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ILVA, parole di rabbia e di dolore

"Quest’ammasso di rottame venga chiuso"

La sorella di Cosimo Massaro, il gruista siderurgico morto un anno fa, nella commemorazione ha avuto parole dure verso la fabbrica e ha detto ai lavoratori: "Il posto dove lavorate è la morte".
AGI (Agenzia Giornalistica Italia)

ArcelorMittal: sorella vittima, fabbrica rottame; sia chiusa (2) 

Pubblicato: 10/07/2020 13:46 

(AGI) - Milano, 10 lug. - Le indagini per la tragedia non sono ancora concluse e la gru è ancora nelle condizioni dopo lo schianto. Ci sono nove indagati dalla Procura con l’accusa di omicidio colposo omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Tra gli indagati, l’allora direttore del siderurgico di Taranto, Stefan Michel Van Campe. Sporgente e gru sono gli stessi dove a novembre 2012 si verificò una tragedia analoga. Un tornado colpì la macchina e il gruista Francesco Zaccaria perse la vita finendo in mare. “Noi ancora non sappiamo nulla ad un anno dalla morte di mio fratello, navighiamo nel buio e nessuno ancora sa dirci nulla”, ha detto questa mattina Primula Massaro, sorella della vittima, a margine della cerimonia. “Abbiamo un  rammarico forte nel cuore perché il dolore nostro è sempre vivo, oggi più che mai perché siamo presenti nel luogo dove mio fratello ha perso la vita - prosegue Massaro -. Le indagini sono ancora in corso, ma sino a quando saranno in corso? C’è una risposta che abbiamo diritto ad avere”. “Il mio messaggio è di ricordarsi che il posto dove si lavora è la morte - ha detto ancora Massaro riferendosi alla fabbrica siderurgica - anche se tutti qui lavorano per portare il pane a casa. Questo giorno, come per tutte le altre persone che hanno perso la vita in questo luogo di morte, non devono mai dimenticarlo. State sempre attenti” ha poi aggiunto. “Mio fratello - ha rilevato Massaro - è morto da eroe, tutti lo ricordano come il migliore gruista. Il mio messaggio, ora, è che quest’ammasso di rottame venga chiuso, perché non funziona nulla, non ha mai funzionato nulla - ha proseguito la sorella della vittima sempre a proposito dell’acciaieria -. Mio fratello era uno di quelli che tutti i giorni andava a lamentarsi, e che cosa è successo? Niente. Mio fratello quel giorno ha gridato aiuto ma nessuno ha fatto nulla. Il mio ricordo è quello di mio fratello, nella cabina, che aspetta qualcuno di andarlo a prendere, ma nessuno ha fatto niente, e lo sappiamo che quel giorno non era da lavorare”. “Alle 12 a Fragagnano - ha detto ancora Massaro riferendosi sia al paese della provincia di Taranto dove vivono, sia al maltempo di quel giorno  - il tempo si era oscurato e io proprio quel giorno ho detto: speriamo oggi non succeda nulla. E invece alle 20.30 la chiamata che mio fratello non c’era più. Occhio quindi, occhio perché non so qui quanto tempo si potrà andare avanti”. E oggi,infine, il consigliere comunale di Taranto, Massimo Battista, ha postato un video che gli è giunto dalla fabbrica dove si vede l’impianto di produzione calcare di ArcelorMittal che emette polveri bianche. Il video è stato diffuso dopo quanto accaduto sabato pomeriggio a Taranto, quando il vento forte ha sollevato le polveri minerali e ferrose dallo stabilimento, riversandole con pesanti impatti sui quartieri vicini, Tamburi e Paolo VI. Sull’episodio la Procura ha aperto un’inchiesta mentre Arpa Puglia ha certificato lo sforamento rilevante dei valori soglia del PM10, le polveri. (AGI) 
TA1/DAN


ArcelorMittal: sorella vittima, fabbrica rottame; sia chiusa Gru ILVA per scaricare il minerale di ferro e il carbone

Pubblicato: 10/07/2020 13:46 
(AGI) - Taranto, 10 lug - La figura di Cosimo Massaro, gruista ArcelorMittal morto esattamente un anno fa perché una tromba d’aria ha colpito la gru dove stava lavorando, è stata ricordata questa mattina all’interno del porto di Taranto con una cerimonia alla quale hanno partecipato la famiglia e i colleghi dello scomparso insieme ad altri dipendenti ArcelorMittal. Non c’erano rappresentanti sindacali e istituzionali. Massaro, 40enne, non riuscì a salvarsi. La tromba d’aria fece parzialmente crollare in mare la gru (era infatti uno degli impianti degli sporgenti portuali, adibito allo scarico delle materie prime per la produzione) e il gruista precipitò in acqua. Il corpo senza vita di Massaro fu poi recuperato qualche giorno dopo dai Carabinieri sommozzatori. (AGI)  
TA1/DAN

Note: Il titolo della pagina web è a cura della redazione di PeaceLink. Il contenuto è dell'AGI.

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