IPPNW, L'Organizzazione Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare ha diffuso una ferma condanna di azioni militari preventive nei riguardi del presunto piano iraniano di sviluppo degli armamenti nucleari
Non servono super aerei e armi per ottenre la pace. Con lo strumento della
conoscenza delle diversità si arriva al «disarmo delle menti e dei cuori», spiega Giovanni Giudici, vescovo di Pavia e Presidente di Pax Christi Italia.
1 febbraio 2012 - Giampaolo Tarantino
PeaceLink ha recentemente promosso una petizione, il Manifesto Nonviolento
L'unico settore della spesa pubblica che non è soggetto a restrizioni dovute al clima di rigore e austerità è quello dell'industria bellica. Da due anni è in atto una campagna, condotta dalla Rete Disarmo, per chiedere al governo di bloccare l'acquisto degli aerei da guerra F-35
23 gennaio 2012 - Lorenzo Galbiati e Rossana De Simone
Per uso didattico o in contesti educativi, l’opuscolo redatto da Pax Christi sul disarmo è strumento prezioso per cogliere l’importanza della nonviolenza nella storia, nell’oggi e per il futuro di tutti.
Ecco il documento conclusivo del convegno promosso da Pax Christi Italia a Brescia il 30 e 31 dicembre. Al centro della riflessione comune “Disarmo vuol dire futuro. Per un’economia di giustizia e di pace”.
Messaggio del Convegno nazionale di Pax Christi Italia
Gian Mario Gillio, Direttore di Confronti "Il Manifesto Nonviolento è stato sottoscritto, tra gli altri, da Alex Zanotelli, Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia, Laura Tussi, Luisa Morgantini, Gilberto Squizzato. Oltre ai singoli e alle associazioni pacifiste, compaiono le redazioni di “Nigrizia”, “Left-Avvenimenti”e de “Il dialogo” www.ildialogo.org. Le firme sono in continuo aggiornamento sul sito www.peacelink.it"
Il caccia F-35 è uno spreco da abolire, perché non se ne discute seriamente?
Dopo le rivelazioni di enormi problemi tecnici, è necessario un confronto aperto. I dati reali dimostrano una realtà del progetto ben diversa da quella favoleggiata dai vertici della Difesa.
Tutto nasce dalla straordinaria storia dell'albero di kaki di Nagasaki. Sopravvissuto miracolosamente al bombardamento atomico del 9 agosto 1945, questo albero è diventato, nel mondo, un simbolo vivente di resilienza, memoria e speranza.
Nel 1973 compì un gesto coraggioso e pionieristico: si rifiutò di destinare la propria quota fiscale alle spese militari, devolvendo quella somma a un’associazione pacifista. In seguito si è preso cura della Casa della Pace di Tavarnuzze, sui colli fiorentini, ed è lì che lo abbiamo conosciuto.
All’inizio di marzo, in una fattoria nello stato del Jalisco, sono stati trovati dai Guerreros buscadores, uno dei tanti gruppi auto-organizzati dei familiari dei desaparecidos, centinaia di corpi carbonizzati all’interno di un vero e proprio campo di sterminio
Durante il corteo è risuonata forte la denuncia dei crimini contro l’umanità, più volte, invano, denunciati dalle organizzazioni internazionali, Onu in primis. E' stato lanciato anche un forte messaggio contro la corsa al riarmo.
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