Non fatevi ingannare: una lettura attenta del Trattato sulla Non Proliferazione delle armi nucleari non fa menzione a un qualsiasi "status" speciale per gli Stati provvisti di bombe atomiche...
Il governo austriaco ha chiuso la conferenza con un impegno inaspettato e straordinario: cooperare con tutte le parti interessate "per identificare e perseguire misure efficaci per colmare il vuoto giuridico per la proibizione e l'eliminazione delle armi nucleari", e "cooperare con tutte le parti interessate, Stati, organizzazioni internazionali, Croce Rossa Internazionale e Mezzaluna Rossa, movimenti, parlamenti e Società Civile, in uno sforzo per stigmatizzare, vietare ed eliminare le armi nucleari, alla luce delle conseguenze umanitarie inaccettabili e i rischi associati"
Sui media nostrani se ne parla già poco. Ben venga allora questa riflessione di John Loretz, anche per risvegliare l'opinione pubblica sul rischio nucleare sempre incombente - e con la "deterrenza" vantata dagli Stati nucleari che in realtà diventa sempre meno efficace.
Presentate come strumenti di difesa della popolazione, sono diventate invece con il tempo il mezzo per combattere e sconfiggere i russi. E così le armi hanno accresciuto le perdite in termini di vite umane invece di ridurle, svolgendo un ruolo opposto a quanto dichiarato in origine.
Battaglioni di "partigiani russi" che combattono per Kiev hanno varcato la frontiera e dichiarano di aver occupato tre villaggi russi vicini al confine ucraino. Ma chi sono e che idee politiche hanno?
La guerra, gli scacchi, due sconosciuti che si affrontano in una partita a distanza
La storia si preannuncia toccante e potrà servire a stimolare dibattiti e passi in avanti nella risoluzione dei vari conflitti, piccoli e grandi, "if you want it"
L'obiettivo di questo articolo è quello di individuare gli errori di Zelensky e della Nato e che hanno portato a rafforzare Putin invece che indebolirlo. Vi è poi il capitolo delle sanzioni che dovevano bloccare l'economia russa e fiaccarne la macchina bellica, cosa che non è avvenuta.
Arrestata nel 2014 mentre copriva una protesta degli indigeni maya, in qualità di operatrice dell’informazione comunitaria, la giornalista si è sempre battuta per i diritti della popolazione maya ch´ortí´, denunciandone gli abusi da parte dello stato guatemalteco.
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