Soddisfazione del WWF: ora il Comune di Ortona si costituisca parte civile
18 febbraio 2012 - Ines Palena, Presidente WWF Zona Frentana e Costa Teatina; Fabrizia Arduini, Referente Area Ortonese WWF Zona Frentana e Costa Teatina
Durante la discussione delle osservazioni al Piano regolatore generale, una delegazione composta dai rappresentanti dell’associazione Nada (No alla discarica d’amianto) e del Wwf-zona frentana, ha protestato civilmente ma in maniera ferma.
Potrebbe presto arrivare l'ennesimo impianto ad alto impatto ambientale. Transiteranno 75.000 tonnellate di pet-coke (derivato del petrolio) all'anno in una zona ad alta densità abitativa e a vocazione turistica.
6 settembre 2010 - WWF Zona Frentana e Costa Teatina
Comunicato stampa del WWF Zona Frentana e Costa Teatina
Il TAR respinge tutti i ricorsi e dichiara inapplicabile la legge regionale della primavera scorsa che bloccava le costruzioni sulla costa. Una sentenza che va oltre ogni possibile scenario prevedibile. Il tribunale amministrativo ha spazzato via tutte le possibilità attuali per fermare la costruzione dell'impianto ENI.
Il sindaco Fratino e la sua maggioranza, tra i pochi ancora a sostenere le ragioni del devastante progetto dell'ENI, ha recentemente espresso la volontà di denunciare i cittadini che si sono pronunciati contro la sua volontà.
Mercoledì 30 aprile alle ore 09:30 al consiglio comunale di Ortona si ridiscutera' la questione Centro Oli. E torna il panico. Un colpo al cuore per i centinaia di appartenenti ai comitati spontanei e ambientalisti che pensavano di poter stare tranquilli almeno fino al nuovo anno
L’hanno definito il «derby» tra vino e petrolio. Per forse è qualcosa di più: qui si sta conducendo un’autentica battaglia. In piena zona di Montepulciano d’Abruzzo il progetto Eni per l’estrazione di idrocarburi. Agricoltori e ambientalisti in rivolta
«Ci avevano detto che l'Eni avrebbe portato sviluppo», raccontano i residenti, «e noi ci avevamo creduto». Ma adesso, invece, il paese si sta spopolando: «vanno via i giovani e non solo…si portano via tutta la famiglia». In 15 anni si calcola una perdita di un quarto della popolazione e si racconta di «aziende smembrate per far passare l'oleodotto», «aria irrespirabile», «paura per la salute».
La Regione ha approvato un disegno di legge grazie al quale fino al 31 dicembre 2008 non si potranno costruire industrie insalubri, al fine di garantire la conservazione dello stato dei luoghi nel tratto di costa tra Francavilla e San Salvo
ORTONA. «Ho ribadito il nostro fermo no, senza se e senza ma, a questo insediamento in un’area abitata». Parole di Fabio Di Stefano, portavoce di 88 dirigenti della Asl Chieti-Ortona, nel corso di un incontro avuto in municipio con il sindaco Nicola Fratino.
23 febbraio 2008
«Preoccupati dei rischi 88 professionisti scrivono al sindaco»
Una lettera aperta al sindaco, Nicola Fratino, per chiedere di essere ricevuti. Fabio Di Stefano, dirigente medico dell’ospedale Bernabeo e componente dell’associazione medici per l’Ambiente, scrive al primo cittadino per chiedere un confronto sul documento sottoscritto da 88 medici della Asl cui si sintetizza il loro pensiero ed orientamento sulla questione Eni
Del Turco continua nella sua opera offensiva e assurda contro il territorio e i cittadini abruzzesi. Veltroni, l'uomo del partito dalle mille anime, rimane silente. Neanche in visita al Mario Negri Sud riesce a balbettare una sola parola sul Centro Oli.
Svendere il territorio per un pugno di posti di lavoro: Succede a Ortona, in una delle zone più belle e fertili della regione verde d'Europa: l'Abruzzo. A due passi dal mare, all'ombra degli ulivi e delle viti che producono olio e vino. L'ENI, vorrebbe estrarre un olio combustibile.
Il degrado del Foro, una volta fiume abruzzese e oggi “capace di portare al mare solo i detersivi”, e l’assalto edilizio al territorio del Piomba e del Saline.
Le richieste avanzate non hanno solo un valore conoscitivo ma anche un forte impatto politico e giuridico. Il Sindaco, quale autorità sanitaria locale, ha poteri in materia di tutela della salute. Ad esempio sarebbe importante che acquisisse i dati del Registro degli esposti a sostanze cancerogene.
Il 2026 può diventare l’anno nero del riarmo nucleare. Occorre come pacifisti promuovere la mobilitazione perché il 2026 diventi invece l'anno della ripresa del dialogo per formare la nuova corsa agli armamenti nucleari, sia quelli a medio raggio (INF) sia quelli a lungo raggio (New START).
Svelato uno dei trucchi che usa Israele per soffocare il grido disperato dei palestinesi e i nostri commenti al riguardo -- ovvero, la manipolazione dell'Intelligenza Artificiale. Di riflesso, l'articolo ci mette in guardia contro un nostro uso acritico di IA nella vita quotidiana.
Il vento di Peacelink è nato nel 1991 da un gruppo di visionari con l’idea che la conoscenza dovesse essere libera e che l’informazione potesse diventare arma di riscatto. Erano anni difficili: pochi mezzi, qualche computer, e tanta ostinazione.
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