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14 aprile 2003

Continua il risiko, escalation di accuse alla Siria

aumenta la frequenza delle accuse alla Siria , sempre le stesse ,senza prove e forse senza alleati
Autore: Aniello Margiotta
Fonte: 14.04.2003 - Repubblica.it

L'amministrazione Bush in pressing su Damasco
"Nascondono i dirigenti iracheni ed hanno armi chimiche" La Casa Bianca accusa "La Siria Stato terrorista" Assad: "Siamo pronti ad ispezioni internazionali"
Blair frena: "Non ci sono piani di invasione"

DAMASCO - Ormai è un crescendo. Prima Colin Powell annuncia che gli stati Uniti stanno pensando a "misure diplomatiche ed economiche contro la Siria". Dopo qualche ora Ari Fleischer, portavoce di Bush, rincara la dose: "La Siria è uno Stato terrorista che aiuta i terroristi". Poi il ministro della Difesa Donald Rumsfeld aggiunge un altro tassello: ""Abbiamo visto che la Siria ha compiuto test chimici negli ultimi 12-15 mesi e, inoltre, abbiamo visto persone armate passare il confine tra la Siria e l'Iraq con la promessa di ricompense se avessero ucciso cittadini americani". Un uno-due che sotterra tutte le buone intenzioni venute da Damasco dove il portavoce del ministero degli Esteri siriano, Buthaina Shabaan, che ritenendo "false" le precedenti accuse mosse da George W. Bush, ovvero il possesso di armi chimiche, aveva aperto il Paese ad ispezioni internazionali
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La sortita americana però non trova sponde. Secco il commento dell'alto rappresentante Ue Xavier Solana: "Siamo preoccupati. La regione sta andando verso un processo davvero difficile: penso che sarebbe meglio fare dichiarazioni costruttive, per cercare di calmare la situazione".
E anche Londra, fedele alleata Usa, getta acqua sul fuoco. Mentre il sottosegretario agli Esteri Mike O'Brien va a Damasco per colloqui con il presidente Bashar Assad, il capo della diplomazia britannica Jack Straw avverte: "Non diamo la caccia a nessun paese. La Siria deve rispondere a diverse importanti domande e aprire un'agenda di discussioni". E, alla domanda se la Siria stia sviluppando armi chimiche, Straw risponde: "La risposta è che non sono sicuro e per questo è necessario sederci e parlare con loro di questo". Secco Tony Blair: "Non ci sono progetti di invasione della Siria".

http://www.repubblica.it/online/esteri/diplomaziadue/ispezioni/ispezioni.html

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