L'estrazione del minerale di ferro causa distruzione e morte in Amazzonia
I missionari comboniani in difesa dell'Amazzonia seguono le vicende dell'Ilva in Italia
Tradotto in portoghese la lettera di PeaceLink ai senatori. Ponte di solidarietà fra l'Italia e il Brasile in difesa dell'ambiente e della salute
31 luglio 2013
La vicenda del decreto Ilva viene seguita in Amazzonia, dove sta circolando la lettera di PeaceLink ai senatori, tradotta in portoghese dai missionari comboniani che operano in loco per la difesa della foresta e delle popolazioni.

Nella lettera ai senatori PeaceLink aveva scritto:
"Stanno sfruttando e distruggendo perfino l'Amazzonia dove ci sono le più grandi miniere di ferro. E dall'Amazzonia giunge il minerale che viene respirato dagli abitanti di Taranto, dopo avere fatto danni ai polmoni degli indigeni brasiliani. Molte foreste ora non ci sono più a causa dell'estrazione dissennata del minerale di ferro, come denunciano da anni i missionari comboniani del Brasile".
E l'appello ai senatori era:
"Voi parlamentari siete chiamati a collaborare (o a non collaborare) con questo fallimento economico ed ecologico planetario che - a partire da Taranto - non ha più futuro e che genera guerre, distruzione e morte".
PeaceLink rilancia oggi questo appello ai senatori:
"Obbedite alla vostra coscienza, non al vostro partito. Fermate quel decreto! Non convertitelo in legge! Non state solo decidendo il futuro di Taranto ma anche quello dell'Amazzonia, e forse non lo sapete neppure".
La lotta contro la nuova legge per l'Ilva è condivisa dai missionari comboniani che nell'Amazzonia lottano per difendere gli indigeni e salvare la foresta dalla devastazione. Proprio dall'Amazzonia giunge infatti il grido di dolore delle popolazioni e dei gruppi di attivisti brasiliani che si oppongono allo sfruttamento ambientale globale.
Ci ha scritto dall'Amazzonia il missionario comboniano padre Dario Bossi: "Molto bella la vostra lettera! La abbiamo già tradotta in portoghese, per farla circolare tra la nostra gente ed i nostri movimenti e rafforzare la comprensione del ponte tra Brasile e Italia che viene a confermare l'assurdità di questo modello di produzione e consumo. Daremo una buona visibilità a questa riflessione, ancor più per il fatto che stiamo discutendo proprio ora il Código de Mineração brasiliano".
La lettera in portoghese è allegata a questo comunicato, mentre l'originale in italiano è su http://www.peacelink.it/ ecologia/a/38804.html
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