Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Oggi, al massimo domani, il Comune di Taranto farà conoscere i criteri per il trasferimento dei campi di mitili dal primo seno del mar Piccolo al mar Grande

Cozze, regolamento anti-abusivi

Oggi i criteri per il trasferimento nel mar Grande, sarà privilegiato chi è in regola con la legge
10 aprile 2012
Cesare Bechis
Fonte: Corriere del Mezzogiorno - 10 aprile 2012

Oggi, al massimo domani, il Comune di Taranto farà conoscere i criteri per il trasferimento dei campi di mitili dal primo seno del mar Piccolo al mar Grande. Una sorta di regolamento breve per cristallizzare i diritti di precedenza tra i vari allevatori che pretendono di avere il diritto alla nuova concessione. L'affondamento doloso della "paranza" di Luciano Carriero, della cooperativa Ittica cielo azzurro, avvenuto l'ultimo fine settimana di marzo in mar Piccolo, ha indotto a una cautela ancora maggiore. Anche mercoledì scorso, nell'ultima riunione con Asl, Comune, forze dell'ordine e Capitaneria, il prefetto Claudio Sammartino ha esortato tutti ad applicare la massima attenzione per eliminare le situazioni irregolari che finora hanno contraddistinto il settore della mitilicoltura e ripristinare pienamente e diffusamente la legalità. Il forzato abbandono degli allevamenti del mar Piccolo, causa inquinamento da pcb e diossine simili, è l'occasione quasi attesa per mettere ordine nell'importante comparto produttivo, far emergere l'abusivismo e regolarizzare le posizioni ancora borderline. Cozze tarantine

E allora il Comune ha deciso di fissare alcuni criteri in base ai quali stabilire le priorità nei trasferimenti, la superficie da assegnare ai singoli allevatori, la posizione nella rada del mar Grande. Qui sono a disposizione 369 mila metri quadrati, meno della metà della superficie storicamente occupata nel primo seno del mar Piccolo.

E' ovvio che non c'è posto per tutti i richiedenti, almeno nella misura precedente. Di qui la necessità di attenersi ad alcuni criteri. Innanzi tutto le nuove concessioni non saranno inferiori a cinquemila metri quadrati ma non supereranno i 50 mila; poi sarà fatta una distinzione tra chi possiede soltanto una concessione, nel primo seno, ed è rimasto senza la propria attività, e chi è titolare di una concessione anche nel secondo seno e non è, quindi, in ginocchio; chi è in regola con le autorizzazioni, e ha una sola concessione, avrà il 50 per cento della superficie, diversamente ne avrà il 25 per cento e, prima di trasferirsi in mar Grande, dovrà comunque sanare l'eventuale irregolarità del secondo seno. A parità di condizioni saranno presi in considerazione l'anzianità di costituzione della cooperativa e il numero di dipendenti.

Dopo l'emanazione dei criteri ci saranno cinque giorni di tempo per presentare le istanze e, secondo il dirigente delle attività produttive, Michele Matichecchia, dai primi giorni della settimana prossima i primi trasferimenti saranno possibili. Il tempo stringe e, per non mandare in malora anche la produzione del 2012, le giovani cozze devono essere spostate dalle acque dimostratesi inquinate l'anno scorso del mar Piccolo a quelle ancora indenni della rada del mar Grande. Qui, in due grandi superfici triangolari di fronte al Lungomare, troveranno posto i nuovi campi mitili. Alle ditte già conosciute se ne sono aggiunte altre 23 molte delle quali stanno regolarizzando la propria posizione e hanno intenzione di produrre la domanda di concessione. La giungla, in ogni caso, ha la necessità di essere disboscata ed è opportuna l'azione del prefetto il quale spinge perché si creino condizioni di effettiva parità tra le cooperative salvaguardando i principi della legalità. Per ora la cozza è ancora sotto i tre centimetri, dimensione che non dovrà raggiungere restando in mar Piccolo pena il rischio di un nuovo avvelenamento.


Articoli correlati

  • Latte materno, diossine e PCB
    Ecologia
    Slides

    Latte materno, diossine e PCB

    L’istituzione di un regolare sistema di biomonitoraggio da parte delle autorità competenti e un'accresciuta sensibilità dei cittadini possono promuovere un diverso modello di sviluppo che tuteli la salute delle generazioni future.
    29 febbraio 2024 - Paola Fioretti ed Elisa Lorenzini
  • Biobanca e inquinamento ambientale
    Ecologia
    Proposta di una biobanca a Taranto

    Biobanca e inquinamento ambientale

    In che modo una biobanca potrebbe essere utile a mantenere traccia nel tempo degli impatti sanitari delle emissioni industriali sulla popolazione più esposta e in particolare dei bambini? Potrebbe essere inclusa fra le prescrizioni di biomonitoraggio per l'AIA dell'ILVA?
    9 agosto 2023 - Associazione PeaceLink
  • I veleni negati: il caso Caffaro di Brescia
    Ecologia
    Un nuovo libro di Marino Ruzzenenti

    I veleni negati: il caso Caffaro di Brescia

    Lo scandalo dell'inquinamento da PCB e diossine a Brescia dovuto all'industria chimica è l'emblema dell'incuria generale rispetto ai siti di interesse nazionale. Si constata inoltre la pressoché assenza del tema delle bonifiche nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo Draghi
    17 novembre 2021 - Redazione PeaceLink
  • La diossina nel pecorino
    Processo Ilva
    Tutto comincia il 27 febbraio 2008 e così prendono avvio le indagini di "Ambiente Svenduto"

    La diossina nel pecorino

    Il formaggio era prodotto da un pastore che pascolava vicino all'ILVA. Viene consegnato, a spese di PeaceLink, in un laboratorio di analisi di Lecce. "Diteci quello che c'è dentro". Qualche giorno dopo arriva una telefonata allarmata dal laboratorio: "C'è la diossina".
    Repubblica
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)