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Il dibattito in Regione sul Piano Energetico

Vendola: "E' vicino un accodo epocale per Taranto"

Il Pear si pone un obiettivo: sostituire il più possibile le fonti energetiche fossili con le rinnovabili. "Vogliamo che la Puglia diventi uno dei più grandi parchi di energia rinnovabile d’Europa"
29 novembre 2007
Fonte: Corriere del Giorno

Nichi Vendola BARI - Un dibattito senza voto in Consiglio regionale sul Piano energetico ambientale (Pear), perchè lo Statuto della Regione non prevede approvazioni, ma un "confronto utile e importante". E’ il giudizio con differenti precisazioni di tutte le forze politiche in Aula, nella riunione monotematica dedicata al documento di pianificazione energetica.

"Abbiamo ritenuto importante che il Consiglio regionale discutesse di politica energetica", ha detto il presidente della Regione, Nichi Vendola. Vendola ha indicato i temi del confronto aperto con lo Stato: la bonifica integrale del sito inquinato di Brindisi ("è vicino un accordo epocale, da clonare per Taranto"). E’ partita la bonifica dei siti di Manfredonia e a Bari il concorso a scelte determinanti ha portato a mettere in sicurezza la Fibronit, la "più grande bomboniera amianto d’Italia".

L’ambiente non è un vincolo, va considerato una risorsa strategica. Un risultato che si ottiene con la concertazione e "sentendo, incontrando tutti quelli che nel territorio hanno diritto di conoscere la direzione di marcia delle scelte. Abbiamo bisogno - ha aggiunto il presidente - di incrementare la discussione sull’energia e su altri nodi, da sottoporre a processi partecipativi". Si tenta una riconversione ecologica del sistema di imprese, ha dichiarato l’assessore allo sviluppo Sandro Frisullo, che ha ricordato i limiti della competenza regionale, in una materia concorrente con lo Stato".

"La Puglia di Vendola mette in campo una linea che la Regione non ha mai avuto", ha sottolineato. Punta al rapporto col territorio, con le popolazioni, sostiene battaglie su singoli insediamenti per ripristinare "democrazia e procedure corrette". Non dice solo "no" ma anche dei "sì". Si pone un obiettivo: sostituire il più possibile le fonti energetiche fossili con le rinnovabili. "Vogliamo che la Puglia diventi uno dei più grandi parchi di energia rinnovabile d’Europa", è stato uno dei passaggi dell’intervento del presidente Vendola. Nel dibattito, un dato comune ha riguardato l’opportunità di una rivisitazione del Pear nelle commissioni consiliari. "Non per mettere in discussione gli indirizzi del piano - ha fatto notare il presidente della quarta (sviluppo) Dario Stefàno - ma per un supplemento di approfondimento, in tempo per recuperare una linea che dovrebbe contraddistinguere la maggioranza".

La stessa richiesta era venuta, oltre che da diversi consiglieri, dal presidente della commissione ambiente, Pietro Mita: una seduta congiunta dei due organismi, per un ulteriore confronto su un piano che consente alla Regione di entrare nel merito della programmazione degli insediamenti energetici, "finora appannaggio di potentati".

Ad aprire gli interventi è stato Giammarco Surico (Gruppo Misto), per il quale la discussione andava fatta prima, in modo da recuperare le indicazioni del Consiglio in un piano che ora è già esecutivo e che, a suo avviso, dovrebbe investire su ricerca, nucleare pulito, carbone pulito e fonti rinnovabili. Per il capogruppo di AN, Michele Saccomanno, l’ambiente come la sanità sono problemi troppo generali perchè ci si divida, l’Aula dovrebbe cercare il giusto equilibrio e puntare ad una "programmazione forte", altrimenti si finisce per "parlare solo ai ricchi" e ignorare "i poveri". D’accordo col passaggio nelle commissioni il presidente della terza (sanità), Dino Marino: "il Pear è un atto di livello, segnerà lo scenario futuro dell’ambiente e sarà il motore di uno sviluppo che deve investire sulle fonti rinnovabili".

Il piano energetico è presente e futuro della Puglia anche per il capogruppo di Forza Italia, Rocco Palese, che sollecita il presidente della Regione ad assumere atteggiamenti più decisi: "in un branco di lupi la Puglia non può fare l’agnello. A Roma Vendola deve aprire un tavolo Puglia". C’è solo una strada, quella del dialogo, per far crescere i consensi sul documento - ha osservato Antonio Buccoliero (Udeur) - in un territorio interessato in passato da ricadute schizofreniche di un sistema che va razionalizzato".

"Squallidi interessi sottobanco" si nascondono dietro l’energia, secondo Francesco Damone, capogruppo della Puglia prima di tutto. "Il business intorno all’eolico è spaventoso. Il piano va bene, ma le ruberie sono al’ordine del giorno e la corruzione dilaga". Il Pear è il "frutto di un lavoro importante", nel quale, per Giuseppe Romano (DS), si legge una pluralità di orientamenti in materia ambientale e le prospettive sono chiare, puntano tra l’altro al risparmio economico nei vincoli stabiliti da Kyoto. Apprezzabile lo sforzo di introdurre novità anche secondo Raffaele Baldassarre (FI). Ci sono una visione d’insieme ed obiettivi che potranno essere conseguiti se si saprà correggere prevedendo tempi più brevi per i risultati ed una maggiore dose di realismo. Piero Manni (Prc) ha depositato agli atti del Consiglio documenti redatti da associazioni ambientaliste contrarie al Pear. "Non li condivido, ma ritengo che vada data una voce a soggetti non rappresentanti in Aula".

Prima delle conclusioni dell’assessore Losappio, hanno preso la parola Mimmo Lomelo e Onofrio Introna. Il primo ritiene "paradossale"che vengano mosse contestazioni da destra e da sinistra a un documento che ribadisce soprattutto il "no" netto al nucleare, "che molti dovranno digerire, piaccia o no" e che deve porre la Puglia al riparo dalla logica del profitto ad ogni costo, "dell’economia del disastro". L’assessore Introna ha definito il Pear un atto coraggiose e avanzato di pianificazione, il "primo che la Regione si è data nel settore energetico". Ha salutato la discussione aperta come "un nuovo approccio su una materia delicata. Non siamo chiusi al confronto: è il segno di una sensibilità ecologica, una nuova cultura con la quale la Puglia progetta il suo futuro".

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