Taranto: Comune e ecologisti confermano il no alla Regione
TARANTO — La soluzione è scaturita ieri mattina dall'audizione dei vari soggetti interessati alla procedura di valutazione (enti locali, sindacati e associazioni ambientalistiche) svoltasi nella sede dell'assessorato regionale all'Ecologia guidato da Michele Losappio.
Le esigenze energetiche dell'Italia, il piano della Regione (Pear), le ripetute volontà espresse dal governo indicano la Puglia come la regione destinata ad accogliere un impianto di rigassificazione sul proprio territorio.
In ballo ci sono Brindisi e Taranto. Sull'Adriatico è ancora in corso la lunga controversia sul progetto presentato dagli inglesi, sullo Jonio va avanti l'istruttoria per la valutazione di impatto ambientale del progetto degli spagnoli di Gas Natural.
Ieri mattina l'assessore Losappio ha voluto fare una ricognizione e ha confermato che Regione e ministero dell'Ambiente non possono fare a meno di esaminare i due progetti presentati dalle aziende private. Ha ricevuto in tempi Comune, Provincia, sindacati e ambientalisti.
Il Comune di Taranto, rappresentato da Gabriele Pugliese (Verdi), presidente della commissione Ambiente, e dall'assessore Bruno Pastore ha confermato il no al rigassificatore per motivazioni tecniche e politiche espresso dal consiglio comunale con l'emendamento di ricorrere al referendum.
L'assessore provinciale all'Ambiente, Michele Conserva, ha messo in discussione il sito scelto nel porto per realizzare l'impianto anche alla luce del piano regolatore e, in ogni caso, attende l'esito della valutazione di impatto ambientale.
Legambiente, rappresentata da Francesco Tarantini, presidente regionale, Aldo Fusaro, della segreteria regionale, e da Lunetta Franco, presidente del circolo Legambiente di Taranto, ha ribadito il suo fermo parere negativo. L'associazione contesta a Gas Natural di non aver risposto esaurientemente alle osservazioni al progetto e di aver lasciato in sospeso una serie di questioni.
La rotta di accesso alle navi metaniere, il riutilizzo dei sedimenti marini dragati, le interferenze sul traffico commerciale futuro, l'esame delle alternative di localizzazione, la valutazione delle compensazioni ambientali e i problemi relativi allo studio sulla prevenzione dei rischi di incidente rilevante.
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