Nuovo video di Fabio Matacchiera: “Questa volta testimoni anche Guardia Costiera ed Arpa”
Che sia avvenuto qualcosa tra le 8 e le 9,30 di giovedì scorso lo conferma anche il comandante della capitaneria di porto, il capitano di vascello Pietro Ruberto. «Effettivamente — dice — quel giorno abbiamo attivato la squadra della Ecotaras (il nucleo di pronto intervento che si occupa della bonifica degli specchi d’acqua del compartimento marittimo di Taranto, ndr), per la presenza di chiazze non meglio precisate in quell’area». Il comandante Ruberto, spiega anche il tentativo fallito di fare intervenire i tecnici dell’Agenzia provinciale dell’ambiente di Taranto. «Abbiamo invitato il personale dell’Arpa che non è potuto venire poiché impegnato su un altro intervento». A quel punto? «Nel frattempo gli addetti della Ecotaras hanno messo in sicurezza e bonificato lo specchio di mare interessato allo sversamento, per cui l’emergenza è terminata». Risolto così il problema, resta da capire la natura del presunto inquinante. L’alto ufficiale della Marina si è tranquillizzato acquisendo il parere degli specialisti della Ecotaras i quali avrebbero escluso la presenza di idrocarburi in quelle chiazze. «Secondo la loro relazione — fa sapere il numero uno della Capitaneria di porto —, non si tratterebbe di derivati petroliferi quanto piuttosto di origine vegetale». Il dato scientifico l’avrebbero dato le analisi sui campioni che l’Arpa non ha potuto fare. «I nostri prelievi non avrebbero avuto la stessa validità» si giustifica il comandante Ruberto, che ricorda anche come l’allarme di giovedì sia partito proprio dallo stabilimento Ilva.
L'Ilva aveva reagito al video pubblicando sul suo sito web un comunicato stampa nel quale dichiarava di aver “conferito incarico ai propri legali per tutelare la propria immagine nelle sedi giudiziarie competenti”. L'Azienda si era detta pronta ad agire non solo nei confronti dell'ambientalista, ma anche verso chiunque avesse divulgato il video relativo all'inquinamento dei fanghi di fronte agli scarichi dell'acciaieria.
L'Ilva respinge da tempo ogni addebito e sul suo sito evidenzia che ha provveduto a “realizzare investimenti finalizzati ad ottenere il miglioramento dell’impatto ambientale attraverso la riduzione del carico inquinante nelle acque di scarico”.
Ora spunta fuori un nuovo video datato 21 giugno che mostra nel Mar Grande di Taranto, vicino agli scarichi Ilva, alcune chiazze perfettamente visibili in superficie e una striscia nerastra che si estende per diverse decine di metri.
Nel nuovo filmato Fabio Matacchiera dichiara che, proprio il giorno dopo il perentorio comunicato stampa diffuso da Ilva, il mare veniva nuovamente inquinato. “Questa volta anche testimoni Guardia Costiera ed Arpa”, si legge nella prima videata. Nella polemica interviene anche il nuovo consigliere comunale di Taranto Angelo Bonelli, leader nazionale dei Verdi, che dichiara: “Fabio Matacchiera non è solo nella lotta all’inquinamento. Dietro di lui c’è un’intera città che non ne può più dell’inquinamento che condiziona pesantemente la vita ed il futuro di Taranto dove siamo in presenza di una situazione di emergenza ambientale ed economica di una gravità inaudita rispetto alla quale continua il silenzio delle istituzioni e del governo”. E conclude: “Nei prossimi giorni prenderò una barca e farò prelievi e sondaggi nello stesso punto dove li ha fatti Matacchiera: quindi se c’è qualcuno che pensa di poter denunciare Fabio, a cui va tutta la mia solidarietà, si prepari già da adesso a denunciare anche me”.
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