Resistenza Popolare Non Armata

Memorie
Museo "Il Tempo e la Memoria"
Paolo Sabbetta

Il Movimento di Resistenza Popolare nonviolento fu un’esperienza autonoma e preziosa di partecipazione e di solidarietà. Rivalutiamo la resistenza non armata:
Tutte le azioni non armate di resistenza anche se attuate a livello di massa o da larghi settori di popolazione sono state disconosciute a livello ufficiale o quanto meno sottovalutate nella ricerca storica.
Nella resistenza non armata sono state coinvolte molte più persone che non in quella armata. Basti pensare che nella sola città di Roma erano «nascosti» presso famiglie o istituti religiosi molte migliaia di persone (ebrei, dissidenti, politici, renitenti, ex prigionieri alleati …). Nella popolazione vi era molta “solidarietà umana” (verso i ricercati e i perseguitati) soprattutto vi era una naturale predisposizione a partecipare, ciascuno secondo le proprie possibilità e capacità, alla resistenza al nazifascismo.
Solo a partire dagli anni settanta c’è stato un certo interesse prevalentemente da parte di alcuni ricercatori di orientamento cattolico, a rivalutare (ponendola nella “giusta luce” e considerazione) la resistenza non armata, in particolare quella relativa al coinvolgimento della Chiesa e degli enti religiosi cattolici, soprattutto a Roma, nella protezione dei perseguitati (ebrei e dissidenti politici) e dei ricercati (renitenti, ex prigionieri alleati).
In alcune zone del Paese e in alcune città, la resistenza è stata esclusivamente o prevalentemente attuata in forma non armata e con metodi non violenti.
Le attività di resistenza non armata praticate erano l’espressione di un’autonoma forma di resistenza della popolazione, diffusa e spontanea.. Solo in parte queste attività sono state, più o meno adeguatamente, documentate (vedi Comunità di Tormancina).
La vicenda della Comunità di Tormancina, emblematica fra tante altre Comunità similari, costituisce una pagina di storia che deve ottenere il doveroso giusto riconoscimento del Paese per le benemerenze acquisite da chi, senza nulla pretendere, ha rischiato la propria vita al di là di ogni suo stretto dovere, a beneficio della patria.
E’ opportuno, specialmente oggi, richiamare alla memoria un magnifico esempio di solidarietà umana, verificatosi nell’ultima guerra, quando l’Italia dovette subire le violenze di una occupazione militare straniera.
E’ necessario inculcare ai giovani i valori patriottici. i principi di libertà e di indipendenza perché conoscano la storia e ciò che hanno fatto i padri per restituire loro la libertà e la democrazia. La vicenda di Tormancina costituisce una pagina di storia del nostro Paese che abbiamo il dovere e l’obbligo di lasciare come esempio ai nostri giovani.
E’ vano parlare di pace e di non violenza quando si esaltano la lotta armata e si mette a tacere il movimento spontaneo popolare.
La vicenda “Tormancina” illustra una pagina storica dell’ultima guerra scritta dalla nostra gente, eroica e per questo esemplare.
Diventa imprescindibile dovere, portare alla luce i meriti di quegli italiani da additare quale esempio alle nuove generazioni che, certamente, anche se faticosamente e contro ogni caparbia resistenza, riusciranno a costruire una nuova moralità e certezza di giustizia sociale. Gli studenti sapranno trovare il modo e forse il tempo di spiegare agli altri e a noi, se, e dove abbiamo sbagliato.Loro saranno i veri giudici del nostro passato e del loro domani. Oggi più che mai , è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano.
Cav. Paolo Sabbetta
MUSEO STORICO "IL TEMPO E LA MEMORIA"

