La libertà delle donne è civiltà -Donne e uomini impegnati contro i fondamentalismi religiosi, per l'autodeterminazione delle donne e la cittadinanza
Dall’Algeria, dall’Iran, dalla Francia, dall’Inghilterra e da vari altri paesi europei: studiose, femministe, laiche, insieme a uomini e donne che professano varie fedi, persone impegnate a partire dal proprio ruolo nella società i reti e associazioni per i diritti umani e femminili. Oltre venti relazioni in due intense giornate di dibattito, seminari, tavole rotonde sulla laicità dello stato e la necessità di riprendere a parlare di valori laici e trovare parole condivise per un mondo di pace, equità e giustizia per tutte e tutti. Non a caso a Genova, città ormai simbolica di eventi carichi di significato per la vita collettiva e per il cambiamento che i movimenti da Seattle in poi hanno offerto alla politica, si svolgerà l’incontro internazionale “La libertà delle donne è civiltà - donne e uomini impegnati contro i fondamentalismi religiosi per l’autodeterminazione delle donne e la cittadinanza” organizzato dal trimestrale di cultura di genere MAREA, che festeggia così anche il suo decennale, il 26 e 27 maggio a Palazzo Rosso, nel cuore del centro storico. Fu la stessa MAREA, nel giugno 2001, un mese prima degli eventi di dibattito e di manifestazioni organizzate dal Genova Social Forum a Genova, a pensare due giorni di dibattito e seminari dal titolo punto G-genere e globalizzazione, al quale presero parte in qualità di relatrici e conduttrici donne provenienti da tutto il mondo. È proprio partendo da quell’evento che nel 2001 segnò una svolta e una ripresa dell'elaborazione femminista italiana che l’incontro internazionale a Genova di fine maggio si propone come un’occasione per riflettere oggi su un argomento difficile e attualissimo come i fondamentalismi religiosi e l’emergente violenza e restrizione dei diritti delle donne nel mondo.
Sullo sfondo di oggi ci sono temi che già nel 2001 si è iniziato ad indagare: la crisi economica internazionale, l’impoverimento di settori sempre più ampi di popolazione sia nel sud che nel nord del mondo, la guerra come fenomeno permanente che regola le relazioni tra stati, il terrorismo, le migrazioni, la crescita esponenziale dell'emergenza fondamentalismi nel mondo.
Inoltre in occidente sembra emergere una tendenza pericolosa: in nome del rispetto per le altre culture e religioni, o per paura di essere accusati di razzismo, o per l’interiorizzazione del concetto di tradimento dei valori della patria/comunità, esiste una reticenza non giustificata a nominare e condannare le violazioni dei diritti umani in generale, e più in particolare le violazioni dei diritti delle donne.
PROGRAMMA
VENERDI' 26 maggio ore 10-12 incontro con studenti scuole superiori e università.
Partecipano Lucy Ladikoff (Università di Genova)e alcune delle ospiti del convegno
VENERDI' 26 maggio ore 14,30 accoglienza
VENERDI' 26 maggio ore 15,30 - 19,30 Donne e fondamentalismi
Religioni e politiche identitarie negano i diritti fondamentali delle donne.
Indagine attorno ad alcune esperienze di fondamentalismo religioso o politico ma anche su quanto possa essere presente la complicità del sesso femminile.
Intervengono: Marieme Helie Lucas (Women living under muslim laws), Mimouna Hadjam (associazione Africa), Cherifa Bouatta(Algeria), Imma Barbarossa(El_fem network), Stefano Ciccone (ass. MaschilePlurale), Ruba Salih (antropologa palestinese), Gita Sahgal (Gender Unit Amnesty International)
VENERDI' 26 maggio ore 21-23 training: "Pratiche di nonviolenza per interagire con i fondamentalismi" condotto da Antonella Sapio (formatrice) presso la Casa delle Donne in Salita del Prione 26 .
SABATO 27 ore 9,30 -13
Seminari di approfondimento, Palazzo Tursi Via Garibaldi 9
1) Il corpo dei fondamentalismi
Si intende ragionare attorno a parole chiave come potere, patriarcato, chiusure identitarie, relativismi culturali, tenendo presente che i fondamentalismi prediligono come terreno proficuo il corpo delle donne (velo, biotecnologie, sessualità ecc.).
Facilitatici Maria Grazia Ruggerini,(Istituto per il Mediterraneo) Imma Barbarossa
(El_fem network)
2) Cittadinanza e identità multiple
Si intendono mettere al centro della discussione gli aspetti positivi: i valori e le alternative che una cultura laica - e di sinistra - può e deve trasmettere e proporre per combattere i fondamentalismi. Parole chiave saranno quelle che parlano di diritti di cittadinanza e riconoscimento delle differenze.
Facilitatrici Corinna Vicenzi (Donne in nero- Italia), Gita Sahgal (Gender Unit Amnesty International),Vera Pegna, (v. pres. Fed. umanista europea socia uaar)
3) Pratiche di convivenza
Esperienze e progetti a confronto, cosa funziona e cosa no. Multiculturalismo, integrazione, tolleranza? La parola a chi lavora per tradurre le teorie in prassi condivise e partecipate.
Facilitatici Tiziana Dal Pra (Trama di terre), Pragna Patel (Southall Black Sisters ) Ana Cicako, (presidente Alma Terra)
SABATO 27 ore 15 -17
Responsabilità e democrazia
In che modo i diritti delle donne misurano la civiltà e quali gli strumenti per raggiungerli. Limiti e risorse della rappresentanza.
Intervengono: Sarvi Chitsaz (Iranian Women against fundamentalism), Yael Meroz (pacifista israeliana), Debby Lerman (Donne in nero - Israele), Lidia Menapace (parlamentare), Silvana Pisa (parlamentare), Stasa Zajovic (Donne in nero - Belgrado) Vladimir Luxuria (parlamentare) Beppe Pavan (Uomini in cammino)Pragna Patel (Southall Black Sister)
TAVOLA ROTONDA
Sabato 27 ore 17,15 -19,30
Comunicare la laicità
Samir Khalil Samir (gesuita, prof. Univ. Beirut), Soheib Bencheikh (Imam Marsiglia), Letizia Tomassone (pastora valdese), Luisa Morgantini (parlamentare) Farian Sabahi (giornalista e scrittrice), Piero Sansonetti (direttore Liberazione) Gigi Sullo (direttore Carta) conduce Monica Lanfranco (giornalista, Marea)
ALLE 21 PRESSO Santa Maria di Castello Cena a cura di MANI TESE (con prenotazione entro 23 maggio)
INFO : Monica Lanfranco 3470883011 mochena@village.it Laura Guidetti 3333444869
lauraguidetti@aliceposta.it
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