Milano ha vietato di nuovo l’opera d’arte per Julian Assange
"Il comportamento dell'Amministrazione milanese è un affronto alla storia della città e rivela che i diritti possono essere calpestati quando in gioco ci sono gli interessi degli Stati Uniti,” ha detto un portavoce degli attivisti pro Assange di Milano che fanno parte del Comitato per la Liberazione di Julian Assange – Italia. Gli USA, infatti, stanno cercando di mettere sotto processo il giornalista australiano per aver rivelato i loro crimini di guerra in Iraq e in Afghanistan e quindi difficilmente sarà da loro gradita una statua che, invece, esalta il coraggio di quel gesto.
Per protestare contro l’inspiegabile censura di una celebre opera d’arte e di un tributo a tre eroi contemporanei, il Comitato terrà una manifestazione questa domenica, 16 giugno alle ore 14.30, in Piazza Castello insieme a Stella Assange, moglie di Julian Assange e avvocato difensore dei diritti umani. La quarantenne sudafricana è, infatti, venuta a Milano, sia per poter assistere alla presentazione dell’opera “Anything to Say”, sia per parlare ai partecipanti del Wired Next Fest che si terrà nell’adiacente Castello Sforzesco.
Insieme a lei ci saranno Dormino, Moni Ovadia, le giornaliste d'inchiesta e autrici di libri su Assange Sara Chessa e Germana Leoni, e personalità del mondo dell'arte, dell'informazione e della politica. I loro interventi saranno accompagnati da performance su e intorno al gruppo statuario.
Intanto i cittadini bolognesi possono ammirare l’opera di Dormino ancora oggi, 14 giugno, in piazza del Nettuno dalle ore 11 alle ore 21. Ci sarà, anche in questo caso, un folto programma di interventi e di performance – per esempio, alle ore 15 il noto sassofonista Andrea Poltronieri e, alle ore 16, il cantautore Germano Bonaveri, il vincitore del premio De Andrè Luciano D’Abruzzo e la danzatrice e coreografa Caterina Ravollini. L’organizzazione è a cura di Fulvia Panza e Angela Mastrolonardo del gruppo Free Assange Bologna.
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