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Lettera aperta al Presidente Vendola

Signor Presidente: è lì che deve controllare

"Deve andare a Marina di Pulsano alla Litoranea dei Micenei all’altezza del civico 23, in quel poso ribattezzato “Lido Fogna”. Alle coordinate 40°21'28.89''N e 17°20'28.93''E del suo navigatore, così sarà sicuro di non sbagliare. È lì che deve controllare signor Presidente e non dove già sappiamo che il mare è pulito"
Ing. Paquale Risimini (Comitato spontaneo “Litoranea dei Micenei”)

Signor Presidente,

non è la prima volta che le scriviamo e sappiamo che non ci risponderà - come le altre volte del resto - ma siamo certi che anche questa volta Lei o i suoi collaboratori leggerete questa nostra lettera. Le scriviamo da un territorio di una bellezza fuori dall'ordinario ma al tempo stesso ingiustamente e costantemente stuprato dal malaffare e dall’incapacità della classe dirigente locale.

Lei si preoccupa di difendere la Puglia migliore, ma non sarebbe male se di tanto in tanto desse uno sguardo anche a quella peggiore, a quella dei diritti negati, degli appalti gestiti nel peggiore dei modi ed a quella dei segreti di Pulcinella dove tutti sanno ma nessuno interviene seriamente.

Le scriviamo a proposito della deliberazione della Giunta Regionale 2469 del 16 novembre 2010 riguardante l’individuazione delle acque di balneazione e dei punti di monitoraggio, per la provincia di Taranto.

Parlare di mare balneabile in prossimità del Natale potrà sembrare strano, ma come da molti anni a questa parte stiamo assistendo già da ora alla progettazione e messa in opera dell’ennesima estate pulsanese di disastri e di conferenze stampa del Sindaco Ecclesia, magari accompagnato dal nuovo assessore comunale ai LL.PP. - dopo che il precedente si è dimesso un istante prima di essere trombato - impegnato a difendere l’indifendibile disastro ambientale dovuto al mancato avviamento del nuovo depuratore consortile dei Comuni di Pulsano e Leporano. Ci aspettiamo che il Sindaco sbandieri il solito foglio di carta con le analisi delle acque riguardanti dei punti che non presentano criticità e l’ennesimo annuncio sull’inizio “a breve” dei lavori per il completamento del nuovo depuratore che come sempre sarà disatteso.

Anche se con un carnet di delusioni sempre più ricco, noi non vogliamo un’altra estate come le scorse e per questo ci permettiamo di evidenziare un aspetto della deliberazione regionale che ci ha fatto piegare in due dal ridere.

Se abbiamo capito bene, la Regione chiede ai Comuni della Provincia di Taranto di indicare i punti dove effettuare i controlli sulla balneazione. Quelli del Comune di Pulsano - guarda un po’ le solite coincidenze - non prevedono alcun controllo per il tratto di mare in corrispondenza del recapito finale del vecchio depuratore. Eppure stando alle analisi di Legambiente effettuate nel luglio scorso è tra gli 11 punti critici della Puglia dove i residui fecali superano di oltre 100 volte i limiti della balneazione.

Ma come si fa a chiedere ai Comuni i punti dove effettuare i controlli? È come se un poliziotto chiedesse ad uno spacciatore durante una perquisizione quale tasca controllare, lo spacciatore risponderebbe: “La sinistra, agente, perché nella destra ho paio di etti di cocaina appena confezionata ed ho una fila clienti insofferenti che mi aspettano!”. È come se all’aeroporto si chiedesse ad un terrorista quale bagaglio controllare, quello dove non c’è la bomba naturalmente! È come se si chiedesse ad un evasore fiscale quali conti guardare, vuol scommettere che l’evasore indicherebbe quello dove sua mamma deposita la pensione e non quello estero dove nasconde i suoi fondi neri.

Signor Presidente, ma come si fa? Lei si candida alla guida del Paese e ci casca in questo modo? Le dovrebbe essere chiara la differenza tra controllori e controllati. Lei si propone come alternativa a chi in questi anni ha promosso cricche e cricchette, massoni, gentiluomini di Sua Santità, nani, ballerine e… nipotine; eppure constatiamo che la sua Giunta reitera quel brutto vizietto tutto italiano dove controllori e controllati si intrecciano e si confondono clamorosamente.

Signor Presidente, la democrazia è come un servizio di bicchieri di cristallo: bella, ma da maneggiare con cura altrimenti va in frantumi. È un gioco di attori (coloro che agiscono su delega dell'elettorato) e di controllori (opposizione, enti, magistratura, stampa).
Nel caso specifico l'Arpa e la Regione sono dei controllori mentre il Comune e la Provincia sono dei controllati in quanto responsabili della salute pubblica e della tutela del territorio. Non si può chiedere al controllato dove e quando controllarlo. Così non funziona!

