Mi hanno congedato con note caratteristiche negative per "scarsa attitudine al comando"

Ufficiale pacifista

Forse alcuni pensano che io sia stato un obiettore di coscienza al servizio militare. E invece no. Ho imbracciato le armi, ho sparato qualche colpo su un bersaglio, ho lanciato la mia bomba a mano nel poligono di tiro, ho avuto alcuni soldati ai miei ordini. Questa è la mia storia.
22 agosto 2024
Il messaggio di un mio amico ufficiale di complemento Recupero un vecchio messaggio di auguri di compleanno (non è oggi!) per raccontare questa storia. Me lo ha mandato un vecchio amico che è stato ufficiale di fanteria come me nel 1981-82. Ufficiale di complemento, poi tornammo alla vita civile. 
Forse alcuni pensano che io sia stato un obiettore di coscienza al servizio militare. E invece no. Ho imbracciato le armi, ho sparato qualche colpo su un bersaglio, ho lanciato la mia bomba a mano nel poligono di tiro, ho avuto alcuni soldati ai miei ordini. Non ero responsabile delle operazioni strettamente militari ma della logistica. 
Perché feci l'ufficiale di complemento? Pensai che al momento giusto, se fosse scoppiata una guerra in contrasto con il mio giuramento di ufficiale alla Costituzione, mi sarei rifiutato di obbedire agli ordini in obbedienza al mio giuramento alla Costituzione. 
Ero fortemente influenzato dalle poesie di Bertolt Brecht e dalle riflessioni di don Lorenzo Milani sull'obiezione di coscienza. 
Non rinnego quel mio passato e non lo ritengo in contrasto con il mio credo pacifista. Ho usato tutto il mio potere contro il nonnismo. Non sopportavo i soldati alla fine del loro servizio che umiliavano le reclute. Una domenica li privai della libertà di uscire e li feci marciare sotto il sole con lo zaino e sotto gli occhi soddisfatti di quelle che erano state le loro vittime durante una notte di scherzi pesanti, umilianti e offensivi. Per una volta i "nonni" provarono quel senso di vergogna e umiliazione che meritavano di dover provare. Fu educativo per tutti e da allora acquisii un rispetto nuovo. Ero abbastanza "giacobino" e non ero per nulla morbido con chi si mostrava duro. Ebbi dei diverbi anche con i miei superiori. Un giorno mi telefonò il comandante del battaglione e io: "Salve!" E lui: "Salve un cazzo, si dice comandi!"
Mi hanno congedato con note caratteristiche negative.
 
Scrissero che avevo buone competenze tecniche ma che non avevo il senso del comando. Balle. Fui l'unico ufficiale che costrinsi il soldato raccomandato dal capitano a presentarsi all'alzabandiera. Tutti erano presenti, lui dormiva sulla branda perché era raccomandato. Quella storia finì. La feci finire.  Ma nelle note con cui mi hanno congedato io non avevo l'"attitudine al comando". Ce l'avevano gli ufficiali che si voltavano dall'altra parte per non vedere?

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