Taranto Sociale

Il presidio del 26 febbraio di fronte alla Prefettura di Taranto

Gli studenti a Taranto in piazza contro la guerra in Ucraina

Tante persone, soprattutto giovani liceali, hanno gridato pacificamente sotto la Prefettura di Taranto, l'edificio che rappresenta più di ogni altro la presenza dello Stato italiano. L'iniziativa del Comitato per la Pace ha espresso una netta condanna dell'invasione di Putin.
27 febbraio 2022
Cinzia Amorosino

LA GUERRA, UNA REALTÀ IRREALE. MA I RAGAZZI DI TARANTO SONO PIÙ FORTI

di Cinzia Amorosino Studenti al presidio di Taranto del 26 febbraio 2022 contro la guerra

La Russia ha attaccato l'Ucraina. Una realtà irreale, servirebbe un ossimoro del genere per esprimere la sensazione che forse tutti noi abbiamo, specialmente le generazioni nate e cresciute negli ultimi 70 anni che i venti di guerra non hanno neppure sfiorato.
E stamattina proprio tante di queste persone, soprattutto giovani liceali, hanno gridato pacificamente sotto la Prefettura di Taranto, l'edificio che rappresenta più di ogni altro la presenza dello Stato italiano. O, forse, che "dovrebbe" ma non sempre lo si avverte nella città che è pure sede della più importante base navale della Nazione.
L'iniziativa del Comitato per la Pace, dove non sarebbe giusto citare l'una o l'altra associazione organizzatrice perché han tutte pari meriti, stamattina, 26 febbraio 2022, è stata orientata verso una netta condanna di questo epilogo terribile che covava già da tempo sotto una specie di guerra di nervi, di pensieri cattivi, di provocazioni e voglia di ritorsioni. In una guerra, come in un matrimonio che finisce, a ben cercare ci sono scintille accese un pò ovunque. Adesso si può solo sperare affinché la crisi militare non si trasformi in un conflitto internazionale, con armamenti che, nell'ultima guerra mondiale, neanche esistevano. E non dimentichiamo che tanti portano il marchio Made in Italy!
Occorre evitare il bagno di sangue, però, e occorre evitare un ulteriore aggravamento della situazione. "Come pacifisti - diceva Alessandro Marescotti di PeaceLink - non possiamo auspicare una conclusione militare di questa crisi, che si trasformerebbe in una guerra mondiale, ma occorre una conclusione diplomatica, attivando al più presto l'Onu. Nessun coinvolgimento della Nato. In campo deve scendere l'Onu. La condanna della Russia non può trasformarsi in una guerra mondiale con l'intervento della Nato, anche perché l'Ucraina non ne fa parte. Dobbiamo chiedere, a mio parere, lo stop della guerra e condannare l'attacco ordinato da Putin".
Intanto, continuano a giungere mentre scriviamo, notizie sempre più allarmanti, la Russia minaccia "azioni a tutto campo" e assedia Kiev. "Kiv", secondo la pronuncia ucraina, lo fa notare al microfono una signora straniera che vive e lavora nella nostra città come tante altre connazionali.
La comunità internazionale continua ad insistere con le sanzioni, auspicando che bastino, sanzioni che poi hanno ricadute negative anche sui mercati interni dell'occidente.
Fatto sta che la crisi in Ucraina e le tensioni fra Russia e Nato rischiano di sfociare in una guerra dagli esiti imprevedibili, che potrebbe degenerare in un confronto nucleare. Alessandro Marescotti (PeaceLink) al presidio di Taranto del 26 febbraio 2022 contro la guerra


Contro l'escalation militare è importante mobilitarsi ma l'Italia e l’Onu hanno davvero margini per svolgere un ruolo di distensione in questo difficile momento?
Serve comunque sostenere le iniziative di pace come quella odierna, anzi tante iniziative, così da far arrivare la voce di chi ripudia la guerra (come recita l'articolo 11 della Costituzione Italiana) il più distante possibile e i pazzi e i sanguinari, che non hanno un colore e neppure una nazionalità (se non l'inferno), vengano ricacciati nelle viscere più profonde della Terra.

Il documento del Comitato per la Pace di Taranto, da inviare al Governo, presentato in Prefettura da Valentina Basta e Alessandro Marescotti, con allegato il documento costitutivo del Comitato

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