Signor Presidente, le diciamo noi dove andare a controllare il mare pulsanese, visto che dal Comune di Pulsano sono stati molto attenti a scansare il punto più critico. Deve andare a Marina di Pulsano alla Litoranea dei Micenei all’altezza del civico 23, in quel poso ribattezzato “Lido Fogna”. Alle coordinate 40°21'28.89''N e 17°20'28.93''E del suo navigatore, così sarà sicuro di non sbagliare. A filo di scogliera, potrà facilmente scorgere lo scarico dei reflui non conformi, quindi liquami, quindi cacca e schiuma, provenienti dal vecchio e collassato depuratore. È lì che deve controllare signor Presidente e non dove già sappiamo che il mare è pulito!

La deliberazione della sua Giunta recepisce le direttive del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116 dove si dice chiaramente che i punti di monitoraggio devono essere individuati dove “si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base al profilo delle acque di balneazione”. L’inquinamento in quel punto non è un rischio ma una certezza! Lo dicono le analisi… i numeri, non le opinioni. Lo stesso decreto afferma a proposito dei divieti che devono “avvertire il pubblico mediante un segnale chiaro e semplice ed informarlo delle cause dell'inquinamento e dei provvedimenti adottati sulla base del profilo delle acque di balneazione”. Impegna gli enti a diffondere, “nel caso di acque di balneazione classificate «scarse», informazioni sulle cause dell'inquinamento e sulle misure adottate per prevenire l'esposizione dei bagnanti all'inquinamento e per affrontarne le cause”.

Signor Presidente, a Pulsano questa legge non è rispettata! I divieti sono incomprensibili, insufficienti, non rispettano i 500 metri di distanza a destra ed a sinistra dello scarico e per di più sono poco visibili!

Da componenti del “parco buoi” quali siamo ci chiediamo: ma se il depuratore più caro della Puglia non è stato ancora terminato dopo 13 anni e 20 milioni di euro, ma se ci dicono che è pronto da 8 anni ed è funzionante, anche se non è mai stato stanziato un solo centesimo per la sua manutenzione, ma se non sono capaci di completare il suo recapito finale (ovvero il sistema di smaltimento delle acque depurate), ma se la società appaltatrice ed il Comune non sono capaci di chiudere un contenzioso, ma se il vecchio depuratore (dichiarato insufficiente già a fine anni '80) continua a ricevere scarichi da nuovi allacci autorizzati dalla Regione (altri 600 il 4 maggio del 2009), ma se il punto in corrispondenza del recapito finale del vecchio depuratore è tra gli 11 punti critici pugliesi indicati da Legambiente nel 2010 con residui fecali più di 100 volte oltre la soglia di balneabilità, ma se ci sono almeno una decina di esposti alla Procura e di denunce alle Forze dell’Ordine, dalle tracimazioni dei liquami dai tombini, agli scarichi nel mare di liquami, ai furti nel nuovo impianto, ma, ma e ancora ma, ma non sarà il caso che un dirigente della sua Regione (magari il Dirigente della struttura commissariale) e l'Assessore ai LL. PP. facciano una capatina giusto per appurare di persona lo stato dell'arte? A noi risulta che sia ormai una scatola vuota, completamente devastata da vandali e graffitari, ma noi siamo solo il parco buoi quindi non sappiamo e non capiamo. Sversamenti di liquami a Taranto (viale Virgilio)

Lei, che si candida alla guida del paese, non si pone queste domande che ci poniamo noi miseri elementi del parco buoi? Se non si pone queste domande per il depuratore di Pulsano, come pensa di completare la Salerno – Reggio Calabria, di risolvere il problema dei rifiuti campani controllati dalla camorra, di ricostruire L’Aquila spolpata dalle cricche e soprattutto di rimettere a posto i conti pubblici devastati dai soliti faccendieri nonché di rilanciare l’economia? C’è qualcosa che non ci quadra signor Presidente. Ci scusi, ma noi proprio non ce la facciamo a capire. Non capiamo soprattutto se pensiamo che siamo a soli 4 metri dai nostri diritti. Dal nostro diritto all’acqua potabile e ad un ambiente salubre. A soli 4 metri dal cancello di casa passano i tubi del nuovo depuratore che se fosse in funzione ci permetterebbe di avere acqua e fogna come ogni cittadino di un paese civile (articolo 3 della Costituzione), potremmo riprenderci il nostro paesaggio violentato ingiustamente (articolo 9) e non saremmo costretti a tapparci in casa per la puzza o per evitare gli schizzi quando, dopo ogni pioggia, la litoranea è invasa dai liquami tracimati dai tombini a causa delle condotte insufficienti del vecchio impianto di depurazione.

Nel paese che vogliamo, Signor Presidente, controllori e controllati devono essere distinguibili e nessuno deve permettersi, come invece è prassi consolidata in Italia, di sparare balle e poi di ritrattare tutto. A proposito, non abbiamo dimenticato l’impegno assunto dal Sindaco di Pulsano e riportato sul Corriere del Giorno del 25 luglio scorso. A suo dire il nuovo depuratore consortile entrerà in funzione entro marzo - aprile 2010, dopo la chiusura del contenzioso che doveva avvenire entro lo scorso settembre ed il successivo inizio dei lavori entro lo scorso 22 ottobre. A noi risulta che il contenzioso non sia ancora chiuso, di ruspe non se ne vedono ed al 30 aprile mancano solo 150 giorni.

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