L'inquinamento continua.

Sotto indagine i nuovi vertici Ilva, PeaceLink a sostegno della magistratura

Taranto non è tornata alla normalità e questa nuova ondata di indagini ne è la conferma
3 settembre 2015
Associazione PeaceLink

emissioni ilva PeaceLink vuole testimoniare tutto il proprio sostegno alla magistratura tarantina, che nei giorni scorsi ha concesso una proroga alle indagini in merito alle ipotesi di reato di «getto pericoloso di cose e gestione non autorizzata dei rifiuti» nei confronti dell’ex Commissario ILVA Enrico Bondi e del suo successore Piero Gnudi, attualmente Amministratore straordinario dell’azienda. Nell’indagine, risultano anche l’ex e l’attuale direttore dello stabilimento, Lupoli e Cola. La Procura di Taranto aveva infatti cominciato ad indagare sulla gestione e lo smaltimento di rifiuti nella discarica Mater Gratiae, oggetto di un decreto ad hoc del Governo nell’agosto del 2013

La magistratura ha infatti portato avanti l’indagine nonostante l’immunità penale che era stata accordata dal decreto del Governo nel marzo 2014, immunità che prevedeva che “le condotte poste in essere in attuazione del Piano di cui al periodo precedente non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario e dei soggetti da questo funzionalmente delegati, in quanto costituiscono adempimento delle migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro”.

PeaceLink sostiene la Procura di Taranto  e si pone accanto a chi lotta per la legalità. Mentre Fabio Riva è nel carcere di Taranto in attesa dell’inizio del processo, la magistratura continua ancora mettere sotto indagine la gestione - stavolta statale! - dell’impianto siderurgico ILVA e del suo funzionamento, dimostrando che sono diverse e numerose ipotesi di reato che concernono la gestione attuale della fabbrica, il suo ciclo di produzione e lo smaltimento dei rifiuti. 

La nostra Associazione confida nel lavoro degli inquirenti e continua a contribuire con segnalazioni dei cittadini ed esposti, materiali che vengono di continuo canalizzati ai organi competenti che svolgono le indagini.


Taranto non è tornata alla normalità, l'inquinamento prosegue e questa nuova ondata di indagini ne è la conferma.

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