Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

L'ambientalista porta il filmato alla polizia giudiziaria di Taranto

Nuovo video di Fabio Matacchiera: “Questa volta testimoni anche Guardia Costiera ed Arpa”

Una striscia nerastra si estende per diverse decine di metri nel Mar Grande. Ilva: “Abbiamo provveduto a realizzare investimenti finalizzati ad ottenere il miglioramento dell’impatto ambientale”
Daniele Marescotti26 giugno 2012

La Capitaneria di Porto di Taranto conferma

Che sia avvenuto qualcosa tra le 8 e le 9,30 di giovedì scorso lo conferma anche il comandante della capitaneria di porto, il capitano di vascello Pietro Ruberto. «Effettivamente — dice — quel giorno abbiamo attivato la squadra della Ecotaras (il nucleo di pronto intervento che si occupa della bonifica degli specchi d’acqua del compartimento marittimo di Taranto, ndr), per la presenza di chiazze non meglio precisate in quell’area». Il comandante Ruberto, spiega anche il tentativo fallito di fare intervenire i tecnici dell’Agenzia provinciale dell’ambiente di Taranto. «Abbiamo invitato il personale dell’Arpa che non è potuto venire poiché impegnato su un altro intervento». A quel punto? «Nel frattempo gli addetti della Ecotaras hanno messo in sicurezza e bonificato lo specchio di mare interessato allo sversamento, per cui l’emergenza è terminata». Risolto così il problema, resta da capire la natura del presunto inquinante. L’alto ufficiale della Marina si è tranquillizzato acquisendo il parere degli specialisti della Ecotaras i quali avrebbero escluso la presenza di idrocarburi in quelle chiazze. «Secondo la loro relazione — fa sapere il numero uno della Capitaneria di porto —, non si tratterebbe di derivati petroliferi quanto piuttosto di origine vegetale». Il dato scientifico l’avrebbero dato le analisi sui campioni che l’Arpa non ha potuto fare. «I nostri prelievi non avrebbero avuto la stessa validità» si giustifica il comandante Ruberto, che ricorda anche come l’allarme di giovedì sia partito proprio dallo stabilimento Ilva.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno 26-06-12
L'ambientalista e presidente del Fondo Antidiossina Taranto Onlus Fabio Matacchiera è di nuovo sul web con un altro video. Lo scorso 20 giugno aveva infatti girato un video, da lui stesso definito “shock”, davanti agli scarichi sul mare dell'acciaieria Ilva e a poca distanza da quelli della raffineria Eni di Taranto. Su una barca l'ambientalista raccoglieva un campione di una fanghiglia nerastra e oleosa dal fondo marino. Il filmato veniva subito divulgato dalle agenzie e dalla stampa nazionale, nonché dagli “internauti”.

L'Ilva aveva reagito al video pubblicando sul suo sito web un comunicato stampa nel quale dichiarava di aver “conferito incarico ai propri legali per tutelare la propria immagine nelle sedi giudiziarie competenti”. L'Azienda si era detta pronta ad agire non solo nei confronti dell'ambientalista, ma anche verso chiunque avesse divulgato il video relativo all'inquinamento dei fanghi di fronte agli scarichi dell'acciaieria.

L'Ilva respinge da tempo ogni addebito e sul suo sito evidenzia che ha provveduto a “realizzare investimenti finalizzati ad ottenere il miglioramento dell’impatto ambientale attraverso la riduzione del carico inquinante nelle acque di scarico.

Ora spunta fuori un nuovo video datato 21 giugno che mostra nel Mar Grande di Taranto, vicino agli scarichi Ilva, alcune chiazze perfettamente visibili in superficie e una striscia nerastra che si estende per diverse decine di metri.

Fabio Matacchiera

Nel nuovo filmato Fabio Matacchiera dichiara che, proprio il giorno dopo il perentorio comunicato stampa diffuso da Ilva, il mare veniva nuovamente inquinato. “Questa volta anche testimoni Guardia Costiera ed Arpa”, si legge nella prima videata. Nella polemica interviene anche il nuovo consigliere comunale di Taranto Angelo Bonelli, leader nazionale dei Verdi, che dichiara: “Fabio Matacchiera non è solo nella lotta all’inquinamento. Dietro di lui c’è un’intera città che non ne può più dell’inquinamento che condiziona pesantemente la vita ed il futuro di Taranto dove siamo in presenza di una situazione di emergenza ambientale ed economica di una gravità inaudita rispetto alla quale continua il silenzio delle istituzioni e del governo”. E conclude: “Nei prossimi giorni prenderò una barca e farò prelievi e sondaggi nello stesso punto dove li ha fatti Matacchiera: quindi se c’è qualcuno che pensa di poter denunciare Fabio, a cui va tutta la mia solidarietà, si prepari già da adesso a denunciare anche me”.

Note: Il filmato di Fabio Matacchiera

http://www.youtube.com/watch?v=NqTIFFavHhU

Articoli correlati

  • Il caso ILVA e il riconoscimento dei diritti umani nella società globalizzata
    Ecologia
    L’istituto dei risarcimenti punitivi come strumento di riequilibrio del sistema

    Il caso ILVA e il riconoscimento dei diritti umani nella società globalizzata

    Questa ricerca affronta l’istituto dei risarcimenti punitivi, di derivazione anglosassone, che si caratterizzano per una particolare funzione sanzionatoria e deterrente, diversa da quella tipica della classica responsabilità civile, la quale ha invece funzione riparatoria.
    15 marzo 2023 - Federica Sansone
  • Come è nata l'inchiesta Ambiente Svenduto
    Processo Ilva
    ILVA story

    Come è nata l'inchiesta Ambiente Svenduto

    In questo video vengono spiegate le accuse nei confronti della fabbrica e degli imputati. Si possono ascoltare le telefonate originali con le voci dei protagonisti.
    10 marzo 2023 - Redazione PeaceLink
  • PeaceLink, dalle origini pacifiste alla lotta contro la diossina
    PeaceLink
    Con un computer portatile furono scoperte online le emissioni dell'ILVA di Taranto

    PeaceLink, dalle origini pacifiste alla lotta contro la diossina

    Un anarchico americano, Tom Jennings, aveva realizzato un software libero con cui una venne creata una specie di «paleointernet» oggi archeologica ma allora miracolosa. Potevano comunicare persino i Commodore 64: il modem era così lento che il testo compariva una parola per volta.
    Mattia Feltri e Luca Ubaldeschi
  • Noi andiamo avanti, anche senza Mattarella
    Editoriale
    Il Presidente ha firmato la nuova legge salva-ILVA

    Noi andiamo avanti, anche senza Mattarella

    Entra in vigore la nuova legge che ripropone lo scudo penale per l'ILVA, accompagnato da una forte limitazione all'azione della magistratura in tema di sequestro degli impianti pericolosi, se definiti di "interesse strategico nazionale".
    4 marzo 2023 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.6.44 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)