo di avventura, con i profumi esotici delle atmosfere marinare alla Stevenson che caratterizzano i brani di diario che si alternano alle vicende proprie della storia narrata. Poi sembra di avere a che fare con un giallo alla Agatha Christie, con un gruppo di improbabili cugini che si ritrovano su un'isola per la lettura di un testamento, nel 1930, mentre il regime fascista comincia a stendere la sua ombra inquietante sull'Italia. Infine, il romanzo prende le tinte fosche dell'horror lovecraftiano. Ma a volerlo leggere più a fondo emergono altri temi: la pericolosità assassina dei fondamentalismi e la difficoltà nell'accettare la diversità, in se stessi e negli altri. Un romanzo sfaccettato che ti trascina dalla prima all'ultima pagina.
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