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Antonino tira in ballo Berlusconi

Annuncio prima dell'udienza preliminare: «Svelerò la verità che non è emersa». L'ex sindaco promette rivelazioni: «Basta, al processo dirò tutto». La vicenda della British Gas torna sotto i riflettori.
29 settembre 2008
Marcello Orlandini
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Confusione BRINDISI — Giovanni Antonino lo aveva già detto alcuni mesi fa al corrispondente da Roma del Financial Times: certe dichiarazioni agli inquirenti sulla vicenda British Gas le aveva fatte a causa una pressante voglia di uscire dal carcere, dove era finito il 12 febbraio 2007, e si era addebitato anche fatti che non avrebbe commesso.

Ma di chiedere il rito abbreviato davanti allo stesso giudice dell'udienza preliminare, che riprenderà domani mattina, non se ne parla proprio. Anzi, l'ex sindaco di Brindisi annuncia rivelazioni clamorose sull'iter autorizzativo del progetto del rigassificatore, ben più circostanziate e pesanti di quelle fatte nell'aula in cui compare in un procedimento parallelo come epoca dei fatti, quello sulla Tangentopoli brindisina.

«Sul banco degli imputati assieme a me finirà tutta la classe di governo italiana, a partire dal presidente del Consiglio», promette Antonino. «Sono stato arrestato quattro volte per le stesse vicende, un record per un indagato», e allora «stavolta si va avanti a tutti i costi, e racconterò tutto ciò che so. Cioè la verità, la parte che non è ancora emersa».

Se quelli che Antonino lancia sono segnali più o meno cifrati che qualcuno dovrebbe cogliere, e non invece effettive promesse di scrittura più approfondita della vicenda, si tratta di un messaggio pesante.

Intanto domani le parti civili potranno chiedere al giudice Antonia Martalò di costituirsi anche contro British Gas e non solo contro le 13 persone fisiche coinvolte nell'inchiesta High Confidential condotta da Digos e Guardia di Finanza, e dai pm Silvia Nastasia e Giuseppe De Nozza.

La richiesta di integrare nel contraddittorio anche British Gas come responsabile civile oltre che come indagata per l'operato dei suoi manager pro tempore, era stata avanzata il 29 maggio scorso dall'avvocato del Comune di Brindisi, Vito Epifani (l'amministrazione civica chiede un risarcimento di 2 miliardi di euro), al quale si erano associati anche i colleghi che rappresentano la Provincia, la Regione Puglia e Italia Nostra.

Va anche avanti sul piano tecnico-amministrativo l'istruttoria prevista dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale, che era stata risparmiata al progetto dal precedente governo Berlusconi, e imposta invece - dopo l'avvio di una procedura di infrazione da parte della Ue - dal governo Prodi nell'autunno scorso.

Il 10 ottobre l'assessorato regionale all'Ambiente ha convocato a Bari tutte le parti, Brindisi Lng inclusa, per un'audizione preliminare alla formulazione del parere della Regione Puglia alla Commissione Via nazionale.

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