Bush: sì, abbiamo intercettato tutti

Clamorosa ammissione del presidente americano: vero, abbiamo autorizzato intercettazioni di massa su scala internazionale. Qualcuno parla di Echelon e TIA. ACLU: una situazione sconvolgente. Monta la polemica
19 dicembre 2005
Tommaso Lombardi

Echelon

Washington (USA) - Gli amanti delle teorie della cospirazione, almeno questa volta, potranno esultare soddisfatti: "L'avevamo detto". Come nella peggior distopia postmoderna, il presidente di uno stato democratico del calibro degli Stati Uniti è diventato l'artefice della più grande violazione sistematica della privacy mai registrata: Bush ha ammesso pubblicamente di aver autorizzato segretamente la National Security Agency (NSA) a tenere sotto controllo le comunicazioni di migliaia d'individui. Il motivo? Naturalmente nobile: "Salvare la vita a molti cittadini americani dopo la tragedia dell'11 settembre 2001".

A distanza di oltre quattro anni dai tragici fatti di New York e Washington, Bush ha svelato l'arcano durante il tradizionale discorso radiofonico settimanale rivolto al popolo americano: "Nelle settimane a ridosso degli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti", ha dichiarato, "ho autorizzato la National Security Agency ad intercettare le comunicazioni internazionali di persone notoriamente collegate al network globale di al Qaeda". Le comunicazioni internazionali di migliaia di cittadini statunitensi sono state violate ma, sostiene Bush, se è stato fatto è perché era necessario "preservare la sicurezza della nazione".

Già poche ore dopo l'ammissione del presidente, l'amministrazione Bush è finita nuovamente sotto il tiro incrociato di critiche, e la polemica monta con il passare delle ore. Il presidente ha infatti scavalcato qualsiasi controllo istituzionale, saltando a piè pari il giudizio di una apposito pannello giudiziario con funzioni di vigilanza, la Foreign Intelligence Surveillance Court.

"La vicenda è sconvolgente", denunciano i membri di ACLU, la più importante organizzazione statunitense che si batte per la salvaguardia dei diritti civili. "Il governo ha tenuto sotto controllo la posta elettronica e le telefonate di migliaia di cittadini", continuano i portavoce dell'associazione, "e di almeno 5mila individui residenti all'estero".

Stando alle dichiarazioni dei membri di ACLU, il governo statunitense non aveva mai utilizzato l'infrastruttura dell'NSA per spiare il popolo sovrano. C'è da ricordare che gli Stati Uniti hanno sempre negato in tutto o in parte l'esistenza e il funzionamento di apparati di sorveglianza elettronica quali Echelon e Carnivore, il primo peraltro denunciato dall'Unione Europea.

Il New York Times aveva già accennato alla vicenda, nota sin dal 2002 come una "mansione eccezionale affidata alla National Security Agency", la più importante organizzazione di intelligence che si dedica anche allo spionaggio internazionale. Ma Condoleeza Rice, segretario di stato americano, ha più volte smentito qualsiasi indiscrezione riguardo questo enorme sistema di spionaggio iperinvasivo.

Dan Eggen, articolista del Washington Post, dichiara che "una fonte anonima all'interno del governo ha confermato l'uso di apparecchiature ad altissima tecnologia per condurre questa attività di spionaggio senza precedenti".

Questo ultimo scandalo abbattutosi sull'amministrazione Bush riporta all'attenzione dell'opinione pubblica internazionale il dibattito sul TIA, Total Information Awareness: un inquietante programma degli Stati Uniti per ottenere il controllo totale delle informazioni che è stato cancellato ma che sopravvive in una miriade di progetti ancora finanziati dalla Difesa USA.

Articoli correlati

  • "La Cina è un affronto all'idea egemonica degli Stati Uniti"
    Economia
    Intervista a Jeffrey Sachs sulla guerra in Ucraina, la Nato, l'Europa, gli USA e la Cina

    "La Cina è un affronto all'idea egemonica degli Stati Uniti"

    "Gli Stati Uniti hanno chiamato il primo ministro Meloni e hanno detto di uscire dalla Via della Seta. Pensate che abbia avuto da sola quell’idea? L'idea statunitense è che nessuno debba rivaleggiare con la potenza degli USA. Dovremmo invece puntare a costruire un mondo multipolare e cooperativo".
    6 febbraio 2024 - Jeffrey Sachs
  • Schede
    Il 26 maggio 2004 il New York Times riconobbe i propri errori pubblicando un articolo

    Le presunte armi di distruzione di massa di Saddam in Iraq

    Giornali come il New York Times, fino al 2003 ostili alla guerra, finirono per accettare come veritiere le affermazioni di Powell e per considerare ineluttabile l'intervento armato. A guerra terminata non fu trovata alcuna traccia di quelle fantomatiche armi.
    16 novembre 2023
  • L'Assemblea generale dell'ONU vota per la fine dell'embargo a Cuba
    Latina
    Una sola nazione si è astenuta: l'Ucraina

    L'Assemblea generale dell'ONU vota per la fine dell'embargo a Cuba

    Solo due nazioni hanno votato per mantenere l'embargo: Stati Uniti e Israele.
    L'embargo a Cuba è stato istituito dagli Stati Uniti nel 1960, in risposta alla rivoluzione cubana guidata da Fidel Castro. L'anno successivo la CIA organizzò anche un tentativo di invasione che però fallì.
    3 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
  • "Decine di commando USA combattono in Israele"
    Palestina
    L'escalation preoccupa la comunità internazionale, si dimette dall'ONU Craig Mokhiber

    "Decine di commando USA combattono in Israele"

    Negli ultimi giorni gli Usa stanno partecipando sul campo alle operazioni di liberazione di 240 ostaggi catturati da Hamas e trattenuti a Gaza. Questa notizia segna un importante cambio nella posizione degli Stati Uniti, passando da spettatori e consulenti a partecipanti attivi nei combattimenti.
    2 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)