Salviamo la legge sui beni confiscati alle mafie
riconosciuto", dei provvedimenti definitivi di confisca.
http://www.libera.it
La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent'anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie, è in pericolo. La denuncia è della rete di associazioni Libera, che ricorda come rischia di essere approvato dal Parlamento un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un "interesse giuridicamente riconosciuto", dei provvedimenti definitivi di confisca.
In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l'impegno di quanti, dalle forze dell'ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. In pratica, se dovesse essere approvata la norma annunciata dal governo tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell'ordine, solo per fare alcuni esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza.
E' per queste ragioni che l'associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole, cooperative) e i sottoscritti familiari delle vittime delle mafie, hanno promosso un appello, per chiedere un serio e approfondito ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362,
email: libera@libera.it
Tel. 06/69770301
Fax 06/6783559
Hanno gia' aderito:
Luigi Ciotti
Rita Borsellino
Giovanni Impastato
Claudia Loi
Daniela Marcone
Viviana Matrangola
Debora Cartisano
Margherita Asta
Maddalena Rostagno
Monica Rostagno
Elisabetta Roveri
Dario Montana
Paolo Siani
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