Eugenio Melandri, una vita per la Pace e gli ultimi
Dino, lo sai che, con tutta la mia povertà, io credo che ci sia l'altra vita. Sento la nostalgia di quel totalmente altro che ricondurrà tutto a giustizia, dove le vittime avranno finalmente ragione dei loro oppressori. E sono sicuro che, nel Regno che viene, tu avrai un posto grande, bello, pieno di luce. Allora ho meno paura. Con te il paradiso diventerà senz'altro più aperto. Romperà i confini per fare entrare tutti. Lo troverai sempre, infatti, il modo di far entrare anche quelli che - a rigor di legge - forse non dovrebbero. Ti metterai accanto a San Pietro e non lo mollerai fino a quando non darà il permesso di entrata e di soggiorno anche all'ultimo arrivato. Ti organizzerai con quelli che già sono arrivati, come don Luigi, e riuscirete davvero a fare entrare tutti nella grande casa che ci aspetta.
Eugenio Melandri e Dino Frisullo furono tra i fondatori di Senzaconfine, l’associazione antirazzista che non ha mai considerato i migranti oggetto di lucro e su cui calare il pietismo dei ricchi (o di chi si vuol arricchire) ma persone con cui costruire reti solidali, politica, conquistare diritti e costruire socialità, nella quale dopo la morte di Dino il testimone può straordinariamente raccolto da Alessia Montuori e oggi presieduta da Simonetta Crisci. Sono considerazioni oggi considerate banali e ovvie, forse persino superate visto l’atomizzarsi e la frantumazione di un tessuto di attivismo e impegno sociale e politico nei tempi dell’individualismo e dell’egoismo assurti a sistema, ma che precedettero i tempi.
Era stata cancellata solo da poche settimane la sospensione a divinis, la settimana scorsa commosso ed emozionato Eugenio era tornato a dire messa. E la vita la voluto strappare a questa terra nelle stesse ore della fine del Sinodo sull’Amazzonia. Un sinodo in cui è risuonata forte l’impegno per il creato, per l’Amazzonia simbolo di tutte le terre (dall’Ilva e le tante terre dei fuochi d’Italia ai Sud del mondo saccheggiati dalle multinazionali) devastate dal capitalismo e dal profitto ad ogni costo. L’ecologia, la Pace, la giustizia, il protagonismo degli emarginati e dei poveri oggi sono centrali per la stessa permanenza della vita, per salvare una società che ha già superato l’orlo del baratro. E sono stati più che centrali nella vita, nell’impegno quotidiano e totale di Eugenio Melandri. La Chiesa di base, schierata contro i potenti e gli oppressori, quella che dalla Teologia della Liberazione ai “preti operai” e di frontiera in Italia ha sempre cercato una strada diversa rispetto alle gerarchie e ai palazzi, ha nel cuore quelli che il Vangelo definisce gli anawin. Gli ultimi tra gli ultimi, i più poveri tra i poveri, i più sofferenti tra i più sofferenti, le vittime più vittime che ci sono dell’ingiustizia. Potremmo anche dire i più piccoli tra i piccoli. Mentre il mondo si precipita oltre il baratro o si hanno loro nel cuore o non si è. E’ necessario sempre più lottare per lasciare questo mondo migliore e meno ingiusto di come l'abbiamo trovato e lo vogliono ridurre oppressori e potenti, senza timore. Perché la vera crescita e la vera libertà stanno nel combattere tutto ciò che rende un uomo schiavo e oppresso: analfabetismo, ingiustizia, degrado ambientale, sfruttamento dei lavoratori e delle classi sociali più deboli. Difendere la vita vuol dire ribellarsi contro tutto ciò che calpesta la vita stessa e la dignità. E’ il racconto della vita di Eugenio Melandri e ora il testimone deve essere raccolto da chi siamo rimasti.
Articoli correlati
- Guerra in Ucraina: tra alternative illusorie e bisogno di complessità
Tertium non datur?
Dice Edgar Morin: «Attenzione all’isteria legata alla guerra, che ci fa vedere solo un lato della realtà, spesso più complessa. Dobbiamo fare una diagnosi corretta dell’uomo nel mondo, e nella storia attuale. Prima dell’impegno, prima dell’indignazione, dobbiamo capire».8 marzo 2022 - Daniela Calzolaio - Rivista.eco rilancia l'appello dei 50 Premi Nobel per la riduzione delle spese militari nel mondo
Nobel e intellettuali partigiani della pace, ieri e oggi
Un appello di oltre 50 premi Nobel e diversi presidenti di accademie della scienza nazionali per la riduzione della spesa militare che, a livello globale, è quasi raddoppiata dal 2000 ad oggi, arrivando a sfiorare i duemila miliardi di dollari statunitensi l’anno21 dicembre 2021 - Laura Tussi - In Italia e Germania: bombe nucleari B61-12 Nato nelle basi militari di Ghedi, Aviano e Buchel
Il diritto alla pace e al disarmo
Verso un coordinamento antinucleare europeo. L'obiettivo è di inserire la valutazione delle attività militari e belliche - e quindi il disarmo come soluzione al grave inquinamento da esse prodotte - negli accordi di Parigi sul clima.10 dicembre 2021 - Laura Tussi - Un soggetto politico, strumento di partecipazione, informazione politica e culturale per i popoli
I partigiani della pace
Alcuni dei fondatori di questo movimento furono Picasso, Einstein, Neruda e tra gli italiani Nenni, Vittorini, Guttuso, Quasimodo, Ginzburg, Einaudi e molti altri8 dicembre 2021 - Laura Tussi
Sociale.network