Nell'ospedale di Kimbau, in Congo, non arrivano le lettere, l'elettricità, l'acqua e il telefono. Tuttavia ora Chiara Castellani e i volontari dell'Aifo ora possono inviare e ricevere e-mail tramite onde radio. Nel frattempo a Nairobi vengono costruiti siti web con Phpeace, il software di PeaceLink.
17 settembre 2004 - Alessandro Marescotti
Continua la collaborazione fra PeaceLink e padre Kizito, fra Italia e Kenya
Enrico Marcandalli - un esperto di PeaceLink - è partito il 10 settembre da Milano e ora è a Nairobi per un realizzare un progetto di collaborazione telematica con l'Africa Peace Point. Nel frattempo crescono i preparativi della Marcia per la Pace di Nairobi del 18 settembre che si svolgerà in contemporanea alla Carovana della Pace italiana.
Dieci anni fa il computer centrale della rete PeaceLink veniva sequestrato e sigillato. Cominciò allora un processo penale che ci impegnò per molto tempo. In gioco c'era la nostra sopravvivenza. Dopo anni di tribunale, vincemmo e ne uscimmo a testa alta. Oggi PeaceLink continua a dover comparire in tribunale, questa volta per un processo civile in cui ci viene richiesto il pagamento di 50 mila euro.
Appello contro la demolizione delle baraccopoli a Nairobi
6 aprile 2004
Questo libro elettronico contiene l'omonimo testo stampato dalla casa editrice Multimage (http://www.multimage.org). E' consentita la diffusione purché non a scopo di lucro
Percorsi di educazione alla pace, all'intercultura e alla legalità nella scuola elementare. Un libro "careware", il cui uso è concesso gratuitamente a chi desidera impegnarsi per auitare i bambini di strada africani.
Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
Sociale.network