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Taranto base Nato? La Marina Militare cancella la sua pagina web

L'articolo che riportiamo qui sotto era presente sul sito della Marina Militare. Ora non c'è più.
5 giugno 2005
Fonte: G o o g l e: memorizzazione accessibile tramite la cache dell'indirizzo http://www.marina.difesa.it/notiziario/2004/febbraio/febbraio02.htm recuperato il 11 apr 2005 13:19:21 GMT. La copia cache di G o o g l e è l'istantanea della pagina Web archiviata durante la scansione del Web. È possibile che il contenuto della pagina sia stato modificato.

TARANTO

FULL OPERATIONAL CAPABILITY (FOC) AL COMITMARFOR

di Luciano Ciussi
Il simbolo della NATO


L'Italia è oggi l'unica nazione appartenente alla NATO con ben due unità navali certificate quali "Flag Ship" per MCC (Maritime Component Commander)

Un team di valutazione della Nato, proveniente dal SACT (Supreme Allied Command for Transformation) con sede a Norfolk, e guidato dal Radm Stricker Hans J. (GE Navy) (Assistant Chief of Staff, Implementation-Deputy Chief of Staff, SACT), dopo un incontro con lo staff ed una visita a bordo delle Navi Garibaldi ed Etna, ha sancito la piena capacità operativa, FOC (Full Operational Capability) di COMITMARFOR (Comando Italiano delle Forze Marittime), quale HRF (M) HQs (High Readiness Force Maritime), completando un ciclo della durata di circa un anno di successive valutazioni e fasi di crescente approntamento di uomini e mezzi.
L'Arcivescovo di Taranto Mons. Benigno Papa mentre dà la sua benedizione alla nuova Scuola Sommergibili


La Marina Militare, dotandosi di uno dei tre Comandi Marittimi, ad alta prontezza operativa, facenti parte della Nato Force Structure, esprime bene la volontà del Paese, congiuntamente a Gran Bretagna e Spagna, di contribuire fattivamente al processo di revisione della Struttura delle Forze della Nato.

L'iter per il conseguimento della validazione operativa Nato, è stato caratterizzato dall'esecuzione di numerose impegnative attività, nonché alla adozione di significative misure tecniche mirate a soddisfare l'insieme dei requisiti operativi e logistici previsti dall'Alleanza nei diversi settori funzionali del Comando, tra cui, in particolar modo, la mobilità e la proiettabilità, che rappresentano condizioni indispensabili delle moderne realtà operative.
L'impegno nazionale per la costituzione dell'HRF (M) HQ ha trovato la sua concreta attuazione con l'istituzione di COMITMARFOR il 4 settembre 2002 ed il successivo avvio della attività di preparazione che si è conclusa nel dicembre 2003 con il superamento della FOC (Full Operational Capability).

La valutazione operativa Nato si è sviluppata in due fasi:

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la prima fase, per il conseguimento della IOC (Interim Operational Capability), ha visto il COMITMARFOR impegnato nell'approntamento di Nave Etna, quale unità di bandiera, e nella pianificazione e condotta dell'Esercitazione "Mare Aperto 2003", che, per poter soddisfare i requisiti Nato, ha assunto una connotazione multinazionale ed interforze, 'Joint & Combined' ed è stata caratterizzata dalla larga e contributiva partecipazione di unità navali, aeree ed anfibie nazionali ed alleate.
Queste attività hanno richiesto un considerevole dispendio di energie, sia in termini di risorse umane che finanziarie, non solo per il COMITMARFOR, ma anche per numerosi altri Comandi ed Enti della Marina Militare, che hanno contribuito fattivamente al superamento, con successo, della IOC;
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la seconda fase, per il conseguimento della FOC (Full Operational Capability), è stata caratterizzata dal completamento dell'approntamento di Nave Etna e dell'organizzazione interna dello staff, sulla base delle indicazioni ricevute dal team di valutazione al termine della prima fase. Contestualmente, è stata, altresì, pianificata e condotta l'attività di preparazione di Nave Garibaldi, quale piattaforma di Comando e Controllo, per soddisfare tutte le esigenze di imbarco di un MCC (Maritime Component Commander).

Il superamento, con successo, di entrambe le verifiche ha di fatto permesso l'inserimento, a pieno titolo, di COMITMARFOR nella "Nato Force Structure", come HRF(M) HQ da impiegare nella "Nato Response Force", secondo criteri che lo pongono in turno con gli altri due HRF (M) HQs, costituiti in Spagna, dall'Armada Espanola (Comspmarfor), ed in Gran Bretagna, dalla "Royal Navy" (COMUKMARFOR).

