MULTINAZIONALI IN BIRMANIA E VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI, DEL LAVORO E DELL'AMBIENTE Lancio della “CAMPAGNA BIRMANIA” contro il lavoro forzato, per la democrazia, i diritti, l’ambiente in Birmania
Iniziativa promossa da CISL
TERRA FUTURA
Sabato 19 maggio 2007 – ore 18.00 – 20.00
Sala del Teatrino Lorenese
Lettura di brani dal libro “Il pavone e i generali”, di Cecilia Brighi
Interventi: - Pier Paolo Baretta – Segretario generale aggiunto CISL
- Ugo Biggeri - Terra Futura
- Laura Ciacci – WWF
- Maurizio Gubbiotti – Legambiente
- Sergio Baffoni – Green Peace
Testimonianze
– Maung Maung – Segretario generale del Sindacato birmano FTUB
– Daw San San – Parlamentare birmana e Segretaria della Lega nazionale dell’NLD in esilio
Proiezione del film “TOTAL DENIAL” di Milena Kaneva, che documenta l’uso del lavoro forzato da parte di Total e UnocaL nella costruzione del gasdotto Yadana, e il processo contro la multinazionale Unocal, che le vittime del lavoro forzato hanno vinto
La “CAMPAGNA BIRMANIA” a TERRA FUTURA
Ha come obiettivo: contribuire a porre fine al lavoro forzato, gli stupri, lo sfruttamento dissennato delle foreste e delle risorse idriche e promuovere il sostegno diffuso alla lotta per la democrazia la tutela dei diritti umani e sindacali.
Pertanto si intende lanciare:
1. Un appello e una raccolta di firme per chiedere alle imprese italiane (del legno, del turismo, del tessile abbigliamento etc.) di sospendere, secondo le decisioni dell’ILO, i loro rapporti economici e commerciali con la giunta militare, per non contribuire a rafforzare il potere della giunta. che continua ad utilizzare il lavoro forzato come fonte di potere.
2. Un appello agli Enti Locali, alla Regione Toscana e alle altre regioni, al Parlamento, al Governo italiano perché sostengano:
- l’impegno delle organizzazioni sindacali birmane nella lotta al lavoro forzato e contro gli stupri e lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori nel lavoro.
- la adozione al Consiglio di Sicurezza, di una Risoluzione, che costringa la giunta ad un tavolo negoziale per la democrazia con tutte le parti interessate a partire dall’NLD e dalle organizzazioni dei gruppi etnici.
- la piena attuazione delle sanzioni politiche ed economiche da parte della Ue e a livello internazionale nei confronti della giunta, tra cui la sospensione di accordi economici e produttivi con tutte le imprese di proprietà dello stato e dei militari, così come richiesto dal governo birmano in esilio ed indicato anche dall’ILO, e la sospensione delle importazioni/esportazioni da e per questo paese, in particolare di prodotti del settore del legno.
- il monitoraggio e disincentivo delle imprese italiane, che continuano ad avere rapporti commerciali e produttivi con la Birmania.
- L’approvazione di programmi di cooperazione a sostegno delle organizzazioni democratiche e sindacali birmane.
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