La Coordinadora Nacional de Resistencia Popular si oppone alla ratificazione del TLC con gli Stati Uniti e riafferma la libertà dei popoli di decidere il loro destino
ogni settimana vengono ritrovati corpi mutilati, squartati o con segni di tortura, in El Salvador, Honduras e Guatemala: sono le vittime della guerra silenziosa tra le bande giovanili alle queali partecipano circa 300.000 giovani poveri
Suor Laetitia Bordes, in una lettera oggi disponibile su Internet, racconta che nel Maggio 1982 si recò in Honduras con una delegazione ufficiale di inchiesta per investigare sulla scomparsa di 32 salvadoregne, “tutte donne di fede”, che nel 1981 scapparono in Honduras dopo l’omicidio in El Salvador dell’arcivescovo Oscar Romero. Negroponte affermò di non saperne nulla, ma nel 1996, il suo predecessore, Jack Binns, riportò che le donne erano state catturate, torturate e poi gettate ancora vive da un elicottero in volo. Negroponte sapeva ma preferì coprire i suoi amici militari. Questa è solo una piccola parte delle informazioni sul passato diplomatico dell'ambasciatore americano in Iraq.
Per Marcelino e Leonardo Miranda, sequestrati, arrestati, torturati e condannati a 29 anni di carcere per difendere la terre indigene, la loro cultura e per essere membri del COPINH organizzate azioni presso le ambasciate honduregne
Il dirigente dell'etnia Pech, Elpidio Martínez Chavarría, è stato assassinato nella comunità Dulce Numbre de Culmí, nel dipartimento orientale di Olancho, così ha confermato oggi la Confederación de Pueblos Indígenas Autóctonos de Honduras (COMPAH).
17 luglio 2004 - Filippo Pallotta
avevano iniziato con le minacce ed ecco i fatti. Hanno espulso uno straniero dichiarando che questo e' solo l'inizio e che molte altre sono le persone in lista
Dopo le minacce si passa ai fatti contro gli stranieri "scomodi" L'intellettuale e giornalista spagnolo Miguel de Arriba e' stato espulso dall' Honduras per aver criticato il governo del presidente Ricardo Maduro.
Ed e' solo l'inizio...
L'Honduras sta attraversando un momento di grande confronto tra il popolo ed il governo. Rappresentanti del governo minacciano di espulsione tutti gli stranieri che appoggiano le organizzazioni che protestano e partecipano alla Marcha por la Vida
Dopo l'arrivo nella capitale Tegucigalpa, si provano a tirare le conclusioni della Marcha, all'inizio di un nuovo mese di proteste popolari in tutto il paese. Pubblichiamo anche il discorso conclusivo di p.Andres Tamayo
Panoramica su un paese in protesta. Le organizzazioni popolari sono in azione per protestare contro una situazione di ingiustizia e sfruttamento ormai insopportabile.
Dopo 17 mesi di ingiusta carcerazione, continua silenziosa la resistenza dei fratelli Marcelino e Leonardo Miranda della Comunita' di Montaña Verde, torturati ed imprigionati per aver denunciato le violenze contro la loro gente
I principi, le idee e le lotte promosse e difese dalla Marcha por la Vida che in questi giorni attraversa l'Honduras per denunciare la distruzione delle foreste, della biodiversit?e delle vita della gente honduregna
Nonostante le minacce di repressione da parte del governo, la marcha attraverser?nuovamente il paese per denunciare la disturzione delle foreste honduregne ad opera delle grandi multinazionali, la repressione contro i contadini in difesa della vita
Il COPINH informa sulla situazione nella regione di Intibucà dopo 22 giorni di proteste ed occupazioni che le autorità locali sembrano intenzionate a far terminare con una repressione milotare violenta
Il 14 di maggio si celebrano i quattro anni di lotta per il Movimiento Campesino dell'Aguan che dal 2000 sta recuperando le terre della ex-base militare USA detta CREM dove venivano addestrate le contras operative in tutto il CentroAmerica
Il 16 maggio 2004 il presidente honduregno Ricardo Maduro sarà in Italia per chiedere nuovi finanziamenti per progetti di "sfruttamento turistico" che porteranno la distruzione di immense aree naturali protette in un paese già scosso da grandi proteste sociali.
Il racconto della lotta della Coordinadora Regional de Resistencia Popular dalla voce dei protagonisti
Le autorità, messe alle strette dalle proteste popolari della Coordinadora Regional de Resistencia Popular, inviano una commisione per il dialogo. La gente intanto aspetta, vigila e continua la resistenza.
La Coordinadora Regional de Resistencia Popular della regione occidentale mantiene attive 4 occupazioni simultanee per arrestare le pericolose politiche del Governo Maduro, che si appresta a sgomberare la gente con l'esercito
7 maggio 2004 - Coordinadora Regional de Resistencia Popular
Alle proteste pacifiche delle organizzazioni popolari, che chiedono la fine della distruzione delle foreste e norme a tutela degli agricoltori indigeni, il governo ha risposto usando le minacce di un intero battaglione di fanteria
5 maggio 2004 - Coordinadora Regional de Resistencia Popular
in memoria del grande sciopero bananero del 1954 il Cordinamento di resistenza popolare fa un invito al governo a rispettare le conquiste dei lavoratori
5 maggio 2004 - COORDINADORA NACIONAL DE RESISTENCIA POPULAR
Le richieste fatte al governo Maduro delle organizzazioni popolari della regione Occidentale dell'Honduras, uno specchio delle lotte civili e sociali di tutto il paese
27 aprile 2004 - Coordinadora Regional de Resistencia Popular
In questo 7 ottobre, e in ogni giorno che verrà, la nostra sola ragione per manifestare deve essere la pace. Occorre costruire ponti laddove ora ci sono solo macerie. Occorre opporsi al terrorismo in tutte le sue forme. Significa chiedere a gran voce il "divieto di guerra".
"Dobbiamo creare un ordine mondiale basato sulla nostra comune umanità e sulla compassione, la democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e il rispetto della dignità e del diritto alla libertà di ogni uomo, donna e bambino"
La storia della rimozione del comandante Emil Ishkulov, a capo dell’80a brigata d’assalto aviotrasportata ucraina. Avrebbe tentato di opporsi all'ordine di guidare un'incursione nella regione di Kursk, ritenendola un "suicidio". La sua opposizione ha portato alla sua destituzione.
Sabato 5 ottobre si è tenuta a Roma una manifestazione grande e pacifica (perché tale è stato fino all’ultimo il comportamento dei manifestanti o della quasi totalità di essi) per denunciare le complicità italiane con il genocidio in corso a Gaza.
Il tradizionale movimento per la pace dimostra di essere ancora una voce potente nei dibattiti sociali e di ricevere persino nuovi impulsi. Reiner Braun, membro del team organizzativo, ha addirittura parlato di una “rivitalizzazione” del movimento.
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