L'ultimo film di Michael Moore, Sicko, documenta della sanità negli Stati Uniti d'America, privatizzata dal presidente Nixon nel 1971. Con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti.
Il film ricorda la strage in una scuola (la Columbine High School) compiuta lo stesso giorno dell'inizio della guerra del Kossovo. Il 20 aprile 1999 è noto al mondo per essere stato il giorno dell'avvio dei bombardamenti Usa nella Repubblica Federale Jugoslava. Istruttivo per la scuola.
Prime proiezioni in 868 sale americane: ovunque si registra il tutto esaurito e vengono aggiunte proiezioni mattutine e notturne. Ma il film "non convince" il critico del Corriere della Sera Massimo Gaggi, di cui riportiamo qui di seguito una sintesi del viaggio nelle sale dei cinema Usa.
29 giugno 2004 - Redazione
Non potranno vederlo i minori di 17 anni non accompagnati
Il film e' stato vietato per immagini violente e "disturbanti". Ovviamente e' un film che disturba Bush. Pubblichiamo i link utili al film e al regista.
Con questa ordinanza verrebbe vietata anche una iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione dei turisti sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani. Si promuove un'idea di turismo ridotto a svago passivo, privo di confronti con la realtà sociale e che limita persino la democrazia.
I metalmeccanici FIM-FIOM-UILM intervengono sulla Palestina: "Restare in silenzio è impossibile". I sindacalisti denunciano: "Questo è un massacro. È occupazione. È apartheid".
Sono strumenti partecipativi e decentrati che consentono di fare informazione dal basso. E' stato inoltre da oggi attivato www.noriarmo.it che rappresenterà sul web un riferimento sempre aggiornato per i gruppi impegnati nel movimento contro il riarmo.
Il 23 giugno settantasette associazioni della provincia di Taranto e della Basilicata hanno inviato un appello accorato al neo presidente della provincia jonica, al neo sindaco del capoluogo e al sindaco di Statte per chiedere di essere coraggiosi in questo momento delicato della vicenda ILVA
Fotografi colpiti volontariamente dal lancio di lacrimogeni della polizia durante i cortei di protesta, aggressioni ai giornalisti e minacce sui canali social
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