Il governo Meloni ripristina l'immunità penale con un nuovo decreto salva ILVA
Che cosa è stato per voi il Natale?
Poteva essere un'occasione per provare ripugnanza verso la ferocia di Erode che non aveva pietà neppure verso i bambini.
Ripristinando con decreto legge lo scudo penale per l'ILVA di Taranto, questo governo tocca il fondo del cinismo. Un cinismo che non è mai mancato ai governi precedenti ma che oggi, dopo la sentenza di Ambiente Svenduto, suona come una dichiarazione di guerra alla magistratura.
Pur di raggiungere il fine della continuità produttiva il governo vara urgentemente un decreto che garantisce l'impunità.
Tutto questo segna la distanza del governo Meloni rispetto a chi continua ad ammalarsi e a morire a Taranto per il disastro ambientale acclarato in una sentenza della magistratura dopo un processo che è stato, nella storia della Repubblica Italiana, quello che ha registrato più udienze. Mai erano state scritte 3700 pagine di motivazioni e questo dà la misura di una sentenza storica che ha fatto chiarezza e giustizia.
Questo governo dimostra indifferenza alla vita e ostilità alle leggi che tutelano l'ambiente e la salute.
Invece di portare speranza e conforto nelle case degli ottomila malati di cancro a Taranto, questo governo porta l'annuncio di un terribile nuovo decreto che molti interpreteranno come una nuova infausta condanna.
Questo governo considera urgente non la sicurezza dei bambini del quartiere Tamburi, sottoposti ad un crescente inquinamento da benzene cancerogeno, ma l'immunità penale per chi rischia di finire sotto processo.
Questo governo è preoccupato perché la magistratura sta indagando ed è stato avviato un nuovo filone di inchiesta. Evidentemente teme che possa configurarsi, come reato, la prosecuzione di quell'inquinamento e di quei danni sanitari che già occupano ben 3700 pagine di motivazione alla sentenza di condanna nel processo Ambiente Svenduto.
Ed è veramente paradossale vedere rispuntare l'immunità penale proprio ora che lo stabilimento siderurgico ILVA vanta di aver installato a Taranto le migliori tecnologie disponibili. Perché allora un decreto d'urgenza per ripristinare lo scudo penale adesso che l'ILVA è quasi dichiarata "a norma" e che vanta di aver ottemperato al 95% delle prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale?
Noi continueremo a batterci con le vittime di questo scempio perpetrato ai danni di bambini, anziani, lavoratori e cittadini costretti alla chemioterapia.
Domani 30 dicembre 2022 ci riuniremo alle ore 11 al Convento San Pasquale di Taranto con frate Francesco Zecca e con la giornalista Rosy Battaglia. Assieme a loro prepareremo le mosse della nostra forte risposta etica e nonviolenta a questo nuovo decreto salva-ILVA.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato ha dichiarato: "Bene invece l’annuncio sull'introduzione dello scudo penale: è l’unico mezzo che consente di intervenire per salvare Ilva senza timore di conseguenze giudiziarie". (Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno)
QUESTO E' IL TESTO CHE STA RICEVENDO L'ADESIONE DI DIVERSE ASSOCIAZIONI CHE SOSTENGONO IL COMITATO CITTADINO PER LA SALUTE E L'AMBIENTE. E' UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA
ILL.MO SIG. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Abbiamo appreso dal comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 14 del 28 .12.2022 che è stato approvato un d.l. che “introduce misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionali”. Poichè , a quanto ci consta, detta qualifica è attribuita dalla legge ai soli impianti del siderurgico di Taranto , è ovvio che si tratti dell’ennesimo d.l. salva ILVA.
Perseverare est diabolicum . Tanto più che questa volta le norme adottate vengono riproposte dopo la loro bocciatura da parte dalle massime autorità giurisdizionali , con conseguente condanna dello Stato Italiano, per ben 5 volte, da parte della CEDU. Esse inoltre sono palesemente incostituzionali e apertamente in violazione del sovraordinato diritto comunitario e della Convenzione Europea sui Diritto dell’Uomo.
. Ci riferiamo in particolare alla previsione secondo la quale , come riportato nel suddetto comunicato, “
Qualora sussistano i presupposti per l’applicazione di una sanzione interdittiva che possa determinare l’interruzione dell’attività dell’ente, il giudice, in luogo dell’applicazione della sanzione, dispone la prosecuzione dell’attività dell’ente tramite un commissario. Non possono essere applicate sanzioni interdittive quando l’ente abbia adottato modelli organizzativi coerenti con quelli delineati nei provvedimenti relativi alla procedura di riconoscimento dell’interesse strategico nazionale diretti a realizzare il necessario bilanciamento tra esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia degli altri beni giuridici protetti dall’ordinamento.
Rileviamo innanzitutto come la richiamata teoria del bilanciamento non ha più alcuna base giuridica dopo la modifica dell’art. 41 della Costituzione il cui nuovo testo recita: “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Tuttavia anche prima della modifica la teoria era divenuta obsoleta poichè, secondo quanto specificato nella sentenza n. 85/2013 della Corte Cosituzionale ( di cui all’epoca della decisione la S.V. era componente) il bilanciamento era stato ritenuto logico entro un limitato periodo di tempo entro il quale gli impianti avrebbero dovuto risultare a norma e cioè entro il 2015 . Ebbene a distanza di sette anni gli impianti, secondo numerose valutazioni tecnico scientifiche, producono tuttora un inquinamento intollerabile, tanto che la Corte di Assise di Taranto, con sentenza depositata in data 28.11.2022, ne ha disposto la confisca affermando l’attuale pericolosità degli stessi.
Dal tenore del comunicato si evince che le nuove norme siano da osservare da parte di tutti i giudici , penali , civili ed amministrativi, in quanto ciascuno di questi oggi può ordinare quelle sanzioni interdittive a tutela dei diritti umani coinvolti . Se dovessero entrare in vigore le nuove norme nessuna di queste sanzioni potrà essere adottata, e si avrebbe una impresa “legibus solutis” il cui unico rischio sarebbe quello di incorrere nel commissariamento da parte del giudice. Tale ultima previsione è per di più irrazionale e compromette il buon andamento della p.a. poichè si avrebbe un commissariamento disposto dall’autorità giudiziaria che andrebbe a sommarsi con quello già disposto per via amministrativa.
Sig. Presidente, riponiamo fiducia in Lei e confidiamo che, quale garante dei valori della Costituzione e seguendo le indicazioni impartite a tutti gli Stati dall’UNHRC nel suo rapporto speciale sui diritti umani violati del 12 . 1. 2022, in cui Taranto viene portata ad esempio negativo a livello planetario, rifiuti di emanare il d.l. adottato dal Governo.
Allegati
Il decreto del Consiglio dei Ministri
72 Kb - Formato docxGarantisce all'ILVA la continuità produttiva anche mediante l'immunità penale
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