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Una simulazione realistica di un'escalation militare con scambio nucleare fra Usa e Russia

Ucraina: ecco quello che potrebbe accadere se scoppiasse la guerra

Il nostro compito di pacifisti è quello di scongiurare una tale eventualità, mobilitandoci prima che la situazione precipiti e sfugga di mano alle superpotenze. Ecco quello che si potrebbe fare già ora nelle scuole per educare alla pace, città per città, istituto per istituto. Ovunque.
30 gennaio 2022

Mobilitiamoci per la pace di fronte alla crisi militare in Ucraina

La crisi militare in Ucraina diventa sempre più incandescente. Volete vedere quello che potrebbe accadere se scoppiasse la guerra? E' una simulazione realistica di un'escalation militare con scambio nucleare fra Usa e Russia. Queste immagini andrebbero proiettate nelle scuole per sviluppare una discussione e coinvolgere i giovani in assemblee di classe e di istituto, oltre che nelle ore di storia e di educazione civica.

Quali possono essere le possibili iniziative da mettere in campo per coinvolgere studenti, insegnanti, associazioni e cittadini attivi?

Eccone cinque.

  • EDUCAZIONE ALLA PACE. Avvio di seminari di storia, geografia ed educazione civica per comprendere la crisi in Ucraina e sviluppare apposite riflessioni sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti. Tali seminari possono comprendere lo studio della Costituzione italiana (il ripudio della guerra, sancito dall'articolo 11) e della Carta dell'ONU (il divieto di minaccia militare e di ricorso alla guerra). Sarebbe molto importante avviare percorsi di cittadinanza globale in cui gli studenti e i loro insegnanti scrivano a chi in Ucraina si sta impegnando per la pace
  • CITTADINANZA ATTIVA. Attivazione di assemblee di classe e di istituto per deliberare su comunicati da inviare agli organi di stampa e per predisporre ogni tipo di azione utile a rendere visibile il ripudio della guerra. L'articolo 11 della Costituzione non delega alle istituzione il ripudio della guerra ma lo intesta all'intera nazione; recita infatti "l'Italia ripudia la guerra", rendendo tale ripudio un compito dell'intera comunità nazionale, dalle istituzioni alla società civile. Molto importante è costituire gruppi di insegnanti per la pace e di gruppi di studenti per la pace, creando appositi indirizzi email per creare un coordinamento nazionale. E' possibile organizzare incontri con i prefetti e i sindaci (si vedano gli statuti comunali lì dove c'è un articolo sulla pace) portando un appello. 
  • BANDIERE DI PACE. Fotografie di bandiere di pace da evidenziare in ogni città d'Italia nei punti simbolo, come piazze, ponti, monumenti, basi militari, scuole, municipi. Le foto possono essere inviate a info@peacelink.it e vanno corredate con una didascalia che comprenda anche i riferimenti di pace che vengono costituiti città per città, con tutte le iniziative nelle scuole e nella società civile (gruppi scout, sedi sindacali, associazioni, ecc.).
  • CALENDARIO DI PACE. Tutte le iniziative di pace vanno segnalate in un unico calendario di pace (per inserire gli eventi cliccare qui).
  • APPELLO DI PACE. Chi prende un impegno per la pace (sia esso un singolo cittadino o un'associazione) potrà firmare un appello (da definire) che servirà per avere la mappa della mobilitazione città per città, provincia per provincia. L'appello andrà propagato con ogni mezzo di comunicazione, dalla messaggistica (email, WhatsApp, Telegram, Messenger), ai social network, ai blog, ai siti web, ma anche nelle piazze, nelle scuole, nelle parrocchie, nelle sedi sindacali. E vanno contattate le radio amiche, i giornalisti sensibili e ogni altro soggetto della comunicazione. Importante far firmare l'appello di pace a intellettuali, docenti, parlamentari, consiglieri comunali e regionali.

Tutte le informazioni sulle prossime mobilitazioni saranno visibili su www.peacelink.it/ucraina

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