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1 agosto 2007

ENNESIMA MORTE BIANCA ALL'ILVA TARANTO

Come si muore a 26 anni. La fabbrica che fa più morti di quelli italiani in iraq...
Autore: cristiana leone

Basta non se ne può più. Ho appreso stamane che nella notte si è consumato l'ennesimo decesso presso il reparto siderurgico I.l.v.a. di Taranto. E' morto un ragazzo di 26 anni, un operaio, ucciso dalla stessa macchina che meno di due mesi fa aveva ucciso altri due suoi colleghi e reso invalido (le gambe) un terzo. Pare che le cause siano dovute alla mancanza delle misure di sicurezza e all'obsolescenza della macchina stessa che a questo punto potrebbe diventare una sorta di protagonista di un grottesco film dell'orrore. Non è possibile che queste cose continuino ad avvenire. Questo ragazzo, 26 anni, come i suoi colleghi che l'hanno preceduto sarà sicuramente entrato tranquillo ieri a lavorare, lungi dal pensare che uno stupido scherzo del destino l'avrebbe sottratto alla vita e all'amore dei suoi familiari e amici. Del resto è la stessa cosa che avranno pensato tutti quelli che lo hanno preceduto ogni qual volta si verificava un episodio del genere "Tanto non capiterà mai giusto giusto a me!". E invece è capitato e le morti si sono susseguite e continuano a susseguirsi a ruota e tutti stiamo fermi a constatare e basta. Questo ragazzo, considerato che ieri era 31 luglio, magari stava già pregustando le ferie, cosa avrebbe fatto, dove sarebbe andato e con chi. E invece a questi suoi compagni di viaggio resta solo una lapide su cui piangere e un funerale da organizzare senza preavviso. Perchè poi un figlio, un fidanzato, un marito, un padre, te lo senti strappato, specie se ha 26 anni, come più o meno tutti i suoi colleghi precedenti. E noi tarantini permettiamo che questo signor "imprenditore" continui con i suoi ricatti morali verso la cittadinanza stessa, accettando di respirare tutta la merda che produce se no passa a drastiche riduzioni del personale e verso gli operai che devono solo stare zitti e subire perchè agli scioperi eccessivi, alle lamentele potrebbe seguire un licenziamento in tronco. Perchè siamo abituati così. Zitti e subiamo. Siamo tarantini e non siamo neanche aiutati dallo Stato centrale visto che le leggi non vengono applicate e si consente che non solo un pluriinquisito come Riva stia fuori dalla galera ma che addirittura faccia i cavoli suoi, permettendosi di fare ricatti morali. E allora continueremo a fare finta di niente perchè tanto se domani al lavoro anzichè 16.000 sono 15.999 non se ne accorge nessuno...o fanno finta di non accorgersene.

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