Anni di vita persi a Taranto
Cliccare qui per la relazione che introduce e illustra i dati.
Cliccare qui per la tabella dei dati.
Cliccare qui per la spiegazione analitica dei dati in caso di difficoltà.
PeaceLink nella conferenza stampa di oggi rinnova la richiesta di un Osservatorio della Mortalità in real time. Tale Osservatorio non è stato approvato dal Sindaco di Taranto pur essendo arrivata in giunta la bozza di delibera.
A motivare una rinnovata richiesta dell'Osservatorio Mortalità in real time sono i dati di mortalità emersi in una indagine presentata oggi.
Il dott. Stefano Cervellera ha infatti elaborato i dati di mortalità della città di Taranto calcolando gli anni di vita persi. E' una metodologia di analisi innovativa che consente di valutare lo stato di sofferenza sanitaria di Taranto attraverso il raffronto fra la "speranza di vita" della città con la provincia e la regione.
I dati che oggi presentiamo sono frutto di questa ricerca e non erano mai stati elaborati con una simile metodologia, utile sia per studi statistico-demografici sia per studi epidemiologici.
Quello che il dott. Stefano Cervellera ha fatto è cercare di misurare la divergenza di potenzialità di vita tra i territori. In questo la differenza tra le "speranze di vita" assolve molto bene, senza grosse distorsioni, al compito di comprendere le differenze fra la durata della vita a Taranto e quella nella provincia di Taranto e nella regione.
Scendendo nel dettaglio è stata confrontata la speranza di vita di Taranto con:
- la speranza di vita della provincia, dato medio dei comuni della provincia (colonne "provincia di Taranto", sfondo giallo)
- la speranza di vita della regione, dato medio del territorio regionale (colonne "media Puglia", sfondo verde);
- la speranza di vita della regione, dato migliore (colonne "best Puglia") riferito alla provincia della Regione con migliore speranza di vita.
Qui c'è la spiegazione dettagliata.
Questo è l'audio della conferenza stampa con la presentazione e la spiegazione a voce dei dati: 0/6.55 introduzione di Fulvia Gravame, da 6.56 spiegazione dati di Alessandro Marescotti
I risultati ottenuti sono schematicamente questi
- RIGA 4 (totale 2003-2013 - 11 anni): la sommatoria delle differenze fra le speranze di vita nei tredici anni fra il 2003 e il 2013
- RIGA 5 (media annua): la media annua disaggregata maschi/femmine
- RIGA 7 (media annua maschi + femmine): la media annua maschi+femmine
Conclusioni
Lo studio mette in evidenza, attraverso il confronto fra le speranze di vita, alcuni dati drammatici e inequivocabili:
a) a Taranto si perdono 937 anni di vita in media ogni anno facendo un raffronto con la provincia;
b) a Taranto si perdono 1340 anni di vita in media ogni anno facendo un raffronto con la regione;
c) a Taranto si perdono 2665 anni di vita in media ogni anno facendo un raffronto con la provincia della Regione che ha la più alta speranza di vita (in genere è Bari la provincia con la migliore speranza di vita);
Disaggregando per maschi e femmine emerge che a Taranto sono gli uomini che perdono più anni di vita.
In particolare ogni anno gli uomini a Taranto
d) perdono 657 anni di vita rispetto alla media provinciale, 912 anni di vita rispetto alla media regionale e 1419 anni di vita rispetto alla provincia con più elevata speranza di vita.
Per quanto riguarda le donne
e) perdono ogni anno 280 anni di vita rispetto alla provincia di Taranto, 428 rispetto alla media regionale e 1246 anni rispetto alla speranza di vita della migliore provincia.
Alcuni elementi per valutare meglio
A Taranto città ci sono circa 2000 decessi ogni anno e la durata della vita risulta mediamente inferiore a quella della provincia e della regione. Questa ricerca ha puntato a contare quanti anni di vita vengono mediamente “sottratti” alle persone anche a causa delle note situazioni di inquinamento ambientale che generano situazioni di criticità sanitaria a volte palesi e a volte invisibili.
Associazione PeaceLink
www.peacelink.it
Conferenza stampa 30 settembre 2016
Articoli correlati
- Una panoramica del libro di Pinuccio Stea
Taranto da città del mare a capitale dell'acciaio
Il libro "Taranto: l'industria del Mar Piccolo da Filippo Cacace alla Comios (1861-1966)" è un'opera che approfondisce la storia della della mitilicoltura e ostricoltura in una città che ha visto il prevalere della monocoltura dell'acciaio a scapito delle sue tradizioni legate al mare.20 settembre 2023 - Alessandro Marescotti - Un progetto fortemente voluto dall’allora preside Franco Scherma
Quando la scuola tentò di misurare l’inquinamento a Taranto
I lavoratori dell’ILVA pagarono con il salario sociale il laboratorio mobile dell’Istituto Pacinotti per raccogliere i dati ambientali in città. Un’idea innovativa che venne poi abbandonata.Alessandro Marescotti - Cosa vogliono fare Comune, Provincia e Regione?
AIA ILVA: non facciamoci fregare
Oggi, 23 agosto 2023, per lo stabilimento siderurgico ILVA arriva a scadenza l'AIA, ossia l'Autorizzazione Integrata Ambientale. E i sostenitori della "decarbonizzazione" adesso accetteranno altri 12 anni di carbone autorizzato dal ministro nella cokeria che lancia benzene sul quartiere Tamburi?23 agosto 2023 - Alessandro Marescotti - Il benzene è altamente cancerogeno
Nuovi picchi record di benzene a Taranto
Il picco odierno elevatissimo è stato preceduto nei giorni scorsi da un intervento dell'Arpa Puglia all'interno dell'ILVA che ha potuto riscontrare criticità poi segnalate agli enti competenti. La notte del 31 luglio si è registrato un record assoluto per Taranto: 85 microgrammi a metro cubo.14 agosto 2023 - Alessandro Marescotti
Sociale.network