Inizia il blocco della base nucleare di Faslane in Scozia. L'organizzazione di Faslane esorta tutti i gruppi nazionali ed internazionali di attivisti a partecipare alla manifestazione.
Un milione di bombe a grappolo di fabbricazione statunitense ed israeliana sono rimaste sul territorio libanese dopo la fine dei combattimenti. Le vittime del dopoguerra hanno già superato il centinaio. Per la maggior parte bambini.
Bilal Hussein, un fotografo iracheno che l'anno scorso ha aiutato l'Associated Press a vincere un premio Pulitzer, è al suo sesto mese di reclusione in una prigione dell'esercito americano in Iraq. Non sa perché si trova lì, e neanche i suoi colleghi dell'AP lo sanno.
Jürgen Cain Külbel è autore di un'inchiesta sull'omicidio dell'ex Primo Ministro libanese Rafik Hariri. In questa intervista Külbel discute del ruolo politico sostenuto dalla Commissione investigativa dell'Onu e delle piste mai seguite.
29 settembre 2006 - Silvia Cattori per Voltairenet
L'arcivescovo Desmond Tutu accende la giornata mondiale di attivazione per la campagna "Control Arms" con un pressante appello all'ONU, affinché dia alta priorità al Trattato Internazionale sul Commercio delle Armi nella prossima Assemblea delle Nazioni Unite.
Un comandante dell'IDF (Forze di Difesa Israeliane) dichiara: “Quello che abbiamo fatto e’ folle e mostruoso, abbiamo ricoperto intere citta’ di bombe a grappolo”.
Un attivista ebreo americano esprime solidarieta’ alla lotta palestinese. Quello che segue e’ il discorso tenuto da Carl Messimeo alla Marcia Nazionale su Washington del 12 agosto. Il discorso ha ricevuto una risposta travolgente e in seguito e’ stato richiesto da molti degli individui presenti.
Patrick Cockburn, il pluripremiato giornalista ed autore, si è occupato a lungo di Iran, Afghanistan e Giordania: Qui ci spiega come la 'guerra al terrore' ha fomentato il risentimento verso l'occidente e generato nuovi livelli di morte e distruzione.
Resoconto di un genocidio "invisibile": ogni giorno una media di otto palestinesi muore negli attacchi israeliani nella Striscia. Molti di loro sono bambini. E' il risultato dell'attuazione di una politica sistematica di pulizia etnica che Israele ha adottato nei confronti dei palestinesi sin dal 1948.
Olmert riconosce il fallimento della guerra condotta da Israele in Libano, ma annuncia: "la guerra non è completamente finita [...] Dobbiamo prepararci alla
minaccia rappresentata dall'Iran, che è un nemico pieno d'odio nei
confronti d'Israele."
Il presidente siriano Bashar al-Assad , in occasione del suo ultimo discorso pubblico, ha pronunciato queste parole. E' necessario contestualizzare il suo discorso, ma soprattutto è necessario fermarsi e riflettere.
La Via Campesina è un’organizzazione internazionale che agisce in difesa dei piccoli contadini. Lotta contro il modello neoliberista della globalizzazione che pone gli interessi economici al di sopra delle condizioni sociali e ambientali.La Via Campesina ha partecipato con due delegati * ad una missione di solidarietà per il popolo libanese. La missione è stata organizzata in risposta all’appello di numerose organizzazioni libanesi.
27 agosto 2006 - Delegazione dell'organizzazione Via Campesina
Il Professor Noam Chomsky, intervistato da Merav Yudilovitch per un giornale israeliano, spiega perché ha firmato la lettera contro i crimini di guerra di Israele ed illustra la sua analisi della incandescente situazione in Medio Oriente
18 agosto 2006 - Noam Chomsky
Mohammed Omer scrive da Gaza, dalla Palestina occupata
Il ragazzino ha iniziato a piangere disperato. A bassa voce ha detto, “Le mie... le mie... le mie gambe.” Questa è l’unica cosa che è riuscito a dire. Era uscito camminando fuori casa per vedere cosa stesse succedendo, e si è ritrovato disteso su un letto, mai più in grado di camminare per il resto della sua vita.
14 agosto 2006 - Mohammed Omer
Da Johan Galtung, uno dei più illustri studiosi delle problematiche della pace, un'analisi su ciò che sta succedendo nel Libano e dintorni, e qualche suggerimento...
Una bella, robusta, coraggiosa, trasversale e quanto mai sentìta anticipazione di come potrà essere il Peace Summit di Gerusalemme si è tenuta il 24 aprile a Tel Aviv. Dove in migliaia hanno riempito piazza Habima per la più grande manifestazione contro la guerra da quando la guerra è cominciata.
L’Archivio ha il fine di condividere la memoria di quanti hanno operato per rendere concrete le finalità ideali, sociali e civili da cui è nata la nostra Costituzione e che mettono al centro il valore universale della dignità umana.
Oggi, a ottant’anni dal 25 aprile 1945, la Resistenza assume un valore ancora più profondo. Qui trovate i frammenti di una storia locale, quella della lotta popolare a Voltana, ma anche tasselli di un mosaico più grande: la lotta collettiva per la libertà, per la dignità umana, contro l’oppressione.
Si ripropone qui un testo che fu scritto dal compianto maestro Francesco Silvagni per ricordare a Voltana, una frazione di Lugo di Romagna, il cinquantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
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