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2 agosto 2007

A mio padre

Questa poesia e' dedicata a mio padre col quale purtroppo non ho mai avuto un grande dialogo mentre era in vita
Autore: Roberta Tronci

A vent’ anni ti sei sposasto e senza tregua hai lavorato.

La tua giovinezza è andata quando rapidamente la famiglia è arrivata.

Quante notti in bianco hai passato tra I pazienti che hai curato.

Quante albe hai salutato tra le vigne che hai potato.

Eri un uomo forte e generoso, ma anche tanto permaloso.

Come figlia ti ho rispettato ma purtroppo non sempre amato.

Tu che in vita hai tanto urlato in silenzio ci hai lasciato,

però prima di andare un’ altra cosa ti han concesso fare:

con l’anima hai viaggiato e così mi hai saluto.

Mentre in doccia mi lavavo ed il ventre mi toccavo,
ho avvertito una presenza ed una cosi forte essenza.

Mi hai guardato e notato che un bimbo sarebbe nato

e così tanto contento mi hai accarezzato il mento .

Quella notte tre serprenti ho sognato e quando il

telefono ha squillato io sapevo che eri andato.

Ho il tuo viso e le tue mani e in fondo al cuore io ti giuro mi rimani.

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