Nel suo articolo su WILPF Nela Porobić sostiene che per l'Ucraina si stia preparando lo stesso futuro della Bosnia e Erzegovina. Gli aiuti all'Ucraina sono quasi tutti a carattere militare, e FMI Unione Europea e corporations stanno consegnando agli ucraini un futuro di austerity
4 marzo 2023 - Maria Pastore
Disarmisti Esigenti e WILPF Italia in presidio a Montecitorio
Usciamo da un sistema che tutto subordina all'economia del profitto per costruire una società della cura, che sia cura di sé, dell'altr*, dell'ambiente, del vivente, della casa comune e delle generazioni che verranno!
Tre "no" e un "ni". Disaccordo italiano sull'approvazione delle Risoluzioni votate in Assemblea Generale ONU e riguardanti il disarmo nucleare. Saranno allora i 120 e più Stati che hanno risposto con il loro ragionato "sì", a salvare il mondo?
Banners were displayed during the ceremony for the 100th anniversary of the Italian Air Force, and seven peace activists have been reported. PeaceLink expresses solidarity with the Italian pacifists facing accusations. Here is the video of the nonviolent action
PeaceLink pubblica un video nel quale è evidente la caratteristica nonviolenta dell'azione. Rientra pienamente nell'espressione del dissenso garantita costituzionalmente. Piena solidarietà ai sette attivisti denunciati
30 maggio 2023 - Redazione PeaceLink (Presidente di PeaceLink)
Italian President Mattarella stated today: "It was right-wing subversion. Memory is the root of the future." However, Mattarella did not add that the new investigation into the massacre, to use the words of Repubblica, "leads to where no one could have imagined, the NATO command in Verona"
Il presidente della Repubblica Mattarella ha detto oggi: "Fu eversione di destra. La memoria è radice del futuro". Mattarella non ha però aggiunto che la nuova inchiesta sulla strage, per usare le parole di Repubblica, "porta lì dove nessuno poteva immaginare, il comando Nato di Verona"
Hanno scolpito per sempre l'identità del movimento pacifista italiano e restano più che mai attuali le parole indirizzate ai giudici degli anni Sessanta che lo processavano per apologia di reato in quanto sostenne e difese il principio di "disobbedienza militare" a un ordine ingiusto e criminale
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