Albert, bollettino pacifista settimanale dal 14 al 20 aprile 2025

Disobbedire alla guerra, costruire la pace

«Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo». Questo è stato il messaggio di Pasqua di Papa Francesco. Promuovere il disarmo è il primo passo per riconciliarci con il futuro. In Italia cresce il movimento contro il riarmo. Mentre in Israele la disobbedienza alla guerra sta scuotendo la società.
20 aprile 2025
Redazione PeaceLink

ALBERTAlbert

La voce della ragione in tempi di guerra


Bollettino pacifista settimanale


«Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo». Il messaggio di Papa Francesco, letto nella benedizione Urbi et Orbi di Pasqua da monsignor Diego Ravelli, non lascia spazio a fraintendimenti. È un appello diretto, nitido, coraggioso. In un tempo in cui la corsa agli armamenti diventa una febbre collettiva, Francesco ci ricorda che la vera sicurezza non nasce dall’accumulare armi, ma dal costruire giustizia, ascolto e dialogo.

Il suo sguardo si posa sulla Terra Santa. «A Gaza, situazione ignobile», denuncia il Papa, mentre invoca il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, il soccorso a chi ha fame. Ma la sua voce non è isolata. Accanto a lui, in questi giorni, è emersa una protesta che rompe uno dei più solidi silenzi della storia israeliana: quello delle forze armate.

Lo racconta l’inviata di Avvenire, Lucia Capuzzi, in un reportage da Gerusalemme: oltre 10.000 riservisti, molti dei quali veterani, stanno rifiutando di combattere nella guerra voluta da Netanyahu. È un grido che risuona potente: «Liberare gli ostaggi anche a costo di porre fine al conflitto». Una disobbedienza morale che travolge le gerarchie, che parla il linguaggio dell’obiezione di coscienza, del rifiuto di essere complici di ciò che alcuni iniziano a chiamare “crimini di guerra”.

Tra di loro ci sono piloti, paracadutisti, medici, membri del Mossad e dello Shin Bet. Alcuni sono “ex”, ma altri sono ancora in servizio. E stanno dicendo no. Non per vigliaccheria, ma per un più alto senso di giustizia. Come ha detto uno di loro, Max Hirsch, 29 anni: «Il rifiuto di combattere è il vero patriottismo».

Questo tipo di coraggio ci interroga. In Italia, dove pure stiamo vivendo un momento pericoloso di riarmo e militarizzazione del discorso pubblico, molte associazioni stanno rilanciando una campagna chiara: fermiamo il riarmo, torniamo a investire nella pace. Pax Christi, Rete Italiana Pace e Disarmo, le Acli, l'ARCI, Sbilanciamoci, il Coordinamento No Riarmo e tante altre realtà hanno denunciato l’aumento delle spese militari e l’approvazione di nuovi programmi di armamenti con fondi pubblici.

La protesta dei riservisti israeliani dimostra che disobbedire può essere un atto d’amore verso il proprio popolo. E il Papa ci ricorda che il disarmo è la strada della vera sicurezza umana.

Allora tocca anche a noi, cittadini italiani ed europei, rilanciare un dibattito coraggioso: dove stiamo andando? Perché continuiamo a investire in armi mentre mancano risorse per scuola, sanità, cooperazione e transizione ecologica?

Albert, questo bollettino pacifista settimanale aperto a tutto il movimento pacifista, vuole essere uno spazio in cui coltivare queste domande. Uno spazio in cui la speranza non sia retorica, ma costruzione quotidiana. Uno spazio in cui la parola “pace” torni a essere concreta, esigente, vera.

Disobbedire alla guerra, oggi, è il primo passo per riconciliarci con il futuro.

Articoli correlati

  • Noi per il 4 novembre sosteniamo gli obiettori di coscienza e i disertori di tutte le guerre
    Pace
    Mentre l'Europa pensa a reintrodurre la leva e a preparare i giovani allo scontro militare

    Noi per il 4 novembre sosteniamo gli obiettori di coscienza e i disertori di tutte le guerre

    Oggi soffia un nuovo vento di guerra. Sempre più spesso vengono amplificate iniziative di riarmo e di sostegno ad una mentalità bellicista e di allarme internazionale. Molti governi europei premono per un servizio militare generalizzato come obiettivo di adeguamento numerico delle forze armate.
    1 novembre 2025 - Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Movimento Nonviolento, PeaceLink
  • Cresce la spesa militare italiana e avanza il progetto GCAP del caccia di sesta generazione
    Disarmo
    Una Legge di Bilancio sempre più armata

    Cresce la spesa militare italiana e avanza il progetto GCAP del caccia di sesta generazione

    E' in atto una corsa tecnologica, presentata come un investimento per la “difesa del futuro”, che rischia di impegnare risorse economiche enormi per i prossimi decenni, sottraendole allo stato sociale e alle urgenze ambientali. Vediamo cosa avranno di fronte i parlamentari italiani.
    31 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
  • Due obiettori di coscienza israeliani arrestati per la loro protesta al confine con Gaza
    Pace
    Sono Roman Levin e Itamar Greenberg

    Due obiettori di coscienza israeliani arrestati per la loro protesta al confine con Gaza

    Hanno marciato lungo i confini di Gaza mentre intorno a loro si sentivano i bombardamenti, nel disperato tentativo di porre fine alla distruzione. Un tentativo di rompere l’assedio di Gaza per via terrestre.
    5 ottobre 2025 - Mesarvot
  • Sciopero generale per la Flotilla
    Editoriale
    C'è un'Italia che si sta mobilitando contro il genocidio a Gaza

    Sciopero generale per la Flotilla

    Israele ha bloccato gli aiuti umanitari con la forza. Migliaia di studenti stanno occupando le università, rinasce un movimento giovanile, come da tempo non si vedeva. Per Gaza, per la Costituzione, per un futuro senza genocidio.
    2 ottobre 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.25 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)