Da Marzabotto ottomila pacifisti sfilano per Gaza
Monte Sole, dove nel 1944 si consumò una delle peggiori stragi nazifasciste, è diventato per un giorno Gaza, con la voce di Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, a lanciare un paragone forte e doloroso: “Gaza come Monte Sole, con bambini uccisi, fatti morire di fame e di sete, sotto le bombe. È in corso uno sterminio di popolo, che io chiamo genocidio”.

Tra i partecipanti, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, il presidente dell’Ucoii Yassine Lafram, numerosi esponenti del Pd bolognese e attivisti provenienti da tutta Italia.
Oltre 50 persone sono arrivate da Venezia, Mestre e Padova con l'Anpi; altri sono partiti all'alba da Falconara, Milano, Reggio Emilia, Ancona.
C'erano anche famiglie con bambini, anziani, giovani con le bandiere del Sermig, attivisti e religiosi. Presente anche la comunità delle suore dossettiane, testimoni silenziose della memoria e solidali con la popolazione palestinese.
La marcia non ha avuto toni urlati, ma un passo costante, meditato, attraversato da pensieri, canti e l'eco della canzone "Generale" di De Gregori. Uno degli organizzatori, Alberto Zucchero del Portico della Pace, ha lanciato un messaggio semplice e profondo: “Chiedo scusa ai bambini palestinesi. La politica non lo ha mai fatto”.
Sul palco finale, le parole di Lafram sono risuonate come una richiesta di coraggio alle comunità religiose ebraiche e a tutte le coscienze: “Il governo israeliano è terrorista. Basta bambini morti. Basta inviare armi”.

Matteo Lepore ha lanciato un appello alla mobilitazione continua: “La violenza di Stato non può essere la risposta alle crisi internazionali. Serve un grande movimento per la pace. Chi oggi non c’è, potrà esserci domani”.
La marcia ha avuto anche momenti di difficoltà: alcuni partecipanti hanno accusato malori a causa del caldo, ma sono stati prontamente assistiti.
La fatica però non ha fermato l’energia di un movimento che ha saputo unire in modo trasversale laici e religiosi, giovani e anziani, sindacati e associazioni, cittadini e amministratori.
Marzabotto, ancora una volta, ha saputo trasformare il dolore in speranza, la memoria in azione, la condanna del passato in un grido per il presente: "Fermate il governo di Israele – Save Gaza" recita lo striscione affisso a Bologna.
Ma è anche l’invito a ciascuno: non perdersi di vista, essere sempre di più, non dimenticare Gaza.
Articoli correlati
Un documentario di Sepideh FarsiPut Your Soul on Your Hand and Walk, insieme a Fatma
Un dialogo destinato ad interrompersi tra una giovane palestinese e una regista iraniana, semplice e toccante come la passione di Fatma Hassona per la fotografia (nelle sale dal 27 novembre)28 novembre 2025 - Lidia Giannotti
Una Legge di Bilancio sempre più armataCresce la spesa militare italiana e avanza il progetto GCAP del caccia di sesta generazione
E' in atto una corsa tecnologica, presentata come un investimento per la “difesa del futuro”, che rischia di impegnare risorse economiche enormi per i prossimi decenni, sottraendole allo stato sociale e alle urgenze ambientali. Vediamo cosa avranno di fronte i parlamentari italiani.31 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
C'è un'Italia che si sta mobilitando contro il genocidio a GazaSciopero generale per la Flotilla
Israele ha bloccato gli aiuti umanitari con la forza. Migliaia di studenti stanno occupando le università, rinasce un movimento giovanile, come da tempo non si vedeva. Per Gaza, per la Costituzione, per un futuro senza genocidio.2 ottobre 2025 - Alessandro Marescotti
Fornitura di armamenti e in altri comportamentiIl governo italiano denunciato alla Corte Penale Internazionale per complicità col genocidio
Senza l’appoggio sostanziale proveniente da vari Stati occidentali, tra i quali per l’appunto l’Italia, non sarebbe stata possibile l’offensiva militare che ha per obiettivo anche e soprattutto la popolazione civile2 ottobre 2025 - Rossana De Simone

Sociale.network