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Spagnoli a tutto gas. E sulla British doccia fredda dalla Regione

Per il gruppo di Barcellona sale il numero dei comuni ai quali distribuire combustibile. La Provincia di Brindisi chiede di riesaminare il nulla osta di fattibilità. Losappio: «L´avviso alla popolazione è errato»
8 luglio 2008
Piero Ricci
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

- Gas Natural s´allarga, British Gas ricomincia. Le due società che hanno progetti di rigassificazione a Taranto e a Brindisi, non mollano la Puglia. Anzi, si radicano. Come gli spagnoli di Gas Natural che hanno acquisito, per poco più di 30 milioni di euro, "Pitta Costruzione", una spa che si occupa della distribuzione di gas naturale in 11 comuni della provincia di Foggia, che si aggiungono ai 20 dove Gas Natural già distribuisce e vende.

Con la nuova acquisizione, la società spagnola aggiunge altri 14.700 punti di riconsegna con «un potenziale raggiungibile di 32.000 in 12 anni», informa una nota della società. Acquisendo la "Pitta" della compagnia Fima, Gas Natural raggiunge 383.500 punti di riconsegna in Italia. L´operazione si chiude a pochi giorni dal via libera ambientale ottenuto da Gas Natural per l´impianto di rigassificazione da 8 miliardi di metri cubi previsto a Trieste.

A Brindisi, torna in salita il percorso della British Gas per il suo rigassificatore. Alla società inglese che aveva cominciato i lavori a Capobianco, la Regione Puglia ha comunicato in questi giorni un difetto di comunicazione nell´ambito della procedura relativa alla valutazione d´impatto ambientale. «L´avviso alla popolazione pubblicato su un quotidiano nazionale, come prevedono le norme e l´iter di VIA - dice una nota dell´assessorato all´ecologia della Regione Puglia - è errato poiché riporta indicazioni sbagliate che non consentono la massima partecipazione e fruizione del pubblico e le eventuali e conseguenti osservazioni dello stesso». Le pubblicazioni, insomma, sono da rifare.

L´ennesima doccia fredda per il management che lavora a Brindisi e che aveva aperto una lunga serie di consultazioni con le componenti associative, imprenditoriali, sindacali e istituzionali per riprendere il filo di un dialogo spezzato da ricorsi alla magistratura amministrativa e inchieste della magistratura inquirente.

Davanti all´offensiva della consultazione della Brindisi Lng, la società di British Gas che si occupa del progetto pugliese, le associazioni ambientaliste hanno rilanciato il tema di una riconversione economica del territorio dopo «i gravi errori causati dalla vecchia politica che hanno messo in ginocchio un territorio con grandi potenzialità mortificando le vocazioni locali».

Per Italia Nostra, Legambiente, Wwf, Fondazione "Dott. Antonio Di Giulio", Fondazione "Rubino", Aics, Arci, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la tutela dell´ambiente e della salute del cittadino, Comitato cittadino "Mo´ Basta!", Comitato Brindisi porta d´Oriente, per il futuro di Brindisi bisogna puntare sul terziario, sul consolidamento e sviluppo dell´università, dei centri di ricerca e di formazione superiore. «Bisogna puntare soprattutto sul porto - scrivono - che va rivitalizzato per riappropriarsi della sua polifunzionalità riacquistando e sviluppando quel traffico passeggeri e mercantile che per decenni è stato risorsa economica fondamentale». E ancora un turismo che valorizzi la costa e un´agricoltura che punti alla coltivazione di prodotti di qualità.

La Provincia contesta l'ok: «Non si bada alla sicurezza»

BRINDISI — La Provincia di Brindisi chiede di riesaminare il nulla osta di fattibilità per la costruzione del rigassificatore a Capobianco già concesso alla Brindisi Lng nel 2002. Lo farà oggi - sulla base di dati prettamente scientifici - in occasione della riunione del Comitato tecnico regionale che si terrà presso la direzione regionale Puglia del dipartimento dei vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile a Bari, perché dice il presidente Michele Errico, «è stato approvato in assenza di un rapporto di sicurezza nell'area portuale di Brindisi».

L'ente di via De Leo sottolinea come l'ubicazione scelta dalla Brindisi Lng non tiene conto del Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia. Nell'area sono presenti 5 impianti classificati ad alto rischio di incidente rilevante, secondo la direttiva Seveso per eventi di esplosioni, incendio e rilascio di sostanze tossiche. Intanto, l'assessore all'Ecologia della Regione, Michele Losappio, ha comunicato alla Brindisi Lng e alle altre parti ed enti interessati alle procedure di Via (Valutazione d'impatto ambientale) che dovrà essere rifatto l'avviso alla popolazione pubblicato nell'ambito dell'iter della procedura per il rigassificatore di Brindisi.
«L'avviso alla popolazione pubblicato su un quotidiano nazionale recita una nota - è errato poiché riporta indicazioni sbagliate che non consentono la massima partecipazione e fruizione del pubblico».

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