Si Può fare..."Sconfinando"
Si è svolto nelle terre triestine sconfinando di qua e al di là del confine italo sloveno il campo per giovani tenuto dal neonato gruppo “ Collettivo” di Pax Christi.
Una decina di ragazzi provenienti da Veneto, Lombardia, Friuli, Emilia Romagna e Sicilia hanno vissuto quattro intense giornate per conoscere la complessa realtà di Trieste , storicamente crocevia di diverse identità linguistiche, culturali e religiose.
Pur tenendo come campo base una bella casa immersa nel verde nella piccola frazione di Klanec in Slovenia, le giornate sono state un susseguirsi di incontri con testimoni preziosi in luoghi significativi della realtà e storia di Trieste e di queste terre di confine.
Dalla Risiera di S.Sabba con il racconto degli ex deportati nei campi di concentramento durante il periodo fascista e nazista , alla condivisione con i cristiani Valdesi del loro impegno attivo nella comunità e cittadinanza , dalla testimonianza di alcuni giovani appena tornati da una carovana nelle terre martoriate di Bosnia , al racconto di quasi cento anni di storia vissuta in prima persona dallo scrittore triestino di nazionalità slovena Boris Pahor che da sempre si è battuto per la libertà contro ogni dittatura e tentativo di cancellazione delle identità nazionali minoritarie.
Accompagnati da triestini di nazionalità slovena e italiana i ragazzi hanno camminato lungo il “sentiero dell’amicizia” che ancor prima degli accordi di Schengen ha unito due piccoli comuni di Italia e Slovenia ; hanno visitato luoghi tuttora simbolo di incontro tra culture diverse come il Collegio del Mondo Unito a Duino.
In questo percorso tra le “diversità” ha avuto sicuramente un ruolo centrale il fermarsi a conoscere e capire la straordinaria esperienza triestina di Basaglia con la diversità mentale raccontata nell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni da un testimone di eccellenza , Michele Zanetti allora presidente della provincia di Trieste che riconobbe la portata rivoluzionaria del lavoro di Basaglia e lo appoggio’ con tutta la giunta nella sua opera.
Il ritmo pur intenso della giornate è stato scandito da momenti di riflessione seguendo gli appunti di Tonino Bello sulle alterità partendo dall’icona del pozzo di Sichar .
Si è creato un buon clima di affiatamento tra i ragazzi che continueranno il percorso proposto dal Collettivo in altri tre week end , ma già con uno sguardo piu’ responsabile verso il proprio territorio di appartenenza dove vogliono far germogliare questi semi di impegno sociale e politico che hanno ricevuto e ancora riceveranno.
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