Il mito della bomba iraniana e il pericolo delle bugie israeliane
Secondo le valutazioni dell’intelligence americana — condivise da altre agenzie internazionali — l’Iran dopo il 2003 non ha mai preso la decisione definitiva di costruire un’arma nucleare. Il suo programma, sebbene avanzato in alcune componenti, è stato usato più come strumento di pressione diplomatica che come progetto bellico. Le bugie israeliane su un Iran pronto alla guerra atomica servono quindi a giustificare un'aggressione illegale e destabilizzante.
Sul microblog Programma nucleare Iran, si trovano raccolti i principali dati che smentiscono con forza la narrativa guerrafondaia. Informazioni che meriterebbero maggiore attenzione da parte dei media mainstream.
L’Iran non ha la bomba
L’Iran ha accumulato uranio arricchito fino al 60% — un livello alto, ma non sufficiente per costruire un’arma. Solo passando al 90% si entra nella soglia militare. Anche allora, non sarebbe “pronto” all’uso: la costruzione di una testata nucleare richiede mesi o anni, con processi tecnologici estremamente complessi. Metallurgia, miniaturizzazione, sistemi di detonazione: tutte competenze che vanno ben oltre il semplice arricchimento.
Nel 2003, secondo la CIA e l’AIEA, l’Iran interruppe un embrionale progetto militare. Da allora, non vi sono prove che abbia deciso di riprenderlo. Le agenzie USA nel 2024 hanno ribadito che Teheran non ha fatto il passo decisivo verso la bomba.
Una giustificazione per l’aggressione
Eppure Israele ha attaccato. Ha colpito siti civili e componenti del sistema di comando iraniano, causando anche morti fra gli scienziati. Non per impedire un’azione imminente, ma per “mandare un segnale”. Un attacco preventivo che non ha distrutto le strutture sotterranee più protette, come ha spiegato il canale YouTube Parabellum, esperto in analisi militare. Le centrifughe moderne, installate in bunker profondi come quello di Fordow, sono ancora intatte.
I laboratori sotterranei sono a 50 metri di profondità e le bombe israeliane ad oggi non sono arrivate fin lì.
L'attacco punta a un cambio di regime e sfrutta il programma nucleare come pretesto.
Questo tipo di attacco mina anche la possibilità di un ritorno al negoziato. Secondo Riccardo Alcaro (Istituto Affari Internazionali), l’aggressione israeliana chiude le porte al dialogo e potrebbe spingere l’Iran a rilanciare il programma nucleare, stavolta in funzione di deterrenza.
Un precedente pericoloso
Ma c'è un punto ancora più inquietante. Se Israele può colpire preventivamente un Paese che non ha armi nucleari, ma solo una capacità potenziale, allora chiunque potrebbe sentirsi autorizzato a fare lo stesso. Chi deciderà che la semplice “minaccia” basta a legittimare un bombardamento?
Questo approccio mina il diritto internazionale. Crea una logica perversa, in cui l’aggressione preventiva si trasforma da crimine a prassi accettabile. E in cui le bugie diventano strumenti di legittimazione per l'attacco preventivo.
La verità è un antidoto alla guerra
Il microblog #programmanucleareIran (https://sociale.network/tags/programmanucleareIran) sta raccogliendo le fonti, i dati e le dichiarazioni degli esperti che aiutano a vedere chiaro in questa vicenda. La verità, anche quando è scomoda per le diplomazie occidentali, resta il primo antidoto alla guerra.
Chi oggi denuncia l’illegalità di questo attacco, non lo fa per simpatia verso il regime iraniano, ma per difendere un principio fondamentale: che la pace non si costruisce con le bugie e con i bombardamenti. E che, se il diritto internazionale viene calpestato oggi, nessuno sarà al sicuro domani.
Contro le guerre preventive. Contro le narrazioni tossiche. Per un'informazione fondata sulla verità.
Giorgio Ferrari
"Per un Medio Oriente libero da armi nucleari ed altre armi di distruzione di massa"
https://www.pressenza.com/it/2025/06/medio-oriente-libero-armi-nucleari/
Ministro Esteri Israele: “Iran vicino al nucleare, dovevamo attaccare”
“Abbiamo deciso di agire all’ultimo momento possibile, dopo che l’Iran si è avvicinata molto alla produzione di un’arma nucleare”. Così, intervistato al Tg1 delle 20, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar giustifica l’attacco all’Iran di venerdì scorso. “Abbiamo verificato che in sei mesi, o anche meno, il materiale che hanno accumulato era sufficiente per produrre nove bombe atomiche, e continuavano ad andare avanti nel loro programma anche durante i colloqui con gli Usa”, afferma Saar. “La scorsa settimana l’Aiea (l’agenzia Onu per l’energia atomica, ndr) ha affermato che l’Iran non sta rispettando gli accordi, avendo esaurito ogni altra strada noi dovevamo agire perché per noi questa è una minaccia esistenziale”, aggiunge.
Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/16/guerra-iran-israele-morti-diretta-live-news-oggi/8027952/
L'AIEA aveva smentito l'allarmismo di Israele
https://www.iaea.org/newscenter/news/director-general-briefs-board-on-iran-developments-syria-ukraine-and-more
Articoli correlati
A Ventotene giovani israeliani e palestinesi insieme per costruire la pace
Il Federalist Peace Forum si tiene a Ventotene dal 7 al 10 settembre con una trentina di giovani attivisti provenienti da Israele, Palestina e diversi paesi europei.7 settembre 2025 - Nicola Vallinoto- “Noi non ci fermiamo”
La risposta della portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, alle minacce israeliane
È arrivata, tramite la portavoce italiana Maria Elena Delia, la risposta alle minacce del governo israeliano, che ha definito terroristi i partecipanti alla Global Sumud Flotilla e promesso arresti e carcere duro per gli attivisti e la confisca delle navi umanitarie.2 settembre 2025 - Patrick Boylan I catalani salutano con entusiasmo la Global Sumud Flotilla alla sua partenza da Barcellona
Durante il fine settimana dal 29 al 31 agosto, il porto di Barcellona è stato teatro di intense giornate di sostegno alla Palestina, organizzate per salutare la Global Sumud Flotilla.1 settembre 2025 - Pilar Paricio- “Quando il mondo tace, noi salpiamo”.
La Global Sumud Flotilla parte da Barcellona verso Gaza
Per tre giorni il Moll de la Fusta di Barcellona è diventato l’epicentro della solidarietà internazionale, con eventi, conferenze, workshop e concerti a sostegno della Global Sumud Flotilla, la missione civile più ambiziosa mai intrapresa fino ad oggi in direzione di Gaza.1 settembre 2025 - Raquel Paricio
Sociale.network