Qualche domanda ai parlamentari del M5s e della Lega sul "business dei migranti"
12 giugno 2018
Fulvia Gravame
Alcuni politici nazionali parlano da anni di un presunto business nella gestione dei migranti, legato ai finanziamenti gestiti dalle prefetture alle cooperative.
Ci sono state inchieste e sono in corso processi per verificare le responsabilità.
Aspettiamo che si arrivi all'accertamento della verità, considerato che la costituzione prevede la presunzione di non colpevolezza per gli imputati.
Nel frattempo, ritengo di dover porre alcune domande agli esponenti del M5s che sono stati cinque anni in parlamento all'opposizione e che ora sono al governo e ai leghisti che sono da oltre vent'anni nelle istituzioni, spesso in maggioranza:
Quante interrogazioni avete presentato per conoscere il rispetto della normativa e i risultati dei controlli?
Quanti emendamenti per avanzare proposte?
Quanti esposti avete presentato per denunziare la violazione della normativa sulle gare?
Se non avete fatto nulla di tutto ciò, l'espressione "business dei migranti" è proprio fuori posto.
Chi vi da il diritto di offendere tutti quelli che lavorano nel settore con affermazioni general generiche?
Mi auguro che nei Comuni in cui amministrate tutti gli affidamenti siano fatti a norma.
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