Pasquale Pinto prima fu poeta, poi operaio. All’Italsider entra nel 1964, lo stesso anno in cui ha inizio la produzione. Questa raccolta di poesie racconta la città di Taranto, fra vita quotidiana ed esperienza di fabbrica.
Pubblichiamo qui un'interessante ricerca del prof. Enzo Alliegro che ricostruisce la nascita della fabbrica, andando a focalizzare aspetti inediti della sua storia, con particolare riguardo alle problematiche ambientali e sanitarie
9 luglio 2020 - Alessandro Marescotti
Taranto e il suo polo industriale nelle parole di Antonio Cederna
Scriveva Cederna su Taranto: "Ecco cosa può produrre il sonno della ragione, cioè il sistematico disprezzo per le norme elementari del vivere associato nel nostro tempo. Una città disastrata, una Manhattan del sottosviluppo e dell’abuso edilizio: tale appare oggi Taranto allo sbalordito visitatore".
A Taranto l'Ilva continua a cercare di convincere le nuove generazioni che l'azienda è all'avanguardia.
Da molti anni l'Ilva effettua visite guidate gratuite per le scuole nei suoi impianti. L'operazione di assuefazione alla grande industria è riuscita?
25 febbraio 2014 - Gianpaola Gargiulo
L'acciaio la fabbrica e i suoi addetti sono uomini - come quelli della Marina Militare, dai "petti più forti del ferro che cinge le nostre navi" - mentre la città stretta fra gli uni e gli altri è donna.
"Tutte le zone sottosviluppate richiedono un vero e proprio salto ".
La frase simbolo della politica industriale del dopo guerra mostra tutti i suoi limiti nel caso ILVA; ora invece del salto forse si vorrebbe la decrescita?
Esce il secondo volume della storia urbana di Nistri. L'enorme corredo fotografico mostra una verità sacrosanta: Taranto era una città molto bella, ed è diventata brutta. Era bella prima che venisse costruito l'Italsider.
L'imprenditore dell'acciaio tarantino, che fa il suo ingresso anche nella complessa partita di Alitalia, è espressione di un modello capitalistico tipicamente italiano, dove responsabilità e rischio di impresa sono solo parole, perchè tutte le possibili difficoltà gravano sullo Stato e il Sud. Taranto ha oggi, in un momento cruciale della sua storia, la possibilità del cambiamento e della rinascita.
Taranto, una città difficile, una città che ha concentrato insediamenti industriali strategici per l'economia nazionale, una città che conta più di 40.000 addetti nell'industria. Taranto ha una popolazione residenziale tra le più osservate d'Italia dal punto di vista epidemiologico.
Venerdì 16 maggio alle 17.30 nel salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto, il Circolo Legambiente di Taranto, in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato presenterà il documentario di Roberto Paolini e Paola Podenzani.
11 maggio 2008 - Roberto Paolini e Paola Podenzani
Fotografia di una situazione allarmante, che coinvolge l'Italia intera, e chiunque abbia dentro un seme di coscienza ecologica, civile o semplicemente umana. Un documento più che un documentario, che svela con chiarezza sia allo spettatore ignaro che a quello più consapevole le molte sfaccettature di un’emergenza che supera i confini della nazione per chiamare in causa problemi e questioni che concernono il pianeta intero
14 aprile 2008
L’appello di Ruggieri («Aiutiamo Ippocrate») dopo la fiaccolata di sabato
«Ed ora mettiamoci insieme, uniamo e capitalizziamo le nostre forze. Facciamo un corpo unico, creiamo un movimento forte e costringiamo i nostri politici a fare quello che devono fare».
30 ottobre 2007 - Maria Rosaria Clemente
In aumento le patologie legate al sistema immunitario. Anziani e minori categorie a rischio
«E’ stato fatto altrove, un progetto di riconversione può esser fatto anche per Taranto. Se si dicesse alla gente che entro 8-9 anni l’Ilva chiude e al tempo stesso apre dei bandi di investimento per attività alternative, gli investitori non mancherebbero»
29 ottobre 2007 - Patrizio Mazza
L’associazione «Bambini contro l’inquinamento», ieri ha organizzato la marcia di protesta ai «Tamburi», in memoria di 3 giovanissime vittime di un ambiente malato
Alla manifestazione di ieri hanno aderito anche numerosi esponenti politici. In prima linea, fra gli altri, il sindaco Stefàno e il presidente della Provincia, Gianni Florido. Proprio Florido ha sinora seguito con il presidente della Regione Vendola la firma e l’attuazione dell’atto d’intesa con l’Ilva.
29 ottobre 2007 - Maria Rosaria Clemente
Nel mirino della Procura i decessi e le patologie che hanno visto come vittime operai dell’ex Italsider. Sotto accusa i manager e i dirigenti succedutisi nello stabilimento dal 60 al '95
I lavoratori vittime delle malattie sarebbero stati in contatto con quella che la magistratura ha definito “una particolare miscela di elementi dannosi per la salute”
I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
Le iniziative di Trump stanno generando nervosismo e malumore tra coloro che speravano in una vittoria militare dell'Ucraina e nel suo ingresso nella NATO. La prospettiva di negoziati che potrebbero comportare concessioni significative alla Russia è vista come una minaccia.
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
La guerra in Nord Kivu ha già fatto in pochi giorni almeno 3.000 morti secondo stime Onu. Occorrono fatti: «L’Ue deve cancellare il protocollo d’intesa sulle materie prime critiche firmato nel 2024 con il Ruanda», un paese che nel sottosuolo non ha queste risorse e le estrae in Congo illecitamente.
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