Manca una mobilitazione internazionale

Rischio di un disastro nucleare se viene colpita la centrale nucleare di Kurcatov

Un silenzio assordante della comunità internazionale avvolge la centrale nucleare russa vicina all'area degli scontri. Forse per non essere accusati di essere filo-putiniani tanti ecologisti non lanciano l'allarme. La centrale non ha le strutture di protezione adeguate in caso di bombardamento.
23 agosto 2024

Centrale nucleare di Kursk

Introduzione

Il rischio di un disastro nucleare causato dalla guerra nella regione russa del Kursk sta crescendo. Eppure la comunità internazionale sembra rimanere inerte per non dare corda a Putin che sta abilmente sfruttando questo rischio e accusa le truppe ucraine di voler bombardare la centrale.

Ma a chiedere all'AIEA che la centrale di nucleare di Kurcatov venga presidiata e monitorata non doveva essere Putin: lo avremmo dovuto chiedere noi. Noi che ci opponiamo al nucleare ma che su vicende come questa non facciamo neppure il minimo sindacale e non mandiamo neanche un comunicato stampa. Perchè? Per non essere accusati di essere filo-putiniani.

L’offensiva ucraina nella regione di Kursk e i timori per la sicurezza della centrale nucleare di Kurcatov non stanno provocando una reazione adeguata. Diciamolo chiaramente. Perché? Proprio perché in questi casi si rischia di passare per filo-putiniani.

Eppure un incidente nucleare in una zona di combattimento, con i missili che colpiscono i ponti e li distruggono, potrebbe avere conseguenze catastrofiche ben oltre i confini dell'Ucraina. Nonostante la gravità della situazione, le principali associazioni ecologiste e gli europarlamentari continuano a non mobilitarsi in modo significativo per prevenire un disastro che potrebbe rivaleggiare con quello di Chernobyl.

Un rischio reale o inventato da Putin?

Il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente accusato le forze ucraine di aver tentato di bombardare l’impianto di Kurcatov, situato a circa 50 chilometri a ovest di Kursk. Questo sito nucleare, costruito dall'Unione Sovietica nel 1971, è particolarmente vulnerabile a causa della mancanza di strutture di contenimento in cemento sopra i reattori. Come ha spiegato il fisico Dmitri Gorchacov, un attacco anche limitato potrebbe causare danni irreparabili e provocare una catastrofe nucleare.

I reattori RBMK-1000 della centrale di Kurcatov, simili a quelli utilizzati a Chernobyl, sono noti per la loro fragilità. Questi reattori funzionano ad acqua bollente a circuito chiuso, il che li rende particolarmente suscettibili a incidenti che potrebbero portare al rilascio di radiazioni anche in assenza di un attacco diretto. Questa vulnerabilità strutturale, unita alla crescente attività militare nella regione, fa temere il peggio.

Il silenzio delle associazioni ecologiste

Nonostante l'enorme rischio di un disastro nucleare con effetti devastanti a livello internazionale, le principali organizzazioni ecologiste non hanno preso una posizione forte. Questo silenzio è preoccupante, soprattutto considerando che un incidente come quello che potrebbe verificarsi a Kurcatov avrebbe conseguenze ambientali e sanitarie che supererebbero di gran lunga i confini della regione. L'inazione di queste organizzazioni mette in luce una grave mancanza di consapevolezza e una sottovalutazione del rischio.

In passato, movimenti ecologisti come Greenpeace e Friends of the Earth sono stati in prima linea nelle campagne contro il nucleare, ma oggi sembrano focalizzati su altre tematiche, lasciando scoperto un fronte critico come quello della sicurezza nucleare in contesti di guerra. È essenziale che queste organizzazioni si attivino immediatamente per sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi sulla necessità di prevenire un disastro che potrebbe avere ripercussioni globali.

L'inadeguatezza della risposta politica

Anche gli europarlamentari stanno facendo troppo poco rispetto alla minaccia rappresentata dalla centrale di Kurcatov. Il Parlamento Europeo ha spesso adottato posizioni forti su questioni ambientali e di sicurezza, ma in questo caso sembra mancare la volontà politica di affrontare la situazione. Le misure necessarie per evitare un disastro nucleare non sono ancora state adottate, e il rischio di una catastrofe transfrontaliera continua a crescere se i combattimenti si avvicinano alla centrale.

Il direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha annunciato una visita alla centrale di Kurcatov per valutare la situazione, ma questa azione isolata non è sufficiente. È fondamentale che l'Unione Europea eserciti una pressione diplomatica più incisiva sulla Russia e sull'Ucraina affinché evitino qualsiasi azione che possa mettere a rischio la sicurezza nucleare. Tuttavia, senza un impegno più forte da parte degli europarlamentari, queste azioni non avranno inizio.

Purtroppo i Verdi tedeschi, un tempo molto sensibili e attivi su tali questioni, sono cauti e silenti per ragioni geopolitiche. E non sono soli. Quindi perché l'opinione pubblica dovrebbe allarmarsi e percepire il rischio se gli antinuclearisti rimangono silenti?

Conclusione

Il rischio di un disastro nucleare nella guerra in Ucraina è una minaccia concreta che potrebbe avere conseguenze devastanti a livello globale. Eppure, l’inazione delle associazioni ecologiste e la mancanza di una risposta decisa da parte degli europarlamentari stanno creando un vuoto pericoloso. È imperativo che la comunità internazionale si mobiliti immediatamente per prevenire una tragedia che potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza di milioni di persone e devastare l'ambiente per generazioni. Il tempo per agire è ora, prima che sia troppo tardi.

Note: Elaborazione linguistica realizzata con un LLM su prompt dell'autore e utilizzando le informazioni qui di seguito elencate:

Preoccupazione per la centrale nucleare russa a Kurcatov: “Se colpita rischio Chernobyl”
https://lists.peacelink.it/ecologia/2024/08/msg00000.html
https://tg24.sky.it/mondo/2024/08/23/ucraina-russia-kursk-centrale-nucleare

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