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Le falsità dette sul quartiere Tamburi

10 luglio 2013
Gianpaola Gargiulo

In tutti questi mesi e, in particolare nell'ultimo anno, abbiamo dovuto ascoltare tante, troppe affermazioni sul caso Ilva, la maggior parte delle quali spesso assolutamente non veritiere o dette proprio per giustificare una situazione che altrimenti sarebbe inaccettabile in qualsiasi altro posto del mondo.

Mi riferisco all'informazione, veicolata da uomini politici quali Clini, ex Ministro dell'Ambiente, e Prodi, ex Presidente dell'Iri ad esempio, secondo la quale il quartiere Tamburi sarebbe sorto successivamente all'Ilva, e che le case quindi si sarebbero "volontariamente" addossate alla grande industria.

Un'immagine del quartiere Tamburi negli anni '50


Ho citato solo questi due nomi di politici che si sono occupati del caso Ilva -ma forse sarebbe stato meglio per noi se non l'avessero fatto-, e la gravità delle loro affermazioni fa capire quanta dose di ignoranza e malafede sia contenuta in quello che dicono. Ingnoranza perchè basta andare anche solo su Wikipedia per leggere come il quartiere Tamburi sia sorto alla fine dell'800 -quindi molto tempo prima della grande industria- e fu scelto da molti Tarantini proprio per la salubrità dell'aria (ironia della sorte). Malafede, perchè in queste affermazioni c'è il desiderio di creare confusione in chi non conosce bene la storia di Taranto; nel voler fare apparire un Sud caratterizzato dall'abusivismo edilizio - che non c'entra niente con questa storia, dal momento che proprio l'Ilva si è addossata alla città di Taranto, in maniera prepotente e sfacciata. Siamo di fronte ad un'operazione di comunicazione velenosa e ben studiata, che dev'essere smascherata per quello che è: una pessima messinscena volta solo a distogliere l'attenzione dal problema principale, ovvero l'inquinamento a Taranto.

Note: http://it.wikipedia.org/wiki/Tamburi_-_Lido_Azzurro

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