MUSEO STORICO "IL TEMPO E LA MEMORIA" MUSEO STORICO "IL TEMPO E LA MEMORIA" MUSEO STORICO "IL TEMPO E LA MEMORIA" MUSEO STORICO "IL TEMPO E LA MEMORIA" MUSEO STORICO "IL TEMPO E LA MEMORIA" MUSEO STORICO "IL TEMPO E LA MEMORIA" MUSEO STORICO "IL TEMPO E LA MEMORIA" Pannello che descrive l’ubicazione, l’estensione e il complesso dei fabbricati della Tenuta di Tormancina di proprietà dell'Istituto Sperimentale Zootecnico di Roma Pannello che descrive la  consistenza del bestiame selezionato di alta genealogia allevato nella Tenuta di Tor Mancina nell’anno 1943. Foto bestiame
Pannello con l’elenco nominativo dei vaccari mungitori che hanno sottratto  latte all’ammasso per il sostentamento dei militari alleati alla macchia. Lettera di lamentela del Prof. Bartolo Maymone direttore dell’Istituto. Foto. Schizzo raffigurante  i tedeschi in perlustrazione sotto la mira dei partigiani.  Pannello dei  certificati medici fasulli consegnati  ai nazisti contrariamente all’imposizione di approntare per l’1 giugno 1944  venti giovani destinati all’accompagnamento del bestiame al nord. Elenco dei venti giorni. Certificati medici. Schizzi raffiguranti le famiglie disperate dei giovani; la Commissione degli Ufficiali Tedeschi; l’elenco del bestiame requisito per il trasferimento. Pannello dei lasciapassare che il tenente Golkowsky firmava ai dipendenti per lo spostamento degli stessi fuori dalla Tenuta di Tormancina. Foto del dirigente Paolo Sabbetta. Schizzo doma cavalli. Pannello con l’elenco dei militari sbandati e renitenti alla leva ospitati sotto false generalità nella Tenuta. Lettera che imponeva il dover convogliare ai distretti il personale richiamato della classe 1914. Articolo “Il Giornale d’Italia “ riguardante l’esonero dal servizio militare dei lavoratori dipendenti da aziende controllate dalle autorità germaniche. Schizzo raffigurante il porcaro e il dirigente  intimati dal nazista per la  consegna dell’animale. Carta annonaria. Schizzo Batteria ant Pannello con l’elenco del personale ed aggregati presenti in azienda negli anni 1943 – 1944. Foto del dirigente a cavallo davanti alla Direzione della Tenuta. Elenco derrate occultate o consegnate al personale per evitare la razzia dei tedeschi. Elenco armi, attrezzature e macchinari resi inefficienti e occultati. Ordinanza tedesca mai osservata di salvaguardare il bestiame di alta genealogia. Schizzo del treno bombardato dai paracadutisti i cui viaggiatori  furono trasferiti e  rifocillati dal
Pannello con l’elenco del personale (80 nomi) che si è distinto nella Resistenza non violenta. Lettera del Presidente Scalfaro che conferisce solo a  Paolo Sabbetta il riconoscimento visto che le attuali norme di legge non ne prevedono uno collettivo. Lettera del Presidente Napolitano che nomina Paolo Sabbetta Simbolo delle gesta degli ottanta eroi della Comunità di Tormancina. Commenti di Paolo Sabbetta. Pannello Biografia di Paolo Sabbetta  artefice e promotore della Resistenza Popolare non Armata negli anni 1943 – 1944. Cavaliere Al Merito della Repubblica Italiana per aver salvato venti uomini dalla deportazione. Autore di quattordici memoriali e due libri, l’ultimo postumo “La Cittadella degli eroi …La Resistenza non armata di Tor Mancina” Edizioni del Rosone( Via Zingarelli 10 – Foggia info: edizionidelrosone@tiscali.it). Paolo Sabbetta ha articolato la sua vita su diversi fronti, da volont Pannello con alcuni articoli di testate giornalistiche che hanno scritto della vicenda di Tor Mancina appoggiando l’artefice e promotore Paolo Sabbetta. Pannello che designa personaggi ed istituzioni che hanno ospitato in convegni e manifestazioni Paolo Sabbetta Pannello che individua il parallelismo storico con Giorgio Perlasca
Pannello che ritrae la petizione, al Presidente della Repubblica, del Comitato Pro Sabbetta per l’ottenimento del riconoscimento delle gesta tributandolo a tutti i protagonisti della vicenda di Tor Mancina. Statua realizzata da Paolo Sabbetta  che rappresenta il nazismo che ha un piede in Germania e l’altro in Italia dove a Tor Mancina si attua la Resistenza non Armata . Statua realizzata da Paolo Sabbetta che rappresenta una donna che allatta il suo bambino, simbolo della vita, mentre la guerra ha lasciato distruzione, morte, ferite indelebili e vite segnate. Statua realizzata da Paolo Sabbetta rappresenta la volontà del nazismo di conquistare la Terra

Note: http://www.peacelink.it/storia/a/28032.html

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