alternative di sviluppo

5 Articoli
  • Altamarea: "sì" alla chiusura dell'area a caldo dell'Ilva
    Referendum l'indicazione prevalente è contraria alla dismissione dello stabilimento

    Altamarea: "sì" alla chiusura dell'area a caldo dell'Ilva

    Il sodalizio è andato oltre la consultazione popolare ipotizzando un gemellaggio con altre realtà che nel mondo hanno già affrontato e superato problematiche simili
    30 settembre 2010 - Michele Tursi
  • Comunicato stampa di presentazione

    Nasce ViviTaranto

    Il Coordinamento conta tra i suoi aderenti oltre venti realtà territoriali e vuole rappresentare un’opportunità di sviluppo turistico e culturale intorno alla creazione di un marchio univoco in grado di accrescere l'attrattività della nostra provincia e stimolare la scoperta dei suoi tesori.
    4 dicembre 2009 - Coordinamento ViviTaranto
  • Quattro stagioni e nuovi spazi all'aperto Taranto riscopre il teatro. In periferia
    Cultura

    Quattro stagioni e nuovi spazi all'aperto Taranto riscopre il teatro. In periferia

    Una piccola primavera per la città dei due mari Protagonista il Tatà, il teatro-auditorium dei Tamburi
    Francesco Mazzotta
  • L' Associazione LABuat e Geologika Collettiva presentano dal 16 al 22 novembre 2009 a Taranto, in Città Vecchia

    Terrarrét_comuni cantieri di terra per l'Isola di Taranto

    Costruzione naturale e partecipazione: un metodo di insegnamento della cultura della sostenibilità, tra gioco e pratica collettiva di progetto
  • La sfida di Vendola : "Taranto non sia prigioniera dell'Ilva"
    Il governatore al convegno promosso da "Sinistra e Libertà"

    La sfida di Vendola : "Taranto non sia prigioniera dell'Ilva"

    "Pensando a un futuro di lungo periodo dobbiamo essere in grado di immaginare alternative di sviluppo. E io ne vedo con chiarezza due: il polo della salute e il porto"
    Cesare Bechis

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Dal sito

  • Taranto Sociale
    L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene

    Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente

    I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
    13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Conflitti
    Sulla stampa ucraina si parla già di "tradimento"

    La NATO sull'orlo di una crisi di nervi

    Le iniziative di Trump stanno generando nervosismo e malumore tra coloro che speravano in una vittoria militare dell'Ucraina e nel suo ingresso nella NATO. La prospettiva di negoziati che potrebbero comportare concessioni significative alla Russia è vista come una minaccia.
    13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Editoriale
    Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA

    Grazie Meloni!

    Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
    12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Ecologia
    Comunicato stampa di PeaceLink sulla sottrazione di 400 milioni di euro alle bonifiche

    "Includere i lavoratori ILVA nella valutazione del danno sanitario"

    Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
    11 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
  • Conflitti
    Si è svolta il 9 febbraio a Milano

    Denunce e proposte dalla manifestazione per la pace in Congo

    La guerra in Nord Kivu ha già fatto in pochi giorni almeno 3.000 morti secondo stime Onu. Occorrono fatti: «L’Ue deve cancellare il protocollo d’intesa sulle materie prime critiche firmato nel 2024 con il Ruanda», un paese che nel sottosuolo non ha queste risorse e le estrae in Congo illecitamente.
    11 febbraio 2025 - Marinella Correggia
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