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«Difendiamo la nostra salute»

Il popolo dei “no discariche”: studenti universitari, liberi professionisti, pensionati, imprenditori e agricoltori. «Autorizzazioni viziate, ci battiamo perchè siano ritirate». Bagnardi sotto scorta? Una bufala
24 aprile 2008
Salvatore Savoia
Fonte: Corriere del Giorno

- GROTTAGLIE – Continua la mobilitazione dei cittadini grottagliesi e sammarzanesi sotto il comune di Grottaglie. Da lunedì sera, al termine dell’assemblea permanente nell’aula consiliare di Palazzo di Città, decine di cittadini hanno avviato un sit-in nei pressi dell’ingresso della casa comunale fin quando non saranno decise le sorti del terzo lotto della discarica ubicata in località “La Torre – Caprarica” e gestita dall’“ Ecolevante s.p.a.”.

Ormai da tre giorni il popolo dei “no discariche” ha deciso di continuare la propria protesta nei due luoghi simbolo di questa vicenda: nei pressi del primo e del secondo lotto della discarica e dinanzi al Comune, cioè l’istituzione.

Ma cosa spinge questo popolo eterogeneo a trascorrere perfino intere notti davanti al Comune e nei pressi della discarica? Il popolo dei “no discariche”, etichettati da qualcuno come facinorosi o criminali, è composto in realtà da giovani studenti universitari, liberi professionisti, pensionati, imprenditori, agricoltori. Cittadini che intendono innanzitutto difendere la propria salute e salvaguardare il territorio.

Taranto, dissequestrato il parco Cimino
Oggetto di un'inchiesta giudiziaria, era stato posto sotto sequestro il 27 maggio 2006. Oggi la revoca del sostituto procuratore Pietro Argentino. Sarà indetta una nuova gara d'appalto per la gestione della struttura

TARANTO - Il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto Pietro Argentino ha revocato il sequestro del parco comunale Cimino, nonchè del bar, del ristorante e delle altre attrezzature che si trovano all’interno della stessa area. Il parco, la cui gestione è oggetto di un’inchiesta giudiziaria, era stato posto sotto sequestro il 27 maggio 2006.

Il provvedimento di dissequestro è stato notificato stamani dai carabinieri della Compagnia di Taranto al sindaco, Ippazio Stefano, che nei giorni scorsi aveva scritto al magistrato inquirente chiedendo la completa restituzione del parco comunale, per anni punto di ritrovo per le famiglie tarantine, in modo da poter indire una nuova gara d’appalto per la gestione della struttura.

L’inchiesta della Procura di Taranto riguarda le procedure di affidamento e la gestione del parco da parte della ditta «Day service», che secondo l’accusa sarebbe stata favorita con provvedimenti illegittimi. Gli indagati sono 24 tra esponenti politici, imprenditori, ex dirigenti e funzionari comunali, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, abuso d’ufficio, corruzione e altri reati minori. Tra gli indagati ci sono l’ex sindaco Rossana Di Bello (che guidava una giunta di centrodestra) e l’ex vice sindaco ed ex deputato Udc Michele Tucci.
«Proseguiremo la nostra mobilitazione fin quando non sarà formalmente rilasciata l’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) per il terzo lotto della discarica» ci dice Vincenzo Del Monaco, ormai da quattro anni impegnato con il comitato “Vigiliamo per la discarica” ad impedire l’ampliamento dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti. «In attesa che la conferenza dei servizi si pronunci, - prosegue Del Monaco – noi supportiamo la richiesta del sindaco di San Marzano, Giuseppe Borsci, che la Provincia di Taranto annulli in via di autotutela tutte le autorizzazioni di propria competenza relative all’entrata in esercizio del terzo lotto della discarica.

Ritengo che ci siano tutte le condizioni perché la Provincia annulli tutti gli atti di propria competenza. Probabilmente manca la volontà politica perché la Provincia di Foggia, in un caso simile, ha proceduto all’annullamento in via di autotutela».

Del Monaco ricorda che ci sono tutti i presupposti per impedire l’entrata in esercizio del terzo lotto: dalla vicinanza al santuario rupestre della Madonna delle Grazie alla presenza di una condotta principale dell’Acquedotto Pugliese a pochi metri dall’impianto per lo smaltimento dei rifiuti. «Se la commissione A.I.A. dovesse dare parere favorevole al terzo lotto – prosegue Del Monaco – si dovrà assumere tutte le responsabilità, anche sul piano giuridico, per un provvedimento viziato da queste lacune».

In merito alla scorta che sarebbe stata assegnata a Bagnardi, questo il commento di Del Monaco: «Il sindaco stia tranquillo: sono i cittadini grottagliesi a tenersi a debita distanza da lui. A mio avviso la Polizia non dovrebbe servire a scortare un cittadino che è sempre stato libero di muoversi, ma dovrebbe impegnarsi ad effettuare i controlli al primo e al secondo lotto della discarica. Ci troviamo di fronte a cittadini che in maniera pacifica cercano di tutelare la loro salute ».

Nei giorni scorsi è circolata insistente la notizia dell’assegnazione della scorta al sindaco, pubblicata anche da un quotidiano locale e ripresa da una nota emittente televisiva. Notizia tuttavia completamente smentita dal Gabinetto della Questura di Taranto. Sulla vicenda abbiamo provato a contattare telefonicamente, senza alcun esito, il sindaco Bagnardi.

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