Per quanto riguarda la FOC, il team di Sact ha sottoposto il COMITMARFOR e le due unità di bandiera, Nave Garibaldi e Nave Etna, ad una serie di test condotti sui sistemi di supporto al comando e ad una verifica in loco delle strutture, delle piattaforme e della organizzazione dello staff che ha visto il team impegnato, per quattro giorni, nella sede di Taranto e, più in particolare:

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1° giorno: il primo nucleo del team di valutazione, composto dal Lcol. Craig Don (CA Army) e Cdr. Sergio Gabrini (IT Navy) proveniente da Norfolk (US), ha raggiunto Taranto, unitamente al Cdr Rathwell Lacey (CA Navy) proveniente da NAVSOUTH (NA) e in serata il team ha tenuto la prima riunione informale;
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2° giorno: l'attività è iniziata presso la sala briefing dell'Head Quarters di COMITMARFOR con il saluto dell'Ammiraglio di Divisione Maurizio Gemignani al team di valutazione ed il conseguente incontro e presentazione dello staff del Comando. Successivamente ad un breve discorso di benvenuto tenuto dal Deputy COMITMARFOR il Contrammiraglio Rinaldo C. Veri, lo staff, mediante una esposizione dettagliata, supportata da diapositive, ha illustrato al team quello che era stato il lavoro di preparazione/adeguamento e quella che era la situazione del momento relativamente allo status delle due unità di bandiera e all'organizzazione del Comando. Al termine, il team di valutazione congiuntamente agli Ammiragli ed allo staff è stato trasferito presso la base navale del "Chiapparo", dove erano ormeggiate Nave Garibaldi e Nave Etna per la verifica in loco di quanto indicato durante l'esposizione. A bordo del Garibaldi, il Comandante, Capitano di Vascello Giuseppe Cavo Dragone, ha ricevuto il team in sala Consiglio per il saluto di benvenuto a bordo ed una completa presentazione dell'unità sia in termini di capacità di comando e controllo che di aree di lavoro e logistiche destinate allo staff. Nel corso della visita numerose sono state le domande poste dal team di valutazione che è rimasto favorevolmente impressionato dall'organizzazione nella sua interezza. All'ora di pranzo prima del "lunch buffet" organizzato presso la sala Consiglio, sul ponte di volo si è provveduto per la tradizionale foto di gruppo della Commissione con tutto il personale direttamente interessato alla visita.
Intanto, nella tarda mattinata, era giunto il Rear Admiral Hans J. Stricker, Capo del team di valutazione, proveniente anche lui da Norfolk dove opera in qualità di Acos Implementation presso ACT (nuova denominazione del vecchio SACLANT - Supreme Allied Commander Atlantic, Comandante Supremo Alleato dell'Atlantico).
Nel primo pomeriggio la commissione è imbarcata a bordo di Nave Etna, dove, analogamente a quanto avvenuto a bordo di Nave Garibaldi dopo il benvenuto del Capitano di Vascello Piero Chiossi, Comandante dell'unità, ed una accurata ed esaustiva presentazione dell'Unità da parte del Tenente di Vascello Vignola, Capo Componente TLC di bordo, si è provveduto a effettuare un giro di ricognizione a bordo per la verifica de visu di quanto commentato. Una riunione fra la commissione e lo staff di COMITMARFOR ha completato l'interessante e produttiva giornata di lavoro;
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3° giorno: nella prima mattinata, la commissione, sulla base degli elementi acquisiti il giorno precedente, ha provveduto a redigere il verbale, relativo all'esito della certificazione. I risultati conseguiti, sono stati ufficialmente presentati, al COMITMARFOR ed al suo staff, direttamente dall'Ammiraglio Stricker che si è congratulato ed ha espresso la sua piena soddisfazione, evidenziando che l'Italia è oggi l'unica nazione NATO con ben due unità navali certificate positivamente quali "Flag Ship" per MCC. Si è, poi, proceduto al saluto fra gli Ammiragli, nonché alla conclusione dei lavori con il consueto scambio di "crest";
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4° giorno: il Radm Stricker ed i suoi collaboratori hanno lasciato Taranto per rientrare o raggiungere altre destinazioni per ulteriori appuntamenti di lavoro.

Con questo evento si è concluso il processo di certificazione dell'HRF (M) HQ italiano ed oggi COMITMARFOR costituisce decisamente un "valore aggiunto", nell'ambito dell'evoluzione della politica di difesa e di sicurezza nazionale; peraltro la consistente dimensione del suo staff permanente, notevolmente superiore a qualunque Stato Maggiore di Comando Complesso, sino ad oggi adottato dalla Marina Militare Italiana, ha richiesto, e continuerà a richiedere, uno sforzo straordinario in termini di disponibilità di personale altamente qualificato, nazionale e straniero, della Marina, nonché di altre Forze Armate. È importante, altresì, sottolineare che, tenuto conto del breve periodo nel corso del quale il prestigioso progetto ha trovato realizzazione, il conseguimento di un obiettivo così ambizioso è da ascrivere alla professionalità ed all'impegno che tutto il personale ha profuso, sia in termini individuali che di lavoro di staff.

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