LA DEARSENIFICAZIONE DELL'ACQUA POTABILE
Guerra all'arsenico nell'acqua potabile
SESTO CALENDE - L'Amministrazione comunale di Sesto Calende dichiara guerra all'arsenico che in piccole tracce è presente nel pozzo di San Donato. E sceglie una soluzione definitiva per risolvere il problema, che rischia di creare allarmismi fra la popolazione.
Paola Trinca
Fonte: prealpiservizi - 26 aprile 2010
È la soluzione scelta dagli amministratori. Come spiega l'assessore alle Opere pubbliche Raffaele Bertona si tratta di una procedura che eliminerà le tracce di arsenico naturale inorganico, potenzialmente tossico. "L'arsenico presente nel pozzo di San Donato - precisa l'ingegner Bertona - è di origine naturale e non da inquinamento industriale. Questo pozzo presenta dei valori di poco inferiori a 10 mg/litro ma con variazioni stagionali che superano detta soglia per alcuni giorni all'anno. Fino al 1998 il limite di tolleranza era fissato per legge in 40 microgrammi/litro, valore successivamente abbassato".
NESSUN ALLARME: L'ACQUA DI SESTO SI PUO' BERE
"L'acqua che sgorga dai nostri rubinetti non è inquinata e si può bere in tutta sicurezza - rassicurano Bertona e il sindaco Marco Colombo -. Gli sforamenti dei valori sono riscontrabili soltanto per qualche giorno l'anno e sono minimi. Tuttavia abbiamo deciso di risolvere il problema radicalmente".
INSUFFICIENTE L'ESPEDIENTE DELLA MISCELAZIONE
Nei mesi scorsi su invito della Asl varesina, che sollecitava un intervento urgente per migliorare la qualità dell'acqua sestese, era stato intrapreso un primo esperimento: la miscelazione delle acque del pozzo di San Donato con quelle del pozzo ex Siai per abbassare la percentuale delle tracce di arsenico. Ma la soluzione-tampone non ha fruttato i risultati sperati e, spiega Bertona "non vi sono più proroghe da parte del Ministero: dobbiamo intervenire". Ecco dunque la scelta della dearsenificazione dell'acqua, effettuabile con la creazione di speciali impianti con filtri con idrossido di ferro granulato che assorbono le tracce di arsenico contenute nell'acqua e la purificano. L'intervento costerà al comune 400.000 euro ma risolverà in via definitiva il problema.
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