I giornalisti che fanno luce sui crimini segreti dei potenti non vanno perseguitati ma protetti
Dobbiamo approfittare di questo momento per fare la scelta che viene prima del governo degli Stati Uniti d’America.
Che ritorni a riaffermare i valori, i valori rivoluzionari sui quali poggiava. O barcollerà sull’orlo del precipizio, trascinando tutti noi in un mondo pericoloso e opprimente, in cui i giornalisti tacciono sotto il timore di procedimenti giudiziari, e i cittadini devono sussurrare nel buio.
Gli Stati Uniti devono impegnarsi di fronte al mondo che non perseguiranno i giornalisti che fanno luce sui crimini segreti dei potenti. Non si deve nemmeno più parlare stupidamente di perseguire qualsiasi organizzazione mediatica, sia che si tratti WikiLeaks o del New York Times.
La guerra dell’amministrazione degli Stati Uniti contro i whistleblower (1) deve finire.
C’è unità nella oppressione.
Ci deve essere assoluta unità e determinazione nella risposta.
Grazie.
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Questo testo è estrapolato da un discorso di Julian Assange del 22 agosto 2012, ancora attuale, la cui versione integrale è qui https://www.globalproject.info/it/in_movimento/il-testo-tradotto-del-discorso-di-julian-assange-dallambasciata-dellecuador/12126
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