L’attuale coalizione al governo regionale ha recepito molte istanze dei movimenti e associazioni ,recuperando, per quanto riguarda Taranto, molto sul terreno della sua credibilità negli ultimi due anni. Questa la vera anomalia che si vuole cancellare.
Losappio: «Speriamo in un'intesa o faremo una legge». Confermato il no al rigassificatore. L'assessore annuncia la svolta per il 2009 e spiega il parere negativo di impatto ambientale della commissione regionale all'impianto
Adesso è ufficiale: la Regione Puglia, con atto deliberativo adottato dalla Giunta lo scorso 23 dicembre, ha recepito ufficialmente il parere contrario del comitato regionale VIA alla realizzazione di un terminale di rigassificazione nell´area di Capo Bianco, nel porto esterno di Brindisi.
Il comitato regionale della Puglia della «Via» ha espresso parere negativo sul progetto di rigassificatore. Sarà trasmessa al ministero dove è in corso la procedura nazionale. Il parere è stato notificato al ministero dell'Ambiente. Ne dovrà tenere conto la Commissione nazionale per la Via
Il rigassificatore non s´ha da fare. Ma la società non si arrende. Intanto, oggi in Regione potrebbe arrivare il primo atteso via libera alla legge contro la diossina dell´Ilva, voluta da Nichi Vendola. L´opposizione potrebbe votare il provvedimento se, con qualche emendamento, ne sarà modificato parzialmente il contenuto.
Il comitato regionale VIA ha espresso parere negativo sul progetto di rigassificatore nell’area di Capobianco a Brindisi, presentato dalla Società Brindisi Lng. L'assessore Losappio ha espresso "grande apprezzamento"
Il sindaco dimissionario reagisce all'ultimatum di Vitali «Con me ha sbagliato metodo. Decide Fi di Brindisi. Oggi Forza Italia non può più andare su strade diverse a Brindisi e a Roma. Perciò sto cercando di fare chiarezza con il partito».
Annuncio prima dell'udienza preliminare: «Svelerò la verità che non è emersa». L'ex sindaco promette rivelazioni: «Basta, al processo dirò tutto». La vicenda della British Gas torna sotto i riflettori.
Brindisi, il presidente Giurgola esprime parere negativo sulla valutazione di impatto ambientale. Commissione Via, anche i vertici del porto si oppongono alla British Gas. Sempre solido il fronte contrario. Caforio dell'IDV: «Mi auguro non si voglia scavalcare la volontà popolare»
Polemica Audizione della Commissione Regionale, si riapre lo scontro tra i sindacati. Cgil attacca la Uil. Contestata una posizione diversa tra l'impianto previsto a Brindisi e quello ipotizzato per Taranto
ll Comitato VIA ha espresso nella seduta del 29 luglio parere negativo sul progetto di impianto di rigassificazione presentato dalla Gas Natural a Taranto. Un risultato importantissimo per Taranto. Archiviata la tormentata vicenda del rigassificatore, Taranto dovrà tornare a concentrarsi sul proprio futuro a partire dalla recente missiva del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che apprezziamo e consideriamo fondamentale per la prosecuzione di un cammino di emancipazione dall’opprimente ed invasivo monopolio industriale.
La bizzarra proposta di un consigliere provinciale del Partito di Casini & Cuffaro. Nucleare? a Taranto pensiamoci. Qualcuno spieghi al Consigliere Stellato cosa vuol dire “Nimby” contestualizzando questo termine sulla già fortemente provata terra Jonica.
Fra Provincia e Regione resta alta la tensione. Errico: la battaglia continuerà. Compatto il fronte del no che vede schierati in campo anche gli ambientalisti
Per il gruppo di Barcellona sale il numero dei comuni ai quali distribuire combustibile. La Provincia di Brindisi chiede di riesaminare il nulla osta di fattibilità. Losappio: «L´avviso alla popolazione è errato»
“Non vorrei che la decisione di sostituire questi tecnici nominati dall’ex ministro nasconda, la volontà di bruciare le tappe e di approvare queste mega opere”
L'avvocato lancia la sfida all'interno del centrodestra scendendo in campo con una lista civica. Il candidato sindaco Gallone: «Mennitti non ha risolto i problemi» «Terra di Brindisi» può diventare l'antagonista dell'attuale primo cittadino. «Vogliamo un cambiamento radicale»
Taranto è una polveriera. Non c’è solo l’ILVA. C’è la CEMENTIR, c’è il caso del raddoppio dell’ENI. Il rigassificatore poi ha completato l’opera. La tecnologia di cui disponiamo ci permetterebbe di progettare lo sviluppo economico senza gravare sull’ambiente che ci circonda
La visione proposta da Anzoino è reale, ma adagiarsi sarebbe un errore Meglio puntare sulle cose che funzionano. L' articolo di fondo di Tommaso Anzoino apparso il 27 u.sc. su questo giornale dal titolo "Il declino di Taranto" merita certamente qualche riflessione.
Una città che possiede uno degli stabilimenti industriali più grandi d'Europa, uno dei porti più grandi del Mediterraneo e addirittura uno stabilimento della nuova presidentessa nazionale della confindustria, e poi il museo archeologico più importante d'Italia, ebbene questa città alcuni hanno l'impressione che conti molto poco nel panorama economico, sociale e soprattutto politico del Paese.
Appello per il presidio davanti al "TAR" regionale in occasione del ricorso contro il rigassificatore offshore di Livorno e Pisa che si terrà l’11 giugno 2008.
I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
Le iniziative di Trump stanno generando nervosismo e malumore tra coloro che speravano in una vittoria militare dell'Ucraina e nel suo ingresso nella NATO. La prospettiva di negoziati che potrebbero comportare concessioni significative alla Russia è vista come una minaccia.
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
La guerra in Nord Kivu ha già fatto in pochi giorni almeno 3.000 morti secondo stime Onu. Occorrono fatti: «L’Ue deve cancellare il protocollo d’intesa sulle materie prime critiche firmato nel 2024 con il Ruanda», un paese che nel sottosuolo non ha queste risorse e le estrae in Congo illecitamente.
Sociale.network