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Il Moma di Adelfia, ex discoteca della criminalità diventa teatro

Il governatore della Regione Puglia ha sottoscritto un protocollo d’intesa perchè una discoteca sequestrata alla criminalità, il Moma di Adelfia (Bari), venga utilizzata dal teatro Kismet per attività culturali e ricreative volte all’educazione e legalità. L'intesa è stata sottoscritta, tra gli altri, anche dal presidente dell’Associazione 'Libera', don Luigi Ciotti.
11 settembre 2008
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

Nichi Vendola BARI – In Italia occorre far «avanzare l'antimafia delle convenienze»: ne è convinto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che oggi ha sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede che una discoteca sequestrata alla criminalità e non ancora confiscata, il Moma di Adelfia (Bari), venga utilizzata dal teatro Kismet per attività culturali e ricreative volte all’educazionealla legalità, oltre a spettacoli, seminari.

L'intesa è stata sottoscritta, tra gli altri, anche dal presidente dell’Associazione 'Libera', don Luigi Ciotti, che ha espresso «gioia perchè lo Stato vince, la democrazia vince, il bene vince il male». «Se la mafia fa funzionare le aziende e dà lavoro e l’antimafia invece fa chiudere le aziende e impedisce il lavoro – ha detto Vendola – allora la guerra tra mafia e antimafia è una guerra perduta. Noi dobbiamo non soltanto sancire la superiorità morale dello Stato, ma dobbiamo far avanzare la logica delle convenienze, un’antimafia delle convenienze».

Hanno sottoscritto il documento anche il Prefetto di Bari, Carlo Schiraldi, il commissario straordinario del governo per la gestione dei beni confiscati, Antonio Maruccia, il direttore del Teatro Kismet, Augusto Masiello. Presenti, anche l’assessore regionale alla Trasparenza, Guglielmo Minervini, il questore di Bari, Vincenzo Maria Speranza, e il pm che ha coordinato le indagini Desirè Digeronimo.
«Noi – ha detto Vendola – siamo di fronte ad un atto straordinario: prendere una discoteca che è stata sequestrata alla criminalità, un luogo di traffici illeciti, di spaccio di droga, e farlo vivere, come un luogo di socialità, di festa, di creatività, di ricerca è un gesto molto importante».

Se la discoteca di Adelfia da domani diventa importante per la vita giovanile, «perchè è un luogo sano, un luogo in cui si possano costruire esperienze positive, e quindi non resta chiuso, ma è aperto, allora io penso – ha aggiunto Vendola – che abbiamo fatto un’opera buona: questo significa estetica-etica, cioè mettere insieme l’arte e l’impegno civile, la lotta contro l’illegalità».

La Regione Puglia, che si è resa disponibile – ha spiegato Minervini – a sostenere anche finanziariamente l’avvio del progetto di utilizzo della discoteca, in passato ha finanziato le cooperative antimafia che nella provincia di Brindisi, nella città di Mesagne, producono beni alimentari